MotoGP

Come da pronostico, la MotoGP del 2017 è un autentico turbinio di emozioni. Sorprese, conferme e grandi delusioni la fanno da padrone, in una classe regina che continua ad appassionare tifosi fedeli (e occasionali) gara dopo gara. È uno sport che continua ad infiammare le folle e che insieme alla Formula 1 sta riavvicinando il grande pubblico al motor sport, sempre messo in secondo piano dal più popolare calcio. I piloti su cui si concentrano gli occhi degli appassionati sono sempre gli stessi e a un solo gran premio dal giro di boa comincia a delinearsi una sempre più sorprendente classifica. Questi i cinque nomi più attesi del motomondiale, che ad una sola gara dalla sosta hanno fatto parlare di sé in un modo o nell’altro.

Viñales

Chiamato per sostituire il partente Lorenzo, era senza ombra di dubbio il nome più atteso della stagione corrente. Al pronti via dire che si è fatto trovare pronto è dire poco. Parlare delle due vittorie iniziali è anche riduttivo. Sin dal primo giro in sella alla M1 ha mostrato una personalità senza pari, con un talento ancora grezzo, ma con tanto tempo per affinarlo. Ha saputo mettere dietro un dottore mai domo, conquistando 3 vittorie di tutto rispetto in questa prima parte di stagione. Il secondo posto del Mugello sembrava potesse consolidare una volta per tutte la sua leadership, ma i due ritiri stagionali (specie l’ultimo ad Assen) pesano e non poco sulla classifica iridata. Mancanza di esperienza? Forse. Ma come già detto il tempo è dalla sua parte e un talento del genere è da tenere d’occhio sul lungo raggio. Per adesso la vetta dista solo 4 lunghezze e si prospetta una lotta al titolo fino all’ultima gara. Molto più di una conferma.

Dovizioso

Alzi la mano chi si aspettava un Dovizio del genere dopo 8 gare. Il ducatista ha dimostrato di sapersi giocare le proprie carte. Il secondo posto del Qatar sembrava un caso isolato, ma già dalla sagra dei ritiri dell’Argentina aveva dato forti segnali sul prossimo futuro. Solidità senza pari, per non parlare della capacità di adattare la sua desmosedici ad ogni tipo di tracciato, impresa inconsueta viste le ultime stagioni della rossa. Ancora più soddisfacente delle due vittorie consecutive, forse, il duello in casa. 7-1 in favore dell’Italiano, con buona pace dell’ingaggio da capogiro di Lorenzo. Il primo posto in classifica sarà difficile da confermare, ma con un ritmo del genere…

Marquez

Una stagione non ai livelli delle precedenti. Fino ad ora? Il classico ragazzo che al colloquio con i professori sente sempre la stessa manfrina: “Intelligente, bravo, capace…Ma mi aspetto molto di più”. Ecco, ci si aspetta di più dal campione in carica della MotoGP. Lasciamo pure perdere Austin. La sua è la quinta vittoria consecutiva nel GP americano e un appuntamento mancato non sarebbe stato concepibile per lo stesso Marquez. Cabroncito sta facendo i conti con una Yamaha in formissima e un Dovizioso sempre più sorpresa della stagione. Nonostante questo è a meno 11 dal primo posto. Ma ci si aspetta un miglioramento per la seconda parte se non vuole perdere il treno per la corsa al titolo.

Lorenzo

La grande nota dolente della classe regina. Un solo podio finora e quell’ottavo posto in classifica che sta molto stretto. Nessuno si aspettava 8 vittorie consecutive, figuriamoci, ma il confronto con il compagno di scuderia è al dir poco imbarazzante. La desmo è ben diversa dalla tanto amata M1 e 8 anni di grande amore non si dimenticano in fretta. I ducatisti si “consolano” con un Dovizioso formato mondiale, ma le aspettative per questo connubio erano al dir poco altissime. Durante l’inverno i paragoni con Stoner si sprecavano e le speranze di riportare il titolo a Borgo Panigale vertevano tutte su di lui. Adesso la situazione sembra quasi grottesca per lo spagnolo.

Rossi

Instancabile. Sulla soglia dei 40 continua a dare spettacolo, mettendo dietro piloti che alla sua prima vittoria in MotoGP erano ancora bambini. Le prime tre gare regalano al dottore la vetta della classifica ma la lotta con Viñales a Le Mans lo costringe a spingere troppo, portandolo al ritiro. Poi l’incidente in motocross e quel quarto posto che dimostrano ancora una volta la grande forza di cui dispone. Ogni anno ci si aspetta di vederlo in forte difficoltà. Ogni anno, puntualmente, risponde con i fatti e prestazioni altisonanti. L’ultima gara di Assen è un autentico capolavoro, come il rimontone di Austin. Ancora una volta è lì, a giocarsi il titolo (quel maledetto, decimo, titolo). Conferma o sorpresa? Difficile da definire in questo caso. La certezza è solo una: sembra non voler invecchiare mai questo ragazzone di Tavullia.

DiRedazione Voci di Sport

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