Logo Serie A

La 32^ giornata è stata caratterizzata dal segno X e dalla grande paura per il malore di N’Dicka a Udine, che ha fatto stare con il fiato sospeso tutto il calcio italiano.

L’Inter si ferma, imprevedibilmente, contro il Cagliari, nonostante fosse passata due volte in vantaggio, prima con Thuram e poi con un penalty di Calhanoglou (arrivato a 15 realizzazioni su 15 tentativi, record per la serie A). I sardi, che si dimostrano in gran forma, pareggiano due volte, prima con Shomurodov e poi, definitivamente, con Viola, ancora una volta decisivo nel finale come contro l’Atalanta. All’Inter manca ora solo la vittoria nel derby di domenica prossima per vincere il ventesimo scudetto, mentre per gli isolani  la salvezza non è più quella chimera di qualche mese fa.

Anche il Milan non va oltre il pareggio, un 3-3 scoppiettante al Maipei, contro il Sassuolo,  che si era trovato in vantaggio  doppio prima sul 2-0 e poi sul 3-1, grazie ai soliti harakiri della inguardabile difesa rossonera. Da citare la sfortuna di Chukwueze, autore di due splendidi gol, annullati dopo revisione Var per offside millimetrici. Per i neroverdi altri due punti buttati alle ortiche e corsa per la salvezza che resta dura e difficile nonostante i miglioramenti apportati da Ballardini. Per i rossoneri una scampagnata estiva dove hanno messo in mostra il meglio ed il peggio del proprio repertorio prima delle due sfide-verità contro la Roma in Europa League ed il derby con i cugini nerazzurri.

Torna a pareggiare la Juventus, e lo fa imponendo, o subendo, lo 0-0 nel derby contro il Torino. Partita non eclatante con occasioni fallite da una parte e dall’altra, ma con due squadre che hanno forse dimostrato perché la loro stagione non è stata fin qui all’altezza delle attese. Allegri ormai è più gratificato per le vittorie del suo cavallo che per quelle, assai rare, della sua squadra.

Anche il Bologna non va oltre lo 0-0 contro il Monza, palesando forse un po’ di braccino del tennista, in vista del traguardo. La squadra è parsa un po’ meno efficace del solito contro una squadra che gioca con gli stessi principi, anche se forse Palladino ha ecceduto  sabato sera con la fase speculativa e le perdite di tempo davvero imbarazzanti dei suoi. A Thiago Motta, ora,  l’arduo compito di risollevare i suoi ragazzi e di tirarli a lucido in vista dello sprint finale.

Come detto, ad Udine, la partita non è stata terminata a causa del malore che ha colpito Ndicka al 71’ facendo prendere un grande spavento a tutti. Le cose, si spera, dovrebbero essere un po’ rientrate ma, comunque, la situazione andrà ben monitorata nelle prossime ore per capire cosa sia davvero successo. Per la cronaca l’Udinese era passata in vantaggio con Pereyra nel primo tempo, mentre i giallorossi avevano pareggiato con Lukaku 5’ minuti prima dell’interruzione. Si dovrà ora cercare una data per recuperare i 19’ minuti, più recupero, mancanti.

La Lazio si sbarazza facilmente della povera Salernitana, un 4-1 che diverte l’Olimpico e lascia tanti rimpianti per una stagione che poteva essere ben diversa da quella triste e deludente che stanno vivendo gli aquilotti. Detto dell’uscita di Luis Alberto, che ha dichiarato la volontà di rescindere il contratto a fine stagione, facendo subito innalzare il muro di Lotito contro un ipotesi di uscita a zero lire, prendiamo atto dell’ennesima prestazione imbarazzante dei campani che, anche con Colantuono, si dimostrano assolutamente inadeguati alla serie A.

Il Napoli, dopo la bella vittoria di Monza, si ferma ancora, questa volta contro il battagliero e mai domo Frosinone. Una perla di Politano ed un gol di rapina di Osimhen, che si è divorato almeno tre gol fatti, non bastano contro un doppio Cheddira, e dire che Meret aveva pure parato un rigore a Soulè. Rincorsa alla Champions che quasi si arresta per gli azzurri, mentre i ciociari restano in corsa per la salvezza, che resta difficile da raggiungere, ma non impossibile.

Fondamentale vittoria, all’ultimo respiro, del Lecce contro l’Empoli, nell’unico scontro diretto della giornata, a coronamento di una bella partita, combattuta e ricca di occasioni da una parte e dall’altra, decisa dalla rete di Sansone proprio sul filo di lana. Per i salentini tre punti d’oro che li allontanano dalla zona rossa, per i ragazzi di Nicola, una brutta sconfitta che, comunque, non pregiudica nulla.

Il turno si chiude con i posticipi di oggi: Fiorentina-Genoa  alle 18.30 e Atalanta- Hellas alle 20.45.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.