Tifosi catania

Il primo round della doppia finale di Coppa Italia di Serie C se lo aggiudicano i padroni di casa del Padova, che davanti ai loro tifosi all’Euganeo battono il Catania per 2-1. Risultato che però può andar bene anche ai rossazzurri in fondo e che tiene vivo il sogno di portare a casa il trofeo in vista del ritorno al Massimino. In casa gli etnei si trasformano, chiedere qualcosa al Rimini come prova, e col sempre abbondante e caloroso pubblico dalla loro parte possono sognare un’altra rimonta. La gara dell’andata in terra veneta è stata una partita dai due volti. Nel primo tempo il Padova ha ben giocato e già a metà frazione era avanti 2-0 grazie a Palombi e Crisetig, favoriti anche da qualche imprecisione della avversaria in particolare con Ndoj. Catania stordito dall’avvio ad alto ritmo dei padroni di casa e che in questa fase ha sofferto parecchio, rischiando anche di subìre altri gol. Reazione dei rossazzurri passata da qualche conclusione di Chiricò e Di Carmine, ma nulla di particolarmente insidioso per la difesa biancorossa. Da segnalare, in negativo, i disordini provocati dai tifosi del Catania tra primo e secondo tempo, da cui la società ha preso le distanze e che potrebbero avere ripercussioni negative nelle prossime ore.

Dopo una prima frazione col Catania fuori dalla partita, nella ripresa si è vista una squadra più convinta, compatta e pericolosa. In particolare a partire dall’ora di gioco, grazie anche all’ingresso di Welbeck che ha aumentato la quota di recupero palla a centrocampo, il Catania ha iniziato a produrre gioco e occasioni. Dall’altro lato un Padova apparso stanco dopo un’ora ad alta intensità e che ha abbassato il baricentro, cercando di amministrare il doppio vantaggio e offrendo il possesso palla agli avversari. Gestione del vantaggio che ha funzionato fino a 10 minuti circa dal novantesimo. Al minuto 77 è infatti arrivato il gol della speranza rossazzurra grazie a Monaco, bravo a tagliare sul secondo palo in occasione di un calcio d’angolo di Peralta e abile ad anticipare di testa il suo diretto marcatore trovando la rete, anche grazie a una deviazione avversaria. Risposta praticamente immediata del Padova che ha impegnato Furlan pochi istanti dopo il gol degli etnei, con la paura che l’ha fatta poi da protagonista negli ultimi minuti di gara. Catania che a tutti i costi voleva evitare il 3-1 e a cui poteva andare bene anche il 2-1 tutto sommato, Padova che non voleva rischiare il pari e che ha gestito il risultato per presentarsi in vantaggio alla gara di ritorno del Massimino. L’ultimo highlight del match è l’espulsione per rosso diretto di Welbeck in pieno recupero dopo revisione al VAR, con il rossazzurro che si è reso protagonista di un pericoloso intervento sul volto di un calciatore avversario. Finisce 2-1 per il Padova, risultato che lascia i giochi ancora aperti in vista del secondo round in Sicilia e che può far sperare i tifosi rossazzurri in un’altra rimonta come già successo in semifinale col Rimini.

Il tabellino di Padova-Catania 2-1

Reti: 12’ Palombi (P), 25’ Crisetig (P), 78’ Monaco (C)

PADOVA (4-3-3): Zanellati; Kirwan, Delli Carri, Perrotta, Villa; Varas, Palombi (65’ Tordini), Crisetig; Capelli (65’ Fusi), Zamparo (70’ Bortolussi), Raddrezza (70’ Bianchi).
A disposizione: Donnarumma, Mangiaracina, Belli, Crescenzi,, Liguori, Grosu, Favale, Cretella, Faedo.
Allenatore: Torrente

CATANIA (3-5-2): Furlan; Curado (46’ Monaco), Quaini, Castellini; Rapisarda, Sturaro (57’ Peralta), Ndoj (46’ Welbeck), Zammarini, Cicerelli; Chiricò (76’ Chiarella), Di Carmine (71’ Costantino).
A disposizione: Albertoni, Donato, Haveri, Kontek, Celli, Marsura, Cianci.
Allenatore Zeoli

Arbitro: Mario Perri (Roma)

Ammoniti: 5’ Curado, 27’ Kirwan, 89’ Bianchi

Espulsi: 92’ Welbeck

Spettatori: 5.485

DiFabio Scalia

Laureato in geologia, da sempre grande appassionato di sport e scrittura. Juventino sfegatato, ma ho anche dei difetti.