Italia Nazionale

Giocare dopo che il tuo avversario diretto, la Norvegia, ha appena strapazzato la malcapitata Estonia per 4-1, nonostante i baltici avessero resistito sullo 0-0 fino al 50’, non poteva essere psicologicamente facile per gli azzurri, e così è stato.

A Chisinau, contro la Moldova, Gattuso ha mandato in campo una squadra sperimentale con Tonali, diffidato, unico titolare della squadra-tipo, ed un modulo iper-offensivo con due centrocampisti e un 4-2-4, con esterni Zaccagni ed Orsolini, e in attacco Scamacca e Raspadori, un tempo coppia d’oro del Sassuolo.

Onestà critica vuole che si debba parlare di una partita a senso unico con gli azzurri sempre nella metacampo dei padroni di casa, spesso a ridosso dell’area, un possesso palla costante e la giusta aggressività per recuperare subito palla.

Ciò che non ha funzionato è stata la capacità di concretizzare la miriade di occasioni create, che hanno sempre trovato ostacolo o nelle parate del portiere avversario, o nelle respinte del muro avversario, con i moldavi spesso in undici davanti alla porta, o per evidenti difetti di mira.

La manovra è comunque parsa, alla fine, troppo lenta e prevedibile, facilitando la difesa passiva degli avversari, ma si è anche avuta la sensazione che si volesse esagerare con la ricerca della giocata ad effetto e delle iniziative personali, non proprio un must per quelli che erano gli obiettivi iniziali, cioè far crescere il gioco di squadra, anche nei rincalzi.

La difesa ha comunque concesso una ripartenza alla Moldova, che ha sfiorato addirittura il gol del vantaggio a metà tempo, senza però poi più farsi vedere in avanti.

Stesso refrain nella ripresa, parsa ancor più confusa e con gli stessi difetti, e le stesse occasioni sprecate in quantità industriale. E, così, dopo i cambi degli esterni e degli attaccanti, con l’ingresso in campo di Dimarco, Politano, Retegui e Pio Esposito, e poi anche di Frattesi, all’88’ è arrivato il gol, molto bello di Mancini, che in tuffo di testa ha pescato l’angolino basso alla destra del portiere, e dopo altre occasioni sbagliate, due da Frattesi, una da Pio, è arrivato il gol, ancora di testa dello stesso Pio Esposito, a regalare all’Italia il 2-0 e la sesta vittoria consecutiva in una tornata di qualificazioni per i mondiali, record assoluto per la nostra nazionale.

Peccato che ciò non basti e che, dopo la sfida di domenica a San Siro, contro la Norvegia, che regalerà il pass per i mondiali agli scandinavi, gli azzurri dovranno aspettare marzo per conoscere il proprio destino.

C’è poco altro da aggiungere, un giudizio credibile è difficile formularlo perché ha giocato una squadra sperimentale, che mai aveva giocato insieme. Comunque, anche nelle dichiarazioni post match, si è visto un Gattuso carico a pallettoni che ne aveva per tutti, a cominciare dai 571 tifosi italiani al seguito che hanno lanciato cori poco carini contro la squadra…

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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