Matteo Berrettini

Matteo Berrettini è tornato, e lo ha fatto a modo suo. Il tennista romano, dopo un lungo calvario e tanti problemi fisici nell’ultimo anno, è riuscito a vincere un trofeo dopo oltre 650 interminabili giorni di digiuno. Berrettini è infatti riuscito a imporsi nel 250 di Marrakech, torneo in cui aveva ben figurato sin dai primi turni e su una superficie che storicamente gli è “amica”. Sono infatti 4 i trofei vinti sulla terra battuta su 8 totali in carriera, ma questo sicuramente ha per lui un sapore diverso dagli altri perché sa di rinascita. L’avversario in finale non era dei più semplici, quel Roberto Carballes Baena che è a sua volta esperto sulla terra battuta oltre che detentore del titolo stesso.

Un Berrettini che non ha tremato, mostrando un buon livello di tennis che in questa settimana l’ha portato a superare con buona convinzione anche i turni precedenti. Il primo set ha visto il romano perdere un break a metà parziale, salvo recuperarlo subito dopo e passando poi a sua volta in vantaggio nell’undicesimo game. Qualche brivido sul 6-5 e 0-40 a sfavore, con Berrettini che è riuscito a uscire dalla situazione complicata grazie al suo potente servizio. Nel secondo set il match è svoltato quando lo spagnolo non è nuovamente riuscito a concretizzare tre palle break, con l’italiano che ha rimontato e portato a casa il game. Inerzia mentale nuovamente a suo favore dunque, che nel terzo gioco ha breakkato di fronte a un avversario impotente e fuori partita. Col set ormai indirizzato è stata pura accademia negli ultimi game, con Matteo che è riuscito a strappare un altro turno di battuta al suo avversario nel quinto gioco, che gli ha permesso di chiudere sul 6-2 set e match. Vittoria fondamentale anche per il ranking, che adesso lo vede nuovamente in top 100 e pronto alla risalita: The Hammer è tornato.

Matteo Berrettini-Roberto Carballes Baena 2-0 (7-5, 6-2)

Ace: 5-0
Doppi falli: 1-1
% prima di servizio: 71-72
Palle break vinte: 4-1
Totale punti vinti: 70-57
Totale game vinti: 13-7

DiFabio Scalia

Laureato in geologia, da sempre grande appassionato di sport e scrittura. Juventino sfegatato, ma ho anche dei difetti.