È passato poco più di un anno da quando la WWE, massima federazione mondiale di wrestling, ha optato per la decisione di (ri)dividere il roster a sua disposizione assegnando Superstar esclusive a Raw e Smackdown. Come da auspicio, la soluzione ha permesso di brillare a molte di esse, ma non solo: particolare giovamento da questa situazione lo ha tratto il wrestling femminile, con le ragazze che hanno avuto spazi sempre più importanti all’interno degli show settimanali e la possibilità di competere in match storici, inizialmente riservati soltanto agli uomini, ma ora estesi anche all’universo femminile, in nome di una rivoluzione partita due anni fa e che prende quota in maniera sempre più convinta.
Non molte settimane fa, il 18 giugno, ha infatti avuto luogo (nell’omonimo pay-per-view) il primo Money in the Bank Ladder match al femminile, nel quale ha trionfato, tra cinque partecipanti, Carmella: a causa del finale a dir poco controverso, Shane McMahon ha revocato la celebre valigetta alla Princess of Staten Island, sancendo un nuovo e analogo incontro per la successiva puntata di Smackdown del 27 giugno, dal quale Carmella riesce ugualmente ad uscire vincitrice, garantendosi così la possibilità di sfidare la campionessa in carica in qualsiasi momento (e, perciò, con un’alta percentuale di vittoria). In vista di Summerslam, il più grande evento di wrestling dell’estate, programmato per il 20 agosto, la redazione di Voci di Sport ha intervistato proprio Carmella in esclusiva assoluta.
Carmella, come ci si sente ad essere la prima Miss Money in the Bank di sempre e, soprattutto, com’è stato competere in quel tipo di match?
Non mentirò, già quando ho saputo di dover partecipare ad un incontro con le scale ero leggermente spaventata, perché sono una delle ragazze più piccole e, sai, trovarsi sul ring con queste scale, così grandi, l’idea di dover arrivare in cima mi spaventava un po’. Poi mi sono concentrata sul match, e ho pensato che fosse una novità per ciascuna di noi, allora non solo ho partecipato a questo incontro, ma l’ho anche vinto. E ben due volte, non solo una. Così la paura iniziale si è trasformata in gioia e divertimento.
Come valuti questo tuo primo anno nel roster di Smackdown? Quali sono state le differenze rispetto ad NXT (il territorio di sviluppo della federazione, ndr)?
Beh, la differenza più grande è che ad NXT non combattevo molto spesso perché ero la manager di Enzo Amore e Big Cass, e lì ho passato un periodo che porterò sempre nel cuore. A Smackdown sono sul ring praticamente ogni settimana e, più o meno, ho affrontato tutte le altre ragazze, a partire da Nikki Bella, passando per Natalya, Becky Lynch, Naomi, Charlotte Flair, Alexa Bliss: tante donne diverse che mi hanno aiutato nel mio percorso. Nel draft della scorsa estate sono stata scelta per ultimissima e, vedendo dove sono adesso, probabilmente non ci avrei creduto nemmeno io. Per questo, non posso che dare una valutazione positiva a questi primi mesi, ma sono determinata a continuare così per fare la storia di Smackdown.
Il wrestling femminile è cresciuto moltissimo negli ultimi anni. Avete combattuto con scale, dentro gabbie e siete arrivate addirittura ad essere il main event di un pay-per-view. Quale sarà il prossimo passo?
Bella domanda! Ad oggi, noi ragazze abbiamo dimostrato di essere capaci di tutto, e siamo tutte molto felici di poter combattere in questo periodo storico. Credo che condividiamo un desiderio, cioè partecipare al main event di Wrestlemania: quello sarebbe incredibile perché ripagherebbe gli sforzi nostri e della federazione, che sta puntando molto su di noi. È vero, forse può sembrare una richiesta esagerata, ma è sotto gli occhi di tutti che le donne stiano facendo un grandissimo lavoro.