Se ancora ci fossero stati dei dubbi i risultati della 15^ giornata di serie A hanno certificato che, salvo imprevedibili scivoloni o sorprese, saranno Inter e Juventus a contendersi lo scudetto.
I nerazzurri, con il surplus di pressione del successo della Juventus nell’anticipo del venerdì sera e qualche assenza di troppo in difesa, si sono liberati dell’ostacolo Udinese con un finale di primo tempo devastante. La rete su rigore di Calhanoglu, al 37’, ha sbloccato una partita che era comunque in pieno controllo, prima che Di Marco e Thuram mettessero al sicuro il risultato. Poteva mancare all’appello Lautaro Martinez? Certo che no e la rete del 4-0 è stata davvero impressionante per la voglia e la determinazione del bomber argentino, che è andato a recuperare palla a ridosso della linea mediana e poi ha affondato in solitudine non dando scampo a Silvestri. In questo momento l’impressione è che l’Inter non abbia avversari in grado di arginarla per 90’, in ogni modo gli uomini di Inzaghi riescono sempre a trovare il grimaldello giusto per scardinare il sistema difensivo degli avversari, e, una volta trovato il vantaggio, recuperarli diventa quasi impossibile. Poco potevano aspettarsi i friulani da questa sfida e poco hanno fatto per evitare di esserne la vittima sacrificale.
La Juventus, di contro, anche contro il Napoli, ha faticato a contenere la verve offensiva dei partenopei sempre propositivi, e, per lunghi tratti, straripanti, ma, come già successo con l’Inter, non hanno concretizzato la mole di gioco e di occasioni create, finendo per capitolare su un colpo di testa di Gatti. Da rimarcare è come, negli ultimi tempi, le reti juventine siano quasi sempre realizzate da difensori. Inutile soffermarsi sulla spettacolarità mancante nel gioco proposto da Allegri, quel che conta è la solidità difensiva che l’ennesimo clean-sheet della stagione certifica a pieno. Per Mazzarri un altro stop, e sono tre nelle ultime quattro uscite, che se non preoccupa ancora, deve però far riflettere. Intanto gli azzurri hanno perso il quarto posto.
Quella tra Inter e Juventus si profila come una sfida tra giganti che hanno in comune una fase difensiva ai limiti della perfezione e che si differenziano solo per la diversa vocazione, molto più offensiva quella dei nerazzurri, decisamente più sparagnina quella dei bianconeri. Ma, se la differenza reti è decisamente a favore dell’Inter, i punti in classifica a distanziare le contendenti sono appena due dopo quindici giornate.
Chi, per il momento, sembra essersi decisamente chiamato fuori è invece il Milan, che alle prese con la sua cronica emergenza infortuni, che ha colpito in special modo il reparto dei centrali difensivi, cede nel recupero ad una prodezza di Muriel, dopo una scoppiettante girandola di emozioni. Gli uomini di Gasperini hanno comunque sempre tenuto il pallino del gioco e fatto la partita, rendendosi ripetutamente pericolosi con un De Ketelaere ispirato, nonostante il clamoroso gol fallito in apertura, ed un incontenibile Lookman, autore dei due gol che avevano regalato i due vantaggi agli orobici. I rossoneri, sempre rabberciati e piuttosto prevedibili e farraginosi nella loro manovra offensiva, erano stati comunque capaci di pareggiare due volte, prima grazie al ‘solito’ Giroud, con il suo marchio di fabbrica, un colpo di testa a centro area, e poi grazie al redivivo Jovic, ancora in gol dopo essersi sbloccato contro il Frosinone. Il #pioliout è tornato topic di tendenza tra i supporters rossoneri e, del resto, se con il Newcastle in Champions non dovesse arrivare un successo, tutt’altro che semplice, il Milan, a metà dicembre, si ritroverebbe fuori dall’Europa e lontanissimo dalla vetta, con solo il terzo o quarto posto come obiettivo stagionale. Ma quale allenatore oggi sarebbe disposto a prendere in corsa i rossoneri con questa situazione? Di contro ottima la prestazione dei nerazzurri! Dopo le critiche espresse in settimana da Gasperini ai suoi, la squadra ha risposto con una prestazione in linea con lo ‘spirito’ Atalanta, rilanciando così le proprie ambizioni in zona Champions.
A sorpresa, rispetto alle aspettative estive, al quarto posto, in coabitazione con la Roma, si è issato il Bologna, che ha ottenuto il primo successo stagionale in trasferta con una doppietta del sempre più devastante Zirkzee. All’Arechi, per 75’ i felsinei, al cospetto di una imbarazzante Salernitana, hanno controllato il campo e dominato in lungo e in largo con il loro possesso palla prolungato e disarmante. Saelemaekers, in una delle sue giornate di grazia, ha collezionato calci ed interventi più che ruvidi, che sono costati ai padroni di casa ben sei cartellini gialli. La squadra di Thiago Motta ha fatto un ulteriore step, resistendo faticosamente al disperato forcing finale dei granata che, dopo la rete di Simi, hanno ritrovato un po’ di coraggio, dettato dalla disperazione, che però non è bastato. A fine gara c’è stata una rumorosa contestazione contro il presidente Iervolino, mentre Pippo Inzaghi non sembra per il momento aver trovato la chiave giusta per risollevare una squadra che pare piuttosto confusa e allo sbando.
Lo scontro diretto tra Roma e Fiorentina si è chiuso con un pareggio che ha lasciato le cose come stavano, entrambe le compagini sono in piena zona Champions, e nessuno contento. Non la Roma che, dopo l’iniziale subitaneo vantaggio di Lukaku ed altre occasioni sprecate, si è vista raggiungere nella ripresa da un colpo di testa di Quarta e poi ha dovuto resistere in nove per le espulsioni di Zalewsky e Lukaku. Mourinho, ombroso a fine gara, dovrà fare a meno, nella delicata trasferta di Bologna, di Lukaku, Azmoun e forse Dybala. In palio ci sarà il quarto posto in solitaria e ci si aspetta pertanto un match ad alta intensità.
La Lazio non riesce a capitalizzare il vantaggio ottenuto con un gol di tacco dell’ex Zaccagni, facendosi raggiungere nel finale da Henry, ancora a rete e decisivo come a Udine, la scorsa settimana. Sarri sembra aver scelto il suo undici ideale con Rotella e Guendouzi in mediana e Immobile in avanti, la direzione pare quella giusta e la classifica è tornata ad essere quella di chi aspira ad entrare costantemente tra le elette. Per l’Hellas l’ennesimo pareggio che mantiene le cose come stanno, ma senza vittorie salvarsi sarà molto difficile.
Torna a vincere, nel finale, con una rete di Dani Mota, il Monza che supera il Genoa e rilancia le proprie ambizioni europee. La squadra di Palladino è ormai una realtà del panorama italiano, con il suo gioco ben identificabile e con una praticità che non rende vano il possesso palla e le veloci ripartenze manovrate. Per Gilardino suona invece un campanello d’allarme, l’ennesima sconfitta nel finale pone dubbi sulla tenuta, mentale o fisica, dei suoi giocatori che stanno forse pagando lo scotto del noviziato in serie A.
Finisce con uno 0-0, non troppo spettacolare la sfida dello Stirpe tra Frosinone e Torino, un tempo per uno, meglio i ciociari nel primo tempo, più convincenti i granati nella ripresa, e un punto a testa che non cambia le cose in classifica, ma che conferma la solidità degli uomini di Di Francesco e la ripresa di quelli di Juric che sognano l’Europa. Impresa piuttosto ardua, invero, vista la concorrenza al vertice, solo ponendo l’attenzione sulla zona più prestigiosa sono ben cinque le squadre, racchiuse in due punti, che si contendono l’accesso in Champions.
Oggi il turno si chiude alle 18.45 con Empoli- Lecce e alle 20.45 con Cagliari-Sassuolo, due sfide che interessano la zona calda della classifica.