Pallone

Lutto improvviso nel mondo del calcio, con Andy Brehme che è morto in mattinata per un arresto cardiaco. L’ex terzino aveva 63 anni e in seguito al malore era stato ricoverato nella clinica vicino al suo appartamento ma tutto è stato purtroppo vano. Icona dell’Inter da record del Trap, con cui ha vinto lo scudetto del 1989, Brehme era rimasto fortemente legato ai colori nerazzurri, tanto da aver postato nelle ultime ore delle storie sul suo account Instagram in vista della sfida di stasera contro l’Atletico Madrid in Champions League. La stessa società milanese ha riportato una nota di cordoglio sul suo sito ufficiale per ricordare Brehme e stasera scenderà in campo col lutto al braccio.

In carriera oltre all’esperienza italiana (4 anni con 154 presenze, 12 gol, una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa) Brehme ha vestito le maglie di Kaiserslautern (per 10 stagioni) e Bayern Monaco. All’Inter era arrivato segnalato da Lothar Matthaus, prima di una parentesi spagnola al Real Saragozza. Terzino sinistro tra i più forti al mondo della sua generazione, ha legato la sua carriera anche alla maglia della nazionale tedesca, con cui ha vinto il Mondiale a Italia ’90 segnando tra l’altro il gol decisivo in finale contro l’Argentina, su rigore. In quell’anno tra l’altro, complice la cavalcata con la nazionale teutonica, Brehme arrivò anche terzo nella classifica del Pallone d’Oro. Per lui, inoltre, una breve carriera da allenatore dopo l’esperienza da calciatore, in cui ha fatto anche da vice a Giovanni Trapattoni sulla panchina dello Stoccarda. Rimasto legato all’Italia, negli anni del COVID si rese protagonista di una raccolta fondi a favore della nostra nazione in un periodo storicamente complicato.

DiFabio Scalia

Laureato in geologia, da sempre grande appassionato di sport e scrittura. Juventino sfegatato, ma ho anche dei difetti.