Parola al CT Luciano Spalletti a Coverciano, in occasione del primo giorno di ritiro della sua Nazionale. Gli Azzurri sono attesi da due gare fondamentali per la qualificazione ai prossimi Europei contro Ucraina e Macedonia. Spalletti apre subito spiegando l’esclusione di Immobile spostandosi poi su altri singoli: “Per noi è un calciatore importante, ho ritenuto che in questo momento fossero più in forma altri calciatori. Quando faccio certe scelte giudico tutto a 360 gradi, bisogna convocare i migliori tenendo conto di tanti aspetti diversi. Jorginho stesso è stato convocato perché sta giocando con regolarità, cosa che non era successa a settembre e ottobre. Uomo squadra per il suo Arsenal, è diventato anche il capitano: tutti segnali positivi che spiegano la convocazione. Udogie non c’è perché è infortunato invece. Buongiorno è una persona squisita e un grande professionista, a ottobre non l’ho portato perché non stava bene fisicamente. La sua decisione di restare in Italia spero sia di esempio per altri giocatori. Donnarumma sarà il capitano, ha personalità e mi è piaciuto come si è comportato a Milano, senza reagire. Il capitano solitamente è una figura stimata da tutti, anche dagli avversari. Da qui all’Europeo non escludo nulla, magari se ne ridiscuterà più avanti”.
Il CT parla poi del rebus formazione in vista dei due impegni ravvicinati ed entrambi fondamentali per il cammino della sua Italia: “Per noi sarà importante non sbagliare la formazione della prima gara. Vincendo quella avremmo un vantaggio anche sulla seconda. Sicuramente ci saranno delle valutazioni sui singoli dalla prima alla seconda, ma si farà una cosa per volta. Alcuni giocatori sono acciaccati, penso a Cambiaso che ha la caviglia gonfia e Cristante che è leggermente affaticato dal punto di vista muscolare. Cambiaso stesso per noi è una carta importante, sta bene ovunque e può darci tante soluzioni tattiche diverse. Ha anche il vantaggio di essere sinistro ma con un ottimo piede destro, il che lo rende duttile in qualsiasi schema di gioco, per quanto ormai non ci siano schemi tattici rigidi. Locatelli l’abbiamo dovuto mandare a casa, e Jorginho stesso ha dei punti in testa anche se per noi è fondamentale che ci sia”.
Spalletti poi prosegue parlando dell’atteggiamento che i suoi dovranno avere: “A Wembley siamo stati inferiori ma tocca ripartire da là. Dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo intrapreso creando un modo di stare in campo che sia stimolante per tutti. Fondamentale la costruzione, la pressione, e la distanza tra i reparti. Se stiamo tutti in 30 metri possiamo darci una mano a vicenda, dominare e soffrire nel modo giusto. Con l’Inghilterra siamo mancati in questo nel secondo tempo, quando ci siamo allungati. Nella prima frazione invece avevamo fatto bene, ma le squadre forti non perdono mai le distanze, nemmeno nei migliori momenti degli avversari”.
Un commento di Spalletti anche su Garcia e la sua esperienza non positiva a Napoli: “Sono l’allenatore della Nazionale, andare a parlare della società Napoli credo sia ingiusto. Così come è ingiusto fare paragoni e confronti col passato. Garcia è una persona perbene ed equilibrata, sin dal primo momento gli sono stati fatti paragoni sbagliati col passato. Ciò che è accaduto l’anno scorso fa parte di una storia bellissima che il nostro calcio si deve portare dietro, perché è stata un’emozione incredibile“.
Infine, il Commissario Tecnico parla anche della situazione legata all’alluvione dei giorni scorsi e la visita al Bambin Gesù: “La Federazione è sempre molto attenta a queste cose dove è importante la presenza. Bello ci sia stato anche Totti, lui è sempre molto sensibile su queste cose. Mi ha fatto piacere risentirlo, quando ero il suo allenatore mi ha lasciato tanto e molte cose mi sono state di supporto per la mia carriera da allenatore. Ringrazio anche gli aiuti dati dalla Federazione alla mia terra, la Toscana. Grande sofferenza per me, ma fiero di loro per quello che hanno fatto in questa difficile situazione”.