Italia Nazionale

C’era grande attesa per la prima uscita della nuova Italia di Gattuso e le aspettative non sono certo andate deluse.

Le scelte confermano l’idea di gioco del mister con centrocampo a due e le ali larghe, con Donnarumma in porta, Di Marco e Di Lorenzo esterni bassi, Bastoni e Calafiori centrali, in mediana Barella e Tonali,  sulle ali Politano e Zaccagni e di punta Kean e Retegui.

Quello che si nota da subito sono l’approccio e la determinazione che gli azzurri mettono in campo già al fischio d’inizio, si intuisce che la maglia ha riacquistato il suo giusto valore e questo fa tutta la differenza del mondo rispetto alle scialbe ed opache ultime uscite dell’era di Spalletti.

Al cospetto di un’Estonia, ben messa in campo e organizzata in una difesa attenta e ferrea che non lascia spazi e spesso intasa il cuore dell’area, per gli azzurri è naturale, oltre che obbligato, usare l’arma studiata da Gattuso, cercare le ali per scodellare  traversoni per le due punte che ben si dividono gli spazi in area.

A fronte di un assedio costante e di una miriade di potenziali occasioni create, il fortino estone resiste per circa un’ora, con i difensori che sempre riescono a salvare in qualche modo, spesso in extremis, ed il portiere Hein che compie almeno tre interventi decisivi,

Poi, finalmente, Di Marco crossa, Retegui di tacco allunga sul secondo palo e Kean di testa impatta e  gonfia la rete, spegnendo l’ansia del gol che non arrivava e dando nuove energie agli azzurri.

Dopo un palo clamoroso di Kean, è Retegui, con un gran tiro, una rasoiata a fil di palo, a raddoppiare e fare esultare il suo ex pubblico.

Iniziano i cambi e proprio  uno dei neo entrati, Raspadori, gonfia ancora le rete, realizzando il suo decimo gol in azzurro, Chiudono i giochi altre due reti, entrambe di testa, ancora di Retegui e dell’altro ex atalantino Bastoni.

Missione dunque compiuta, vincere e farlo in goleada, ma quel che è piaciuto sono stati senz’altro lo spirito e la voglia di attaccare sempre e comunque, senza fermarsi mai, fino al triplice fischio.

Vero è che sono state concesse due o tre ripartenze che un avversario di maggior caratura avrebbe potuto farci pagare a caro prezzo, ma per adesso questo è accettabile e basta.

La qualificazione diretta è ancora possibile a patto di giocare sempre con questo spirito e questa applicazione, vincendo, in goleada, fino a presentarsi alla sfida decisiva con la Norvegia.

E  adesso sotto stasera con Israele, a Debrecen, obiettivo: blindare il secondo posto e mangiare ancora qualche altro gol di distacco nella differenza reti.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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