In attesa delle sfide di Atalanta e Inter, in campo questa sera rispettivamente contro Celtic e Young Boys, le partite di Champions League delle italiane in programma martedì sera hanno regalato poche gioie e molte delusioni.
Il Milan, impegnato a San Siro contro il Club Brugge, ha giocato per oltre un’ora sotto ritmo, con un giro palla lentissimo e stucchevole, oltre che poco proficuo, mentre gli equilibri in campo erano praticamente inesistenti, tanto che, nel primo quarto d’ora, i belgi, con rapide ed efficaci ripartenze hanno creato almeno 4 grandi palle gol, compresa una clamorosa traversa. Neppure il gol olimpico di Pulisic che, nel finale di tempo, direttamente su corner, ha beffato un incerto Mignolet, ha dato una scossa ai rossoneri, che, in avvio di ripresa, hanno subito il pari a coronamento di una ripartenza letale dei blunero. La partita l’ha vinta il coraggioso Fonseca, che ha tolto dal campo un mai pervenuto Loftus-Cheek e il solito, intermittente, Leao, inserendo Okafor e Chukwueze. E proprio i due neo-entrati hanno dato verve e vivacità, oltre che velocità ed imprevedibilità alla manovra, fornendo, uno dopo una serpentina sulla sinistra, l’altro sulla destra, due assist al bacio per Reijnders, che ha così realizzato la sua prima doppietta in Champions. Nel finale la VAR, per pochi cm, ha tolto allo stadio e a Camarda la gioia del gol più giovane realizzato nella manifestazione. I tre punti sono arrivati e così alcune risposte forti, che vediamo come i protagonisti somatizzeranno.
Per il Bologna a Birmingham, contro il solido e forte Aston Villa, si è ripetuto il solito refrain con la solita prestazione buona e dignitosa, ma senza quel quid in più, quella cattiveria feroce, chiamatela pure killer-istinct, cinismo, o come volete, necessaria a tradurre in gol quanto creato. Dopo un primo tempo giocato alla pari, e con un paio di grosse occasioni per parte, in avvio di ripresa, dopo l’ennesima occasione gettata alle ortiche da Posh, sugli sviluppi di una punizione dalla fascia, che non doveva esserci, per un precedente fallo su Fabbian a centrocampo, la parabola beffarda di McGinn, non toccata da nessuno, ha battuto Skorupski e fatto crollare psicologicamente i felsinei che 9’ dopo hanno subito il raddoppio grazie ad un guizzo da vero cobra di Duran che ha beffato Lucumi. Nel finale un clamoroso palo di Beukema ha certificato che in questo periodo al Bologna gira davvero tutto storto. Le due sconfitte nelle trasferte in Inghilterra, contro Liverpool ed Aston Villa erano prevedibili, la vera Champions per i felsinei inizia dai prossimi due turni interni contro Monaco e Lille.
Cade, a sorpresa, la Juventus che, al 92’, subisce la rete dell’ex atalantino El Bilal Toure, e, contro lo Stoccarda subisce la prima sconfitta stagionale. La squadra di Motta ha fatto un deciso passo indietro, questa volta oltre a mancare la produzione offensiva, cosa, in casa ormai cronica, è mancato il controllo del gioco ed il relativo possesso. I tedeschi hanno sempre controllato la partita, con un possesso palla continuo e qualitativo, veloce ed efficace e, senza Perin che ha compiuto diverse parate importanti, lo scarto sarebbe stato molto più netto. In chiave qualificazione diretta nulla è compromesso ma a livello di gioco i ragazzi di Motta non hanno convinto per nulla.