Aleksandar Atanasijevic, opposto della Sir Safety Conad Perugia nonché miglior marcatore della regular season, è intervenuto ai microfoni di Voci di Sport, esprimendosi sulla semifinale con la Lube Civitanova Marche e sui punti di forza della sua squadra. Una terza stagione tra le fila degli umbri strepitosa per il giovanissimo talento serbo che ha conquistato, in compagnia del portoricano Torres, il miglior rendimento individuale della stagione con 450 punti totali. Statistiche da urlo per il buon Aleksandar, punto di forza della nazionale serba, protagonista di una grande risalita nel ranking, nonostante la mancata qualificazione alle prossime Olimpiadi.
Aleksandar, semifinale dura con la Lube Civitanova Marche: fino a questo momento, al meglio con due vittorie nei primi due incontri. Quali sono i punti di forza dei marchigiani che temi maggiormente?
“Sicuramente la Lube è la squadra più forte del campionato italiano, la squadra che ha finito la regular season al primo posto. Hanno tantissimi giocatori di altissimo livello, esperti e che hanno vinto tanti trofei. Con loro bisogna sempre giocare al massimo se si vuole cercare di vincere. Punti di forza della Lube? Impossibile dirne uno in particolare, perché ne hanno tantissimi…”
Due settimane fa è arrivata una splendida vittoria in gara 5 a Verona, al termine di una serie infinita. C’è stato un periodo in cui pensavate di aver sciupato tutto o ci avete sempre creduto?
“La nostra squadra è stata costruita per vincere. Contro Verona è stata una serie veramente dura, ma dobbiamo guardare subito al futuro e dare tutto per cercare di andare un’altra volta in finale. I nostri tifosi si meritano la possibilità di vedere altre partite di alto livello. Con loro tutto è possibile. Come ho detto all’inizio della stagione siamo forti, ma dobbiamo dimostrarlo sempre in campo”.
Se qualcuno ti dovesse domandare qual è il segreto della Sir Safety Perugia, tu cosa risponderesti?
“Noi abbiamo solo un segreto: i nostri tifosi! Che sono sempre al nostro fianco e che ci aiutano tanto. Speriamo di renderli orgogliosi di noi…”