rafa nadal

La stagione 2024 sarà probabilmente quella di addio per un’icona del tennis mondiale, Rafael Nadal. Il maiorchino ha già programmato il suo rientro in campo dopo un lungo periodo di inattività per recuperare da un infortunio che lo ha tenuto fermo per diversi mesi. Il ranking, com’era prevedibile, ha risentito di questo stop, con la leggenda spagnola scivolata malinconicamente sempre più giù. Scorrendo la classifica oggi non si trova Nadal nelle prime 100 posizioni. Verrebbe da pensare a un errore, ma andando avanti il nome del tennista di Manacor continua a non apparire. Solo dopo un bel po’ di scrolling appare finalmente il suo nome, con un numero accanto abbastanza d’impatto: 670.

Già perché Nadal si trova oggi alla posizione 670 del ranking mondiale, lui che è stato numero 1 al mondo per 209 settimane in carriera. Numero che è ancora più rilevante se si pensa che Rafa ha il record di settimane consecutive trascorse nella top 10 mondiale, ben 912. Lo spagnolo dall’aprile 2005 al marzo del 2023, per quasi un ventennio quindi, non è mai sceso sotto la decima posizione. È inoltre l’unico tennista ad essere stato al primo posto del ranking in 3 decenni diversi (2000/09, 2010/19, 2020/29). La sua triste discesa attuale è un segno dei tempi che passano per chiunque dunque, anche per uno da 92 titoli vinti, tra cui 22 Slam (14 dei quali sono Roland Garros, record assoluto).

Adesso però sembra tutto pronto per l’ultimo giro di giostra del campione spagnolo, che si avvicina a grandi passi al rientro in campo. I campioni come lui, si sa, difficilmente tornano per fare da comparse. Per questo l’hype attorno al suo ritorno sale sempre di più, con gli appassionati che sperano di vederlo ancora alzare qualche trofeo in quello che con tutta probabilità sarà l’ultimo anno di una carriera leggendaria. Nadal che è stato per un ventennio parte dei Fab Four del tennis mondiale con Federer, Djokovic e Murray, con i 4 che si sono spartiti (con qualche rara eccezione) tutti gli Slam per un paio di decenni. Di questi 4 atleti solo Djokovic è ancora al top, pur mostrando qualche comprensibile scricchiolio a causa della carta d’identità. La cosiddetta New Gen avanza, con i Sinner, i Medvedev e gli Alcaraz destinati a prendere il testimone e a guidare il tennis negli anni a venire.

Prima però c’è ancora tempo per vedere in azione il mancino di Manacor, con i suoi immancabili “tic” tra una battuta e l’altra, la sua fascetta per i capelli e la fronte imperlata di sudore. L’obiettivo nemmeno tanto nascosto è quello di puntare al quindicesimo Roland Garros in terra parigina, la competizione del cuore per Nadal che ha fatto della terra rossa il suo terreno di caccia preferito in carriera. Per arrivare al meglio a questo appuntamento l’agenda dello spagnolo prevede un rientro graduale in alcuni tornei minori e qualche vetrina prestigiosa per riassaporare le emozioni dei grandi palcoscenici (Australian Open, primo Slam dell’anno). Persiste ancora qualche dubbio sulla sua tenuta atletica dopo uno stop così lungo a 37 anni, soprattutto in tornei lunghi e intensi come gli Slam.

Un Nadal che cercherà di fare ciò che avrebbe voluto per il suo fine carriera anche Roger Federer, altra leggenda del tennis ritiratosi appena un anno fa. La carriera dello svizzero è legata a doppio filo a quella di Nadal, rivali in campo ma grandi amici fuori, il tutto all’insegna della sportività e dell’amore comune per il tennis. Federer avrebbe voluto un ultimo anno nel Tour ma i problemi fisici gliel’hanno impedito, col tennista di Basilea che ha dovuto chiudere in una fugace quanto emozionante apparizione alla Laver Cup 2022 disputata a Londra. Con chi ha giocato il suo ultimo doppio in carriera il 23 settembre del 2022? Ovviamente con Nadal, con le scene dei due in lacrime mano nella mano del post partita che hanno fatto il giro del mondo, mentre osservavano immagini della carriera di Roger. Una moderna riproposizione di quella rivalità sana, alla Coppi e Bartali per intenderci, che è l’essenza stessa dello sport e della competizione.

Rafael Nadal probabilmente si congederà dal tennis con una passerella ben più lunga, che lo vedrà scendere in campo in diverse parti del mondo nel corso del 2024, a raccogliere le meritate standing ovation dal pubblico che lo ha seguito per tanti anni. E chissà che lo spagnolo non riesca a impreziosire quest’ultimo tour di addio con qualche trofeo, per una degna conclusione di carriera di uno dei tennisti più vincenti di sempre. E siamo sicuri che, tra il pubblico sugli spalti ad applaudire le sue ultime prestazioni sul campo, non mancherà un certo svizzero che con la racchetta in mano ha sempre saputo cosa fare ai suoi tempi.

DiFabio Scalia

Laureato in geologia, da sempre grande appassionato di sport e scrittura. Juventino sfegatato, ma ho anche dei difetti.