L’ottava giornata di Serie A ha restituito il piacere di esultare ai tifosi per le reti realizzate, ma, d’altro canto, ne ha fatti inviperire tantissimi per le decisioni prese dal Var e per il suo uso del tutto soggettivo.
Il Napoli si è ripreso la testa della classifica grazie al successo per 3-1 contro l’Inter, a coronamento di una sfida dominata dai nerazzurri nel primo tempo, con cinque clamorose occasioni create e vanificate, ed indirizzata da un penalty. La particolarità è dovuta al fatto che è stato fischiato da Mariani dopo 8 secondi, su suggerimento dal segnalinee, e poi realizzato da De Bruyne, che si è infortunato calciandolo. Nella ripresa, poi, al gol di McTominay, ha risposto l’Inter con una rete su penalty di Calhanoglou, ma, dopo una rissa verbale e non tra la panchina nerazzurra e Lautaro, i nerazzurri si sono del tutto spenti, concedendo ad Anguissa anche il terzo gol. Bene, per la reazione nervosa e da gruppo coeso i partenopei, male per il nervosismo e la fragilità difensiva i nerazzurri.
A braccetto dei campani torna la Roma che, per l’ennesima volta, vince in trasferta, contro il Sassuolo, di corto muso, grazie ad un gol di Dybala al quarto d’ora del primo tempo. La partita è stata bella e combattuta con occasioni da una parte e dall’altra, con gli attaccanti però poco cinici e i portieri eccellenti. Per Gasperini, in attesa di trovare un centravanti goleador, basta segnare per primi, poi ci pensa la difesa a salvaguardare il risultato. Discreta la prestazione dei neroverdi che hanno controbattuto colpo su colpo, non dandosi mai per vinti.
Ha sciupato l’occasione di andare in fuga il Milan, che si è fatto imporre il pari interno dal Pisa. Dopo 60’ di controllo, sulle ali del vantaggio di Leao, in cui è mancato il killer-instinct, nella ripresa il patatrac, prima per un rigorino assegnato ai toscani per mano di De Winter, e realizzato da Cuadrado, e poi per il gol di Nzola, viziato da un fallo su Gabbia in altra zona del campo, dopo che i rossoneri avevano sprecato tre grandi occasioni. A inizio recupero un fortunoso tiro da lontano di Athekame ha almeno regalato ai rossoneri il pareggio, salvandoli dalla beffa. Brutta comunque l’occasione persa dai ragazzi di Allegri che sono mancati come approccio e come tenuta mentale, abbassando troppo presto attenzione e cattiveria.
Un’altra partita che ha suscitato un vespaio di polemiche è stato il derby dell’Appenino con il Bologna avanti di due gol per le reti di Castro e Cambiaghi, che, dopo il terzo gol di Dallinga, annullato dal Var per un millimetrico fuorigioco, si sono visti fischiare contro due rigori, uno viziato da un precedente fallo di mani di Kean, e realizzato da Gudmundsson, e uno per mani di Bernardeschi, e segnato da Kean, dopo essersene visto negare uno per fallo su Bernardeschi ed aver patito sulla ripartenza l’espulsione di Holm, per doppio giallo. Panchina di Pioli al momento salva, ma prestazione dei viola davvero sotto tono, mentre i felsinei sono stati travolti dagli eventi negativi del match.
Brutto pareggio per 0-0 tra Parma e Como con Cuesta che ha vinto su Fabregas il derby spagnolo in panchina. Meglio i ducali che hanno colpito pure una traversa con l’ex Cutrone, con i lariani parsi sotto tono e mai pericolosi.
Pareggia ancora l’Atalanta, sempre imbattuta in campionato, ma ormai abbonata al segno X. Dopo un primo tempo dominato dalla Cremonese, più volta vicina al gol, gli orobici hanno dominato la ripresa, salvo andare in svantaggio per effetto del primo gol italiano di Vardy. Di Brescianini il gol del pari, ma per Juric le critiche iniziano a piovere neppure tanto in sordina. Bene invece il lavoro di Nicola che ha plasmato una squadra coraggiosa e coesa.
Perde ancora la Juventus di Tudor che, in sette giorni, ha perso tre partite su tre. Questa volta contro una Lazio in grande emergenza è bastata una rete in avvio di Basic al 9’ per chiudere i giochi. Per i bianconeri la situazione si fa sempre più preoccupante, anche perché non si vedono miglioramenti di sorta. Per Sarri finalmente un successo che rasserena.
Torna a vincere l’Udinese che regola un buon Lecce per 3-2 grazie ai gol di Karlstrom, Davies e Buksa, mentre per i salentini sono andati a segno Berisha e N’Dri. Per i ragazzi di Runjaic tre punti che valgono la parte sinistra della classifica, per quelli di Di Franesco si interrompe invece la mini serie positiva di tre risultati.
Vince in rimonta il Torino che schianta il solito Genoa, grande per un’ora, che poi sistematicamente si spegne nella ripresa. Dopo il gol di Thorsby, i granata capovolgono tutto con le reti di Sabelli (autogol) e Maripan. Continua il buon momento dei ragazzi di Baroni, mentre per Vieira è notte fonda, ancora senza vittorie e all’ultimo posto.
Riesce a sprecare un doppio vantaggio anche l’Hellas che, a coronamento di una grande ora di gioco, si era trovato avanti grazie alle reti di Gagliardini e Orban. Nel finale è però arrivato l’inatteso crollo con i sardi che sono riusciti a recuperare grazie ai gol di Idrissi e di Felici nel recupero. Un punto per uno è comunque meglio che nulla.
C’è comunque poco tempo per rimuginare su quanto successo perché, questa settimana, c’è il primo turno infrasettimanale del campionato.

