Cristian Chivu

La quindicesima giornata di Serie A ha nuovamente mischiato le carte al vertice cambiando la graduatoria per l’ennesima volta.

Questa volta al comando c’è l’Inter, da sola, che è riuscita a vincere a Marassi contro il Genoa che, sotto la gestione De Rossi, aveva conquistato otto punti. Nerazzurri subito avanti con chi non ti aspetti, Bisseck, e al raddoppio con il solito Lautaro Martinez. Nella ripresa ha accorciato le distanze Vitinha, senza però mai dare l’impressione di aver davvero riaperto la sfida. Nerazzurri dunque che risorgono, per l’ennesima volta, dalle proprie ceneri e si riprendono quel ruolo che unanimemente viene loro riconosciuto dalla critica, ovvero di squadra più forte e, quindi, favorita.

Spreca invece una grande occasione il Milan che, al cospetto della propria bestia nera Sassuolo, non va oltre il 2-2. Partita bella ed emozionante quella di San Siro con gli ospiti autori di due splendidi gol per costruzione, con Konè e Laurientè, in mezzo le due splendide reti di Bartesaghi. Ottima la prova del Sassuolo che si conferma matricola terribile, nonostante Grosso per squalifica fosse relegato in tribuna, ed ennesima prestazione al di sotto delle potenzialità per i ragazzi di Allegri che proprio non riescono a trovare le chiavi giuste per battere le squadre, per classifica e rosa, a loro inferiori.

Cade invece, e del tutto meritatamente il Napoli a Udine grazie alla splendida rete di Ekkelenkamp, a coronamento di una grande prestazione dei ragazzi di Runjaic, questa volta nella loro versione della festa, cui sono state annullate altre due reti per inezie regolamentari. Per icampani, dopo la sconfitta di Lisbona, un altro tonfo senza spiegazioni, il primo in campionato dopo il passaggio alla difesa a tre, che conferma che i campioni d’Italia hanno un serio problema, quale? Sta a un Conte un po’ in confusione scoprirlo e risolverlo!

Si riaffaccia invece in zona Champions la Juventus che sbanca il Dall’Ara e scavalca il Bologna, in quella che è parsa la miglior prestazione della gestione di Spalletti. Primo  tempo sontuoso dei bianconeri che pressano alto, aggrediscono a tutto campo e, raccolti in 20 metri, difendono altissimi. Male i felsinei, che pure avevano giocato un discreto primo tempo, alla pari dei bianconeri, ma che crollano della ripresa dopo il gol subito sugli sviluppi di un corner e, soprattutto, dopo l’espulsione di Heggem. Occorrerebbe un po’ di riposo ai ragazzi di Italiano che invece venerdì sera saranno in Arabia a contendere all’Inter l’accesso alla finale di Supercoppa Italiana.

Vittoria quasi epica quella della Lazio a Parma, dove un gol di Noslin all’82’ regala loro il successo quando in campo erano addirittura in doppia inferiorità numerica per le espulsioni di Zaccagni e Basic. I ragazzi di Sarri, che si avvicinano sempre più alla zona nobile della classifica, mettono in campo tutta la loro qualità e forza e in 11 contro 11 creano e sprecano a piene mani. Solita caduta interna per i ducali di Cuesta che continuano a sprecare sempre al Tardini quanto di buono fanno in trasferta.

Torna al successo, non senza un po’ di fatica, l’Atalanta che ha la meglio su un discreto Cagliari grazie alla doppietta di Scamacca, cui si era parzialmente opposto Gaetano al secondo centro consecutivo. Per Palladino si tratta, ora che la Champions darà un mese di tregua, e in cui i nerazzurri sono addirittura terzi in classifica, di recuperare un po’ del terreno perduto, cosa non facile, ma comunque non impossibile con quella rosa.

Dopo un periodo di partite deludenti e perdenti il Torino di Baroni si rimette in carreggiata, allontanando la zona a rischio, grazie al successo sulla Cremonese che arrivava invece da un paio di importanti vittorie, grazie all’ennesimo gol del proprio capitano Vlasic. Questa volta i granata sono stati prudenti ed attenti lasciando fare la partita ai grigiorossi, che hanno confermato quanto di buono fatto fin qua e che, forse,  meritavano di più, compreso un rigore al 95’.

Vittoria fondamentale quella del Lecce al Via del Mare contro la diretta concorrente Pisa. I ragazzi di Di Francesco creano e sprecano occasioni a go gò fino al gol partita di Stulic al 72’, cogliendo così tre punti di capitale importanza nella lotta per la salvezza. Molto male invece la squadra di Gilardino mai davvero in grado di rendersi pericolosa ed autrice di una prestazione davvero preoccupante.

Se a Pisa si è molto tristi, a Firenze si piange a lacrimoni, anche nello scontro diretto con l’Hellas, che la precedeva di una posizione e di tre punti, la Fiorentina incassa l’ennesima sconfitta di una stagione terribile in cui pare di star assistendo ad un film dell’orrore, con i veneti di Zanetti che la vincono nel recupero grazie al secondo gol personale di Orban, che già aveva aperto i giochi al tramonto del primo tempo, e che solo un clamoroso e sfortunato autogol di Nunez aveva quasi vanificato. Per Vanoli sta per suonare l’ultima chiamata.

Ha chiuso la giornata ieri sera l’attesissima sfida dell’Olimpico tra la Roma di Gasperini ed il Como di Fabregas: in palio c’era un posto con vista Champions. A spuntarla sono stati i giallorossi con gol di Franca al 61’ su assist di Soulé.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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