La 23^ giornata ha espresso il suo verdetto più atteso, la più bella del reame è, inutile sottolinearlo, la capolista Inter!
In un San Siro esaurito, come sempre, i nerazzurri, fin dalle prime battute hanno preso il controllo del gioco e chiuso all’angolo una Juventus compatta e guardinga, che ha badato a chiudere gli spazi e a far impantanare la manovra avversaria. Solo dopo 20’ i bianconeri hanno messo il naso fuori dalla propria metacampo e lo hanno fatto con due ripartenze potenzialmente letali, vanificate però da due pessime rifiniture. Al tramonto del primo tempo, nel modo più beffardo, e a difesa schierata, Gatti, nel tentativo di anticipare Thuram, di petto, ha fatto esplodere lo stadio con un beffardo autogol, degno di quelli celebri del mitico Communardo Nicolai. Nella ripresa la Juventus è stata più manovriera e propositiva, ma si è resa pericolosa solo un paio di volte, mentre i ragazzi di Inzaghi hanno potuto giocare come meglio prediligono, difendendo bassi e ripartendo ferocemente, Solo Szczęsny, con un paio di autentiche prodezze, ha loro impedito, nel finale, di raddoppiare. Inter promossa a pieni voti e lanciatissima verso la seconda stella e Juventus rimandata al prossimo rendez-vous, il prossimo anno.
Il Milan, ancora una volta a coronamento di una partita folle, ha avuto la meglio, in rimonta, sul Frosinone, riducendo a sole 4 lunghezze il divario dal secondo posto occupato dalla Juventus. Di certo anche in questa trasferta i problemi difensivi, o la cattiva stella, hanno complicato le cose, ma la potenza di fuoco dell’attacco rossonero si sta avvicinando sempre più a quella dell’Inter. Protagonista assoluto ancora una volta è stato Giroud, autore del primo gol e dell’assist per il pareggio di Gabbia, mentre, neanche a dirlo, il match-winner è stato ancora lui, il per mesi vituperato, Luka Jovic, che, in un’azione quasi da play-station, ha messo dentro quando alla fine mancavano solo 9’. Maluccio Maignan, che si è fatto colpevolmente beffare da un tiro non irresistibile di Mazzitelli, e Leao che ha procurato il rigore del momentaneo 1-1, ma ha anche regalato l’assist per il gol iniziale di Giroud, oltre a tenere sempre sul chi vive la difesa ospite. Bene i ciociari, sempre in partita e convincenti, anche se beffati sul più bello.
Pare invece essere tornata una vera schiacciasassi l’Atalanta, che ha fatto polpette di una Lazio tanto brutta quanto arrendevole, grazie ad un De Ketelaere sempre più devastante, autore di una doppietta, dopo l’iniziale vantaggio di Pasalic. La squadra di Sarri è parsa davvero poca cosa, fragile ed inoffensiva, con la rete di Immobile, su rigore, all’84’, buona solo per le statistiche, di questo passa, e con queste prestazioni, il quarto posto diventa un’utopia. Sull’altra sponda Gasperini si ritrova tra le mani un altro capolavoro quasi sgrezzato, manca poco per rendere questa stagione da ricordare, ma è proprio quell’ultimo step che ti porta nell’empireo degli eroi.
Partita scoppiettante e vittoria in rimonta esaltante è stata quella del Bologna che al 70’, sotto ancora per 2-1, al Dall’Ara contro il Sassuolo, grazie ai cambi che hanno corretto l’11 iniziale, probabilmente sbagliato, ha saputo prendersi i tre punti, e il quinto posto, con i tre gol di ottima fattura di Fabbian, Ferguson e Saelemaekers. Bene per un’ora i neroverdi, mai visti così aggressivi e propositivi negli ultimi due mesi, e capaci di portarsi in vantaggio due volte con Thorstvedt e, dopo il momentaneo pari di Zirkzee, con Volpato, ma crollati inesorabilmente nel finale. Stagione che resta in salita per gli uomini di Dionisi, mentre per Thiago Motta si rivede la luce dopo 4 partite senza vittorie.
Vince in rimonta anche il Napoli nel finale contro un Hellas sempre attento e sul pezzo, capace di portarsi in vantaggio al 72’ con Coppola, salvo poi crollare negli ultimi 12’ minuti per le reti dell’ex Ngonge, con l’aiuto decisivo di Dawidowicz e ad una prodezza balistica meravigliosa di Kvaratskhelia. Mazzarri, lentamente, sembra aver trovato le chiavi giuste per portare i suoi fuori dalle secche e per rilanciare alta la propria candidatura per il quarto posto. Baroni, nonostante la società gli abbia rivoltato la rosa come un calzino, non ha perso il controllo della nave e la lotta per la salvezza vedrà gli scaligeri impegnati fino alla fine per evitare la retrocessione.
Cade in malo modo invece la Fiorentina, che dilapida il vantaggio per 2-1, subendo due reti a cavallo del 90’. Italiano sta vedendo la sua squadra smarrirsi partita dopo partita, certificando di attraversare uno dei peggiori momenti da inizio stagione e, intanto, il quarto posto si inizia ad allontanare. Benissimo invece il Lecce, capace di risorgere dalle sue ceneri, ed autore dell’ennesima rimonta della stagione, questa volta però coronata dal successo finale,di Oudin, Mandragora, Beltran, Piccoli e Dorgu le reti.
Finiscono invece 0-0, con scarse emozioni, le sfide per la salvezza tra Torino-Salernitana, Empoli-Genoa e Udinese-Monza, che lasciano i giochi come stavano nella zona calda della classifica e che garantiscono una lotta senza quartiere fino a fine stagione tra tutte le squadre coinvolte.
Il turno si chiuderà stasera alle 20.45 con la sfida dell’Olimpico tra Roma e Cagliari, tappa fondamentale, per De Rossi e Ranieri, sulla strada per il perseguimento dei rispettivi obiettivi.