L’ultimo turno di Serie A proponeva, tra le altre, la sfida tra Atalanta e Bologna, un vero e proprio scontro diretto per la Champions League. Ad avere la meglio sono stati i ragazzi di Thiago Motta in rimonta per 2-1, risultato che quasi non fa più notizia quest’anno. Sì perché i rossoblù sono la favola più bella dell’attuale stagione di Serie A e possono con merito sognare la qualificazione alla competizione europea più importante di tutte, quella della Coppa dalle grandi orecchie. Nessun segreto, il Bologna semplicemente fa un gran calcio, in poche parole. La sfida contro l’Atalanta, altra formazione che quest’anno sta tornando su buonissimi livelli, è stata quella della consacrazione. I rossoblù erano pure andati in svantaggio in un contesto ambientale tutt’altro che semplice, ma non si sono disuniti e hanno continuato a fare il loro calcio, riuscendo a rimontare e portando a casa tre punti fondamentali. Aggressione alta, trame di gioco ben elaborate e belle da vedere, un mix di giovani talenti e calciatori “scartati” dalle big sono le armi che stanno facendo sognare Bologna come da anni ormai non accadeva. L’ultimo dei 7 campionati vinti dai rossoblù risale infatti addirittura a 60 anni fa, era la stagione 1963/64. Quest’anno non arriverà l’ottavo titolo ma ciò che sta facendo il Bologna è comunque vicino a definirsi un’impresa, soprattutto se dovesse davvero arrivare la qualificazione alla Champions League. Al momento la classifica vede sopra la banda di Thiago Motta solo le milanesi e la Juventus, con la Roma sotto di 4 lunghezze. Sicuramente non sarà facile mantenere la quarta posizione ma questo Bologna ha dimostrato a più riprese di non soffrire il “mal di quota” e di non essere lassù per caso. La prossima sfida è quella contro la capolista Inter, autentica schiacciasassi del campionato e sarà un match importante per le ambizioni del Bologna oltre che particolarmente evocativo a livello personale per il suo allenatore, quel Thiago Motta che con l’Inter ha scritto pagine importanti della sua carriera da calciatore. I rossoblù vengono da 6 vittorie di fila in campionato e possono sicuramente mettere in difficoltà un’Inter che avrà anche pensieri di Champions League, con la sfida di ritorno all’Atletico Madrid che l’attenderà pochi giorni dopo la sfida del Dall’Ara.
E, a proposito del Dall’Ara, torniamo proprio sul Bologna. I felsinei fino a qualche anno fa uscivano distrutti sportivamente ed umanamente dalla vicenda Mihajlovic, che toccò i cuori di tutti e più in particolare quelli bolognesi. La prematura scomparsa del tecnico serbo di un anno e mezzo fa lasciò ferite profonde negli uomini prima ancora che nei calciatori. L’arrivo di Thiago Motta in questo senso non fu dei più sereni, accolto con un filo di scetticismo da un ambiente che necessitava ancora del fisiologico tempo per elaborare il lutto subìto. D’altronde lo stesso tecnico ex Spezia entrò in punta di piedi a Bologna, con profondo rispetto nei confronti del suo predecessore e con delle precedenti esperienze che tutto potevano far pensare tranne a un exploit del genere appena una stagione dopo. E invece Thiago Motta, col lavoro e con la sua filosofia di gioco è quasi da subito riuscito a ottenere buoni risultati, chiudendo l’annata con un positivissimo nono posto oltre agli ottavi di Coppa Italia raggiunti. Quest’anno il cammino nella coppa nazionale si è interrotto un turno dopo, ai quarti, ma con uno “scalpo” importante avendo eliminato l’Inter a San Siro negli ottavi di finale. In campionato invece, come già detto, i rossoblù volano e sognano in grande. Thiago Motta che è stato anche bravo, con la collaborazione della dirigenza, a metter su una squadra equilibrata tra talenti in rampa di lancio ed esuberi delle big lasciati andare forse con troppa leggerezza. In quest’ultima categoria rientrano calciatori come Freuler, osannato dai suoi ex tifosi dell’Atalanta nell’ultimo turno e con lo svizzero commosso a raccogliere il saluto del popolo bergamasco a fine gara davanti la curva. O ancora Saelemakers, mandato via dal Milan che ha deciso di puntare su un ben più evanescente Chukwueze in questa stagione e diventato uomo quasi imprescindibile per Thiago Motta. Ci sono poi calciatori esperti e ormai bandiere del club come Riccardo Orsolini, perfetto manifesto di quella “follia” positiva che avvolge Bologna quest’anno, con l’esterno offensivo ripreso nelle ultime ore a festeggiare insieme ai suoi tifosi a bordo di una macchina col tettuccio scoperto dopo la vittoria a Bergamo.
E poi ci sono i talenti, quel Joshua Zirkzee che sarà un pezzo pregiato del prossimo mercato e che per movenze ricorda un certo Zlatan Ibrahimovic. Attaccante di immenso talento quello ex Bayern Monaco, che abbina un eccezionale bagaglio tecnico a una fisicità imponente, che sicuramente è uno dei migliori prospetti della nostra Serie A. E ancora Fabbian, lanciato proprio da Thiago Motta, o Calafiori che sembra aver trovato l’ambiente perfetto per esprimere le sue qualità e per ultimo Ferguson, sempre più maturo e incisivo in zona gol. E potremmo andare avanti citando i vari Ndoye, Moro, Beukema, Odgaard. Insomma, una squadra in cui tutti rendono al massimo delle loro possibilità e in cui chiunque può mettersi in mostra attraverso un calcio moderno, spumeggiante e propositivo. Il rapporto umano di Thiago Motta con i suoi ragazzi è sicuramente un’altra arma vincente di questo Bologna, con un caso emblematico visto a Bergamo nell’ultimo turno. Proprio Saelemakers, dopo uno dei due gol dei suoi, aveva infatti rivolto un occhiolino al suo Mister che ha ricambiato con un sorriso nei suoi confronti. Pochi minuti dopo, con lo stesso belga finito fuori dal campo dopo un contrasto fisico in zona panchine, è stato proprio Thiago Motta a scaraventare letteralmente in campo il suo calciatore per rimetterlo subito a correre e pressare gli avversari. Classico esempio di “bastone e carota“, per vivere con leggerezza sì certi momenti ma senza dimenticare l’applicazione e l’abnegazione alla causa prima di ogni altra cosa. Spirito di sacrificio che si manifesta in ogni calciatore, anche nell’ultima riserva che entra in campo per pochissimi minuti a fine gara. Una squadra nel vero senso della parola, dove tutti si aiutano per ottenere un risultato comune. Questi gli ingredienti del Bologna di quest’anno, che non ha alcuna intenzione di far smettere di sognare i suoi tifosi. Vedremo se questa favola moderna avrà un lieto fine, ma una cosa è certa: a Bologna quest’anno si divertono tutti a veder giocare i ragazzi terribili di Thiago Motta.