Due partite senza storia quelle giocate ieri in Serie A, valide per i recuperi della 21esima giornata. A scendere in campo erano il Sassuolo contro il Napoli e l’Inter contro l’Atalanta. Il match del Mapei, il primo della giornata, era tra due squadre che di recente hanno cambiato guida tecnica ed è stata una partita con tante emozioni e occasioni da gol. A sorpresa l’ha sbloccata il Sassuolo, in piena crisi, già nel primo tempo grazie a un sinistro chirurgico di Racic da fuori area. Sembrava poter essere una serata complicata per il Napoli di Calzona, invece i partenopei hanno iniziato a giocare ed a produrre un buon calcio, trovando uno splendido gol del pareggio grazie a Rrahmani servito da un tacco di Anguissa. Pronti via, si riparte sull’1-1 e il Napoli ha subito trovato il vantaggio grazie a Osimhen, bravo a chiudere di destro sul secondo palo su assist di Politano. Scena che si è ripetuta pochi minuti dopo quando, complice un erroraccio in disimpegno di Matheus Henrique, Osimhen ha trovato la sua personale doppietta e il 3-1 con cui si è chiusa la prima frazione. Nel secondo tempo ospiti ancora più arrembanti, ma con di fronte un Sassuolo arrendevole e che si fa male da solo: pasticcio difensivo di Tressoldi dopo pochi minuti e tripletta di Osimhen per il 4-1 Napoli. Ma la serata di gloria degli attaccanti azzurri non è ancora finita e c’è spazio pure per Kvaratskhelia, che trova la sua personale doppietta con un destro a giro dopo una bella azione solitaria e con un potente sinistro sotto la traversa dopo un rimpallo in area di rigore. Sassuolo stordito e Napoli che tira un attimo il freno a mano per non umiliare l’avversario, finisce 1-6 con i partenopei che mostrano sprazzi di quel gioco che li ha portati allo Scudetto la scorsa memorabile stagione. La squadra di Calzona con questi 3 punti risale in classifica e torna a sognare la zona Europa.
Il secondo match del giorno è stato quello di San Siro tra Inter e Atalanta. Nonostante le assenze di Thuram e Calhanoglu la formazione di Simone Inzaghi ha dato un’ulteriore prova di forza dominando la gara in lungo e in largo. Piccolo brivido in apertura per Lautaro e compagni quando è stato annullato un gol a De Ketelaere per un tocco di mano di Miranchuk, dopodiché è stato quasi un assolo interista. A sbloccarla ci pensa Darmian intorno alla mezz’ora, e nel finale di frazione il solito Lautaro Martinez si inventa un gol da cineteca col sinistro, girandosi spalle alla porta e piazzando a fil di palo con Carnesecchi immobile a guardare la palla entrare in rete. Nel secondo tempo l’Atalanta timidamente prova a riaprire il match pur senza impensierire più di tanto la difesa dell’Inter, con la squadra di Inzaghi che chiude la pratica dopo una decina di minuti grazie a un calcio di rigore. Tiro dal dischetto sbagliato da Lautaro che si fa ipnotizzare da Carnesecchi, col portiere della Dea che però nulla ha potuto sulla successiva ribattuta a rete di Dimarco. Prima del fischio finale pura accademia dell’Inter che gestisce possesso e risultato, con gloria anche per Frattesi che su azione di palla inattiva trova di testa il gol del definitivo 4-0. Risultato largo e vittoria ampiamente meritata per i nerazzurri di Milano, che vedono sempre più nitidamente il ventesimo Scudetto e puntano al record di punti della Juventus di Conte.