La 16^ giornata di Serie A ha emesso alcuni piccoli verdetti, il più importante proprio al vertice dove le due contendenti si sono allontanate tra loro, rendendo il duello al vertice meno pressante.
L’Inter, che giocava conoscendo il risultato della Juventus, questa volta non vincente nell’anticipo del venerdì, ha giocato come sa, lasciando all’avversario l’illusione di avere il pieno controllo della partita e di poterla volgere a proprio favore, aspettando bassa e colpendo alla prima occasione, Un improvvido passaggio al portiere di Marusic, che Lautaro Martinez ha poi trasformato in gol, ha spaccato la partita al 40’. Di Thuram, nella ripresa, la rete del raddoppio che ha portato a quattro i punti di vantaggio sui bianconeri. La sensazione è che, in questo momento, in Italia, l’Inter sia praticamente ingiocabile per chiunque, grazie alla capacità di mettere sempre sui binari voluti la sfida, di essere praticamente imperforabile in difesa e di avere una coppia di attaccanti letali. Simone Inzaghi ha in mano una fuoriserie che sta a lui non far sbandare. Della Lazio c’è poco da dire, dopo i primi 20’ fatti bene, la squadra, senza Luis Alberto, è lentamente sparita dal campo, pagando, forse, l’inutile sforzo in Champions di Madrid. La distanza dal quarto posto inizia ora ad essere importante, sette punti, e tante squadre davanti rendono difficile ipotizzare un rientro tra le elette.
La Juventus, passata subito in vantaggio, grazie ad un rigore conquistato, e trasformato, da Chiesa, questa volta non è riuscita a difendere il vantaggio, venendo raggiunta in avvio di ripresa dal sesto gol in campionato di Gudmundsson e non riuscendo più a segnare nonostante un paio di colossali occasioni nel finale. L’impressione è sempre la solita, la squadra ha solo un piano A, segnare e poi difendere il vantaggio, mentre manca del tutto, al momento, la capacità di gestire i ritmi partita, di alzarne e abbassarne l’intensità, di rinculare per difendere a ridosso del vantaggio e poi di riprendere ad attaccare per cercare il raddoppio. Di questo passo tenere il ritmo dell’Inter pare, sinceramente, impresa assai ardua. Buona la prestazione del Genoa, che, in un momento in cui la classifica si stava facendo pericolosa, ha tirato fuori quanto di buono è nel suo Dna, mai uscendo dalla sfida e sempre rimanendo pericoloso e propositivo.
Il Milan si conferma terza forza del campionato grazie al franco successo con il Monza, un 3-0 che segue il successo ottenuto in Champions a Newcastle e, se ancora ce ne fosse bisogno, testimonia la bontà dell’impianto e della proposta di gioco, almeno quando l’emergenza infortuni si attenua un po’. Da sottolineare la rete all’esordio di Simic, entrato al posto di Pobega, che era stata la mossa a sorpresa di Pioli, inserito tra i centrali, a protezioe del rientrante Kjaer. Di Reijnders e di Okafor, che poi si è subito fermato per l’ennesimo infortunio muscolare, le altre reti dei rossoneri. Il calendario, adesso apparentemente in discesa, potrebbe permettere ai rossoneri di allungare in classifica sulle inseguitrici e, magari, di accorciare un po’ sulla Juventus. Buona la prova del Monza che gioca come sa e che propone, senza raccoglierne però i frutti, l’ottimo gioco che Palladino gli ha inculcato. Per Adriano Galliani l’ennesima sconfitta nel derby personale contro il Milan da quando il Monza è salito in serie A.
Lo scontro per il quarto posto tra Bologna e Roma si è chiuso con la vittoria dei felsinei, meritata e mai messa davvero in discussione. La squadra di Thiago Motta ha sciorinato il suo gioco scintillante, fatto di possesso palla prolungato e di letali verticalizzazioni, che ha in Zirkzee l’indiscusso fulcro. Di Moro il gol che ha spaccato la partita, fin lì equilibrata, a fine primo tempo, mentre, in avvio di ripresa, un autogol di Kristensen ha fatto definitivamente sbandare al squadra giallorossa, che era sprovvista delle sue due stelle Lukaku e Dybala, ma che è apparsa stanca e troppo nervosa. Mourinho, a fine partita, ha annunciato la propria disponibilità a firmare il rinnovo del contratto, lasciando così la palla alla proprietà.
Vince, non senza qualche fatica, il Napoli, impegnato non poco da un buon Cagliari. Decisivo è stato Osimhen, autore di un gol e di un assist, di Pavoletti e Kvaratskhelia le altre reti. La squadra di Mazzarri pare in crescita ma se, nella fase offensiva, è sempre pericolosa e, ora, anche più efficace, si concede ancora incredibili amnesie difensive, che, a lungo andare, potrebbero rappresentare un grave handicap. Ranieri ha ben in mano la sua squadra che sa cosa fare e lo fa bene e, nella lotta per la salvezza, parte forse con qualche vantaggio sugli altri, soprattutto per la qualità della rosa.
Vince anche la Fiorentina al cospetto di un Hellas davvero sfortunato e sprecone. I gialloblu sbagliano un rigore all’inizio e trovano sulla loro strada un Terracciano in formato superman, che para davvero tutto, i viola, parsi un po’ sotto tono, vincono la sfida solo nel finale, grazie ad una rete di Beltran, il quarto posto è a un solo punto.
Lo scontro tra le sorprese della stagione Lecce e Frosinone va alla fine ai salentini, che proprio sul filo di lana bruciano i ciociari, tornando al successo dopo dieci partite e oltre tre mesi. Di Piccoli, Kajo Jorge su rigore (prima rete in serie A) e di Ramadani le reti, con Turati parso davvero in giornata storta.
Vince anche il Torino, grazie ad una rete di Zapata, nel primo tempo, e tante decisioni cambiate dopo la revisione Var. La squadra di Juric è nel suo miglior momento stagionale e la zona Europa ormai non è più un sogno. Ennesima sconfitta per gli uomini di Andreazzoli che non riescono proprio a mettere insieme due risultati utili consecutivi, e, di questo passo, salvarsi sarà davvero complicato.
Ancora niente da fare per l’Udinese, anche questa volta il doppio vantaggio (reti di Pereyra e Lucca, al suo quinto centro in campionato) non è sufficiente agli uomini di Cioffi per conquistare i primo successo tra le mura amiche. Nell’ultimo quarto d’ora il Sassuolo riacciuffa il pari grazie ad una doppietta, su rigore, di Berardi. La sfida ha confermato gli evidenti problemi di entrambe le compagini che dovranno stare davvero attente per non finire invischiate nella lotta per la salvezza.
Il programma si chiude questa sera alle 20.45 con Atalanta-Salernitana, con gli orobici alla ricerca di tre punti pesanti in chiave zona Champions.