L’Inter si troverà a scalare una montagna stasera in vista del match tanto atteso contro i bianconeri. La Juventus in queste prime uscite ha mostrato di essere squadra solida e allo stesso tempo con un ottimo reparto offensivo.

Chivu, almeno in conferenza stampa, non si è scomposto; ha mantenuto calma e lucidità: «Non spreco energie, preparo testa e corpo».
Scenario ribaltato rispetto a pochi mesi fa: la Juventus di Tudor ha identità e mercato coerente, è tornato anche Bremer.
L’Inter, reduce dal passo falso con l’Udinese, cerca risposte: oggi è un viatico per le ambizioni sue e di Chivu.
Sui ballottaggi: Akanji o Bisseck? «La gestione del gruppo è la parte più difficile».
Chivu difende Bisseck: è giovane, errori ne farà, ma l’Inter avrà bisogno anche di lui nelle tante partite.
Capitolo Calhanoglu: oltre due mesi ai box, ha scelto di restare ed è «pronto a darci una mano».
Identità e coraggio: niente gabbie preventive, «andiamo per fare la partita e provare a dominare».
Nessuna rivoluzione: «Aggiungo qualcosa senza toccare le certezze di una squadra ai vertici da anni».
Sui nuovi: Manuel Akanji profilo internazionale; chiusa l’operazione Pavard, Chivu si dice «contento del gruppo».
Giovani utili ad alzare il livello in allenamento: energia fresca in un cantiere ancora aperto.
Processo di fiducia continuo, giornata dopo giornata: il campionato resta «una maratona da 38 tappe».
Niente fantasmi, solo pragmatismo: «ci si sciacqua la faccia e si riparte».
Ma il messaggio è chiaro: altri inciampi accenderebbero riflessioni societarie, magari non subito, ma ben prima di dicembre.
Stasera l’esame: capiremo se è Inter che cresce o Juve che comanda. E in certi Derby d’Italia basta un dettaglio.

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