San Siro

Il ventesimo turno di Serie A, primo di ritorno, ha fatto registrare risultati che hanno chiarito qualcosa in più nelle varie parti della classifica.

In vetta non si arresta la marcia trionfale dell’Inter, che, anche sull’insidioso campo del Monza, ne fa cinque trasmettendo la sensazione di invincibilità e di compattezza difficilmente scalfibile da chiunque. Partita già incanalata  dopo i due gol messi a referto nel primo quarto d’ora, poi controllata agevolmente, grazie alle doppiette di Lautaro Martinez e Calhanoglou e alla rete di Thuram. Da sottolineare i tre penalty concessi, due ai nerazzurri, arrivati già a quota dieci in venti partite, e uno ai brianzoli, trasformato da Pessina. Aspettando la partita della Juventus, in programma martedì sera, intanto il vantaggio sui bianconeri è risalito a cinque punti. Nerazzurri che partono per l’Arabia con i favori del pronostico per aggiudicarsi  la nuova Supercoppa Italiana con la formula a quattro squadre.

Si conferma al terzo posto, che anzi consolida, portando a ben nove i punti di vantaggio sulla quinta, il Milan. Nella sfida tra le deluse dei quarti di finale di Coppa Italia, e tra due allenatori sulla graticola, Pioli e Mourinho, ha visto il trionfo dei rossoneri che, a parte una decina di minuti in avvio di sfida e un’altra a ridosso della rete su rigore di Paredes, che aveva dimezzato lo svantaggio, hanno sempre controllato il match, giocando bene e creando tantissimo. Di Adli, Giroud e Hernandez le reti dei rossoneri, tutte di pregevole fattura, da vedere e rivedere il terzo gol con lo spettacolare assist di tacco dell’eterno Giroud, arrivato a quota 10 gol in campionato. In una serata di luci brillanti, l’unica ombra arriva da Leao, autore di una prestazione insipida, con qualche buona accelerazione, ma anche con tante pause ed errori banali e indisponenti. La Roma, con nove assenti, fa ben poco e la contestazione  a fine gara dei 4000 fans giallorossi, giunti a San Siro, è stata fragorosa ed assordante.  Mai i giallorossi avevano così pochi punti dopo venti giornate, da una decina d’anni a questa parte, fondamentali saranno pertanto le prossime sfide con Hellas e Salernitana, con Mourinho, fortemente a rischio, se non dovessero arrivare i sei punti.

Al quarto posto arranca la Fiorentina, che due volte in svantaggio per le reti di Lovric e Thauvin, riesce ad impattare la prima volta con Beltran e la seconda, su rigore all’87’, con N’Zola. Le ultime prestazioni dei viola non hanno certo catturato lo sguardo, certificando una certa stanchezza e sterilità offensiva. Il passaggio del turno in Coppa Italia è la nota positiva, la conservazione del quarto posto, a lungo andare, sembra invece  molto più problematica. Intanto i viola andranno in Arabia Saudita per la disputa della Supercoppa, con la nuova formula a quattro squadre. Se Italiano piange, Cioffi non sorride, dopo il nuovo pareggio, frutto dell’ennesima vittoria sfumata sul filo di lana, la classifica torna a farsi piuttosto preoccupante.

Sale al quinto posto la Lazio, con il quarto successo consecutivo, che arriva in avvio di ripresa con una rete di Felipe Anderson, a coronamento di una sfida, con il Lecce scorbutica e tutt’altro che semplice e scontata. Bene i salentini, ma per D’aversa la sconfitta risulta amara perché la zona calda è ormai lì, ad appena tre punti sotto. Sarri si gode l’ottimo momento, grazie anche all’approdo alle semifinali di Coppa Italia, pronta a giocarsi le proprie chances in Arabia nella Supercoppa.

Cade fragorosamente, ed in modo inatteso, il Bologna a Cagliari. Detto delle contemporanee assenze in avanti di Zirkzee, N’doye e Saelemakers, nonostante l’iniziale vantaggio ottenuto con una geniale e spettacolare rete di Orsolini, si sono visti raggiungere da Petagna e poi soccombere per uno sfortunato e rocambolesco autogol di Calafiori. Bene il Cagliari, dominato inizialmente e, passato in svantaggio, ma capace di reagire e rialzarsi con una partita di grande applicazione e determinazione, e, perché no, anche con un briciolo di fortuna. La salvezza è alla portata dei ragazzi di Ranieri se si continuerà a giocare con questa voglia e coesione, nonostante le tantissime assenze, soprattutto nel reparto offensivo.   Qualche dubbio inizia ad affiorare invece nella mente di Thiago Motta, dopo aver raccolto appena un punto nelle ultime tre partite e aver incassato l’eliminazione nei quarti di finale di Coppa Italia, con la squadra che è parsa un po’ stanca e forse troppo prevedibile. Però spesso in un calcio così equilibrato basta vincere un duello fondamentale per  accaparrarsi il successo, in questo caso Petagna ha letteralmente mandato in tilt il povero Calafiori, mai visto così nervoso ed in difficoltà.

Il delicatissimo derby campano va al Napoli, che risale in classifica e fa suoi i tre punti al 96’ con un gol in mischia di Rrahmani, dopo l’iniziale vantaggio dei granata con la rete capolavoro di Candreva ed il pareggio su rigore  al quarto minuto di recupero del primo tempo di Politano. Per Pippo Inzaghi arriva la seconda devastante delusione, dopo la sconfitta patita con la Juventus, sempre nel recupero e dopo essere stati rimontati. La salvezza ora si allontana pericolosamente e dista adesso sei punti, troppi forse? Mazzarri salva la panchina ma seppure si siano visti dei miglioramenti, siamo ancora lontanissimi dagli standard richiesti ad una squadra campione d’Italia in carica. La trasferta in Arabia può rappresentare la nuova stazione di questa via crucis che è l’attuale stagione o un deciso cambio di rotta.

Pareggiano per 0-0 Genoa e Torino, al termine di una partita molto combattuta e con alcune buone occasioni da una parte e dall’altra. Juric e Gilardino si godono squadre in salute ed in un mood più che ottimale, ma, per raggiungere i rispettivi obiettivi, occorre un ulteriore step. Più facile per i liguri che vantano cinque punti di vantaggio sulla zona calda, molto più complesso invece per i piemontesi che vedono la zona Europa allontanarsi.

In zona salvezza la sfida che valeva doppio tra Hellas ed Empoli è andata ai veneti, capaci di imporsi per 2-1, dopo una sfida giocata a viso aperto e con occasioni da una parte e dall’altra. Di Djuric, Ngonge e Zurkowsky le reti che hanno permesso agli scaligeri di rimanere in scia di Udinese e Cagliari e di staccare decisamente i toscani, finiti a meno cinque. Difficilissimo pare a questo punto per Andreazzoli riuscire a riportare in linea di galleggiamento la nave azzurra che pare ormai alla deriva.   Per Baroni invece continua la rincorsa che non sarà affatto semplice, ma che comunque pare ancora percorribile.

Il turno si chiuderà con le sfide tra Atalanta e Frosinone di questa sera, e quella di domani sera  tra Juventus e Sassuolo, che daranno maggior compiutezza alla classifica sia nella parte altissima che in quella bassa.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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