In vista della finale di Champions del prossimo 3 giugno, Mark Iuliano, storica colonna della difesa juventina dal 1996 al 2005, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Voci di Sport. Tema principale, naturalmente, la Juventus, con cui è sceso in campo 273 volte, segnando 7 gol. L’ex difensore bianconero ha poi sottolineato l’operato del suo grande amico Zinedine Zidane, ora sulla panchina del Real Madrid, che sfiderà proprio la “sua” Juve nell’ultimo atto della competizione che si disputerà a Cardiff.
Questa Juventus l’ha sorpresa? Può puntare al Triplete?
La Juventus ha dimostrato di avere mentalità, è in una forma psicofisica impressionante ed è attualmente alla pari delle big d’Europa. Ha molte possibilità di entrare nella storia e può farlo contro una squadra di livello.
Avrebbe voluto giocare in questa squadra da record?
I difensori della Juve sono fortissimi: Bonucci, Chiellini, Barzagli… Sarebbe stato bello giocarci insieme ma ero altrettanto contento di giocare con compagni come Montero, Ferrara, Torricelli, Thuram e Zambrotta, anche loro erano notevolmente forti.
Cosa ricorda della finale del 1998? Anche in quel caso la Juventus affrontava il Real Madrid.
Sono passati 20 anni (ride n.d.r.) Per me raggiungere la finale di Champions, la seconda consecutiva per giunta, era qualcosa di emozionante. Ma l’emozione lasciava ben presto posto alla voglia di vittoria, alla partita in sé. Non hai voglia di perdere troppo tempo a pensare perché le sensazioni forti le vivi prima e dopo il match. In quel momento, soprattutto negli spogliatoi, sei solo concentrato e pensi a fare il tuo lavoro nel migliore dei modi.
Ricorda qualche aneddoto particolare, da spogliatoio?
Di discorsi se ne fanno pochi per partite di questo spessore, sono delle vere e proprie gare a parte perché sai l’importanza che hanno e sai che le potrai giocare poche volte nella vita. C’è poco da parlare e da preparare. L’importante è scendere in campo e dare il massimo, per sé, per i compagni e per raggiungere la vittoria.
Si sarebbe immaginato il suo amico Zidane già così preparato e ad un passo dalla seconda Champions di fila?
Sono molto contento per lui perché oltre ad essere stato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio è un ragazzo umile, che ha voglia di primeggiare in tutto ciò che fa. Questa sua inclinazione lo ha portato ad essere un campione sia dentro che fuori dal campo. Spero che questa volta la Champions non la vinca perché di fronte c’è la squadra per cui faccio il tifo. Sicuramente ne vincerà altre, perché è un grandissimo allenatore.
Commento su Buffon, suo ex compagno di squadra e ancora in rosa?
C’è poco da dire su Gigi. La sua è una carriera incredibile, ha dimostrato di essere il numero 1. Ora manca la ciliegina sulla torta che è proprio la Champions in modo che possa poi conquistare il Pallone d’oro. È una conseguenza, sarebbero obbligati a darglielo perché se lo merita anche se attualmente ci sono giocatori di un altro livello. Ma Buffon per quello che ha fatto e che fa ancora merita di ricevere un premio speciale.