All’Italia, contro la Norvegia, si chiedevano risposte sul proprio reale valore e sulle concrete possibilità di passare ai play-off, la risposta del campo è stata dura e, alla fine, umiliante, un 1-4 interno che lascia poco spazio alle recriminazioni per la mancata qualificazione diretta.
Gattuso, rispetto alla sfida con la Moldova ne cambia dieci, con il solo Mancini confermato al posto di Calafiori indisponibile, affidandosi in attacco alla coppia Retegui-Pio Esposito.
L’approccio è quello giusto, gli azzurri entrano in campo con il sacro fuoco dentro e sorprendono fin da subito una Norvegia, forse un po’ molle e svagata, che non trova spazi e tempi per ripartire ed imbastire azioni offensive.
Il gol di Pio Esposito, a coronamento di una rapida e veloce costruzione dalla fascia sinistra, mette subito la partita in discesa, con gli azzurri che pressano ed aggrediscono in ogni zona di campo, conquistando palloni su palloni e impedendo ogni velleità offensiva agli scandinavi che paiono una squadra modesta ed abbordabile, praticamente inoffensiva davanti.
All’intervallo solo sorrisi ed autostima al massimo, peccato che poi qualcosa succeda in quel quarto d’ora di riposo, forse gli azzurri, illusi dalla facilità della partita e da come avessero disposto a proprio piacimento degli avversari, iniziano a pensare alle partite del prossimo weekend, calino di presa emotiva, si rilassino un attimo e, quando si riparte, comincia un’altra partita, completamente diversa, che mette in mostra tutti i nostri difetti e riveli le nostre paure.
Gli scandinavi giocano 45’ da primi della classe, reattivi, aggressivi, corti e cattivi, e l’Italia si scioglie come neve al sole con i fantasmi riposti nelle segrete che escono fuori a terrorizzare i nostri atleti che perdono palloni sanguinosi in uscita, non riescono più a tenere un pallone e a costruire azioni di ripartenza. Nusa, impalpabile nel primo tempo, mette a ferro e fuoco la fascia, ridicolizzando Di Lorenzo e Politano e pareggiando con una letale azione personale.
Sull’1-1 l’Italia esce definitivamente dalla partita, andando a farsi copia corbone di quella brutta ed imbelle di Oslo del giugno scorso e così finisce per grandinare sul povero Donnarumma che deve subire due gole del ‘solito’ Haaland, arrivato a quota 16 gol in 8 partire, e un altro dal neo entrato Strand Larsen nel finale.
Italia, dunque,colpita, affondata ed umiliata, tanto che il buon Gattuso è costretto a fare pubblica ammenda scusandosi con i tifosi italiani, a fine partita. Di certo ora il re è nudo, la vera forza dell’Italia non l’abbiamo compresa fino in fondo, è quella bella e cattiva, ferocemente determinata del primo tempo, o quella apatica, molle ed imbelle della ripresa?
Di certo, in questi 4 mesi, Gattuso dovrà lavorare molto sulla testa dei suoi ragazzi estraniandoli da un ambiente che sarà sempre più cattivo e pronto a suscitare paure e resuscitare incubi, convincendoli che gli avversari da affrontare non saranno la Norvegia o qualche altra big, ma squadre competitive sì, ma non irresistibili.
Se arriveremo ai mondiali lo scopriremo a marzo, ma, intanto, giovedì prossimo ci sarà intanto il sorteggio, e conosceremo il nome degli avversari.
Di certo il malessere azzurro è evidente ed i problemi da risolvere sono tanti…

