Seconda ed ultima amichevole in preparazione ad EURO 2024, si gioca ad Empoli contro la Bosnia, eliminata al play-off dall’Ucraina.

Dopo il deludente pareggio di Bologna contro la Turchia, Spalletti sperimenta ancora, in primis il modulo, passando al 3-4-2-1, ma soprattutto mischiando ancora i protagonisti.

Ritorna tra i pali Donnarumma, che si fa trovare pronto in avvio di partita con un miracolo ed un altro difficile intervento, dietro tocca a Darmian, Bongiorno e Calafiori, a centrocampo tocca all’inedita coppia Jorginho-Fagioli, supportati a destra da Bellanova e a sinistra da Cambiaso, mentre Chiesa e Frattesi fungono da incursori attorno e dietro a Scamacca.

Dopo i primi minuti, in cui errori di leggerezza ed incomprensioni regalano alla Bosnia un paio di occasionissime, gli azzurri salgono in cattedra con Bellanova che spinge con convinzione e sforna ottimi cross su cui i nostri arrivano sempre con un attimo di ritardo, ma è Frattesi a catturare l’occhio, l’interista (per fortuna ha giocato poco in stagione) è sempre al punto giusto nel momento giusto, sue sono le prime tre grandi occasioni azzurre che però spreca malamente.

I sei giorni  in più di preparazione si vedono, il pressing è più convinto, l’aggressione alta  si inizia ad intravvedere con maggior continuità, il possesso palla è un po’ più rapido, ma ancora non è costante, i triangoli in velocità sgorgano solo a momenti, ma sono una delizia per gli occhi, oltre che utili a mettere in difficoltà la difesa ospite.

Il gol partita, al 37’, è un vero gioiello e lo realizza, chi altri se non l’incursore principe, Frattesi, che, con un piatto volante, mette sotto la traversa un preciso cross di Chiesa proveniente dalla sinistra.

La ripresa, sotto una fitta pioggia beneaugurante, per effetto dei cambi, e della stanchezza, vede calare i ritmi ed annebbiarsi le idee, ma regala anche lo show di Scamacca, che crea e non concretizza diverse occasioni, confermando di essere in gran forma, ma soprattutto di essere sia il terminale finale della manovra offensiva che il centro di gravità che riesce a far girare intorno a sè tutta la squadra, dando sempre uno sfogo alla manovra d’attacco.

Tra i subentrati pessimo l’ingresso in campo di Dimarco che, in mezz’ora, combina solo disastri, e costringe Donnarumma all’ultimo prodigio per  impedire il pari dopo un assurdo cadeau del biondo laterale.

A poco meno di una settimana dall’esordio contro l’Albania sono evidenti i passi in avanti, anche se c’è ancora molto da lavorare sull’aspetto della tenuta fisica e della continuità mentale, oltre che su quello della concentrazione, quanto invece al modulo quello scelto in Toscana pare più nelle corde rispetto a quello ‘solito’ usato contro la Turchia, anche se l’avversario di serata era decisamente inferiore.

Se dopo Bologna eravamo delusi ed annoiati, dopo Empoli siamo meno timorosi e più speranzosi, quello che Spalletti vuole inizia infatti ad intravedersi, l’obiettivo è di metterlo  a terra se non ancora con l’Albania, nelle sfide che contano davvero, ad iniziare da quella contro la Spagna.

Per farlo però occorre che, fisicamente e mentalmente, la squadra abbia una crescita netta, e decisa, e che la convinzione salga di conseguenza, per il resto poi portiere, centrale e centravanti ci sono, e con il rientro a pieno regime di Barella, ci sarà anche il fulcro del centrocampo, quindi l’intera spina dorsale della squadra…

Appuntamento a tutti per sabato sera a Dortmund, per l’esordio ad EURO 2024, confidenti di avere comunque una nazionale che lotterà al massimo per fare molta strada.  

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.