Tramite le pagine de La Stampa ha parlato Claudio Lotito, patron della Lazio. Ampio il suo intervento che però su focalizza su un paio di punti cardine. Uno su tutti l’abolizione, ormai certa, del famoso Decreto Crescita, argomento che ha tenuto banco nelle ultime settimane anche per le dichiarazioni del Presidente di Lega Casini. L’emendamento, nonostante i pareri contrari di praticamente tutto il calcio italiano, è stato bocciato dal governo e dal 1° gennaio non sarà più in vigore. Questo il parere di Lotito sulla vicenda: “A me solitamente scivola tutto addosso ma così si va a mortificare la competitività del nostro calcio. Non si importa il ragazzino con ingaggio basso ma i campioni affermati. A questo punto meglio giocare con i calciatori scarsi. Si è speculato troppo sulla questione dei settori giovanili“.
In seguito Lotito fa un esempio pratico, prendendo come esempio i cugini e rivali della Roma: “La Roma non avrebbe preso Lukaku senza Decreto Crescita. Lo stesso Mourinho si avvale di questa norma, sennò non sarebbe sulla panchina giallorossa oggi. E così si crea un danno alle società in primis, perché la Roma dove va senza un Mourinho e senza un Lukaku? Il problema è questo e se ne accorgeranno più avanti, il nostro calcio uscirà penalizzato da questa decisione”.