Igor Tudor

La terza giornata di Serie A è stata scoppiettante e non parca di sorprese e risposte sulle nuove squadre, finalmente definitive, dopo la chiusura del mercato.

In attesa della Cremonese restano in testa a punteggio pieno Napoli e Juventus. I partenopei passeggiano letteralmente a Firenze, annichilendo i viola per oltre 80’, salvo poi andare in affanno negli ultimi 10’, dopo il gol di Ranieri, facendo indispettire non poco Conte, che le vorrebbe vincere tutte senza colpo ferire. Subito in gol con un penalty di De Bruyne i campani, che hanno sciorinato grande calcio fatto di aggressività, velocità e possesso, hanno brindato alle prime rete in azzurro di Hojlund e Beukema. Al momento nessuna squadra è al livello dei campioni d’Italia. Molto male invece la Viola che ha tirato la testa fuori dalla sabbi solo nel finale. La partenza di Pioli è al momento più complicata del previsto.

Partita invece straordinariamente emozionante quella di Torino, che la Juventus si porta a casa al 91’ grazie ad Adzic, dopo essere stata avanti due volte, grazie a Kelly ed Yildiz, ed essersi fatta rimontare sempre da Calhanoglou, e dopo essere finita sotto ed averla ripresa, per effetto dei gol dei due fratelli Thuram. La partita l’ha fatta sempre l’Inter, dominando campo e gioco, ma la Juventus, scegliendo di difendere bassa e colpire in ripartenza, ha capitalizzato su tutte le imprecisioni e disattenzioni imperdonabili dei difensori nerazzurri. Benissimo dunque Tudor che guida a punteggio pieno, già sulla graticola Chivu che, con soli tre punti e già due sconfitte subite, deve senza meno sistemare una difesa che ha già subito sei gol in tre sfide: Per un ex difensore come lui è una sorta di nemesi negativa.

A sette punti, con il secondo successo consecutivo in trasferta, si trova la sorprendente Udinese di Runjaic, che espugna l’Arena Garibaldi e supera il Pisa con un gol di Iker Bravo. Tante occasioni da una parte e dall’altra, ma anche tanti sciagurati errori sotto porta. Per Gilardino c’è bisogno di tempo e pazienza, la Serie A certe leggerezze sotto porta non le perdona, né ammette.

A sei punti sale il Milan, che vince la sfida contro il Bologna grazie ad una rete di un vispo quarantenne, Modric, che, nel momento in cui pallino e campo erano saldamente in mano ai felsinei, da gran giocatore di biliardo ha trovato la buca d’angolo. Match molto equilibrato e altamente tattico, la squadra di Italiano a lungo domina, ma senza gran costrutto, poco creando di pericoloso e molto concedendo in ripartenza, tanto che, alla fine, saranno ben quatto i legni colpiti dai rossoneri. Ma la nota positiva dei meneghini è il blocco basso ed ermetico  che praticamente nulla concede agli ospiti e che, così, portano a casa il secondo clean sheet consecutivo, con grande soddisfazione di Allegri, espulso nel finale per le giuste, ma eccessive,  proteste. Buono l’esordio di Rabiot, tanto atteso e già a suo agio negli schemi.

Cade invece rovinosamente in casa una delle capolista, la Roma, al cospetto di un grande Torino, ben messo in campo da Baroni, e trascinato da Simeone, che fa sua l’intera posta grazie ad una rete splendida del cholito in avvio di ripresa, sfiorando poi anche di subire il raddoppio in un paio di circostanze disinnescate dal solito grande Svilar. Male il tentativo iniziale di Gasperini di rinunciare  a Ferguson, affidandosi alla coppia Soulè-Dybala. La produzione dei giallorossi, visti lenti, impacciarti e senza idee, è stata praticamente nulla fino al recupero dove in almeno tre occasioni hanno mancato il pari. Una caduta quasi inevitabile dopo due buone partite. Non si diventa la nuova Atalanta in un giorno.

E proprio l’Atalanta risorge  alla terza giornata schiantando il malcapitato Lecce sotto una grandinata di reti, ben 4, due di De Ketelaere. tornato ai suoi livelli, dopo il gol in apertura di Scalvini, mentre anche Zalewsky  inserisce per la prima volta il suo nome tra i marcatori nerazzurri. Di N’Dri la bellissima rete della bandiera dei salentini, visti davvero in grossa difficoltà, nello spiacevole ruolo di vittima designata, incapace o quasi di reagire. Per Juric una bella boccata d’ossigeno, per poter lavorare in serenità, nonostante le bizze di Lookman.

Vince una fondamentale partita il Cagliari che supera un Parma bello e manovriero, oltre che sprecone e disattento. Prima vittoria in A per Pisacane, grazie alle reti di Mina e Felici. Per Cuesta ancora una buona prestazione ma senza punti portati a casa, e questo non va bene, se l’obiettivo è la salvezza.

Cade ancora, dopo Como, la Lazio di Sarri, che permette così al Sassuolo di scrollarsi  di dosso la scimmia degli 0 punti regalando al suo tecnico Grosso il primo successo su una panchina di A, la rete di Fadera è un bel viatico per il proseguo della stagione. Se si ride in Emilia, a Roma, in vista del derby, si piange collettivamente.

Il tutno si è chiuso ieri sera con Hellas Verona-Cremonese 0-0 alle 18.30 e Como-Genoa 1-1 alle 20.45.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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