L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, è intervenuto insieme a diverse altre figure del calcio italiano nell’ambito dello “Sport Industry Talk”. Molto ampio il suo intervento, che spazia dal tema stadi a quello sul Decreto Crescita, passando per la sua Inter: “Lo stadio è fondamentale, dà senso di appartenenza ed è un fenomeno di interesse nazionale. Il problema è reale se pensiamo che in Europa sono stati costruiti 153 stadi negli ultimi anni e in Italia solo 1. Gli stessi investitori privati non si avvicinano alla nostra realtà se non ci sono impianti di livello che li attraggono. Necessario però fare un passo indietro e partire già dai centri sportivi, che all’estero sono molto valorizzati. Là crescono i giovani talenti, noi abbiamo la fortuna di avere la Pinetina ma ancora oggi tanti club di Serie A non ne hanno uno. Inoltre, un buono stadio favorisce anche i diritti TV, altro aspetto su cui siamo carenti rispetto agli altri campionati. Il Decreto Crescita è fondamentale, sarebbe un errore toglierlo adesso”.
Marotta si sposta poi a parlare dell’Inter, tra rinnovi, sogni e obiettivi: “Importante la competenza per arrivare a obiettivi come la seconda stella o il pareggio di bilancio. Un’altra finale di Champions sarebbe gradita, soprattutto se vinta. Lottiamo per traguardi importanti e in questo senso la prestazione con la Juventus è stata positiva e può darci fiducia oltre a essere un segnale di continuità. Siamo riusciti a compattarci dopo essere andati in svantaggio, riprendendo la partita poco dopo. Ciò denota maturità, crescita e consapevolezza, con Inzaghi in panchina che ci dà tanto. Lautaro è per noi un uomo importante, sta facendo il suo dovere e ha ancora ampi margini di miglioramento. Oltre a fare gol è anche uomo squadra all’interno dello spogliatoio, soprattutto da quando è diventato capitano“.
Poi un cenno al periodo stressante e pieno di partite che i calciatori stanno vivendo ormai da mesi: “Si gioca troppo in questa fase, necessario un confronto tra Fifa e UEFA per modulare il calendario. Tutto va a scapito dello spettacolo, c’è un logorio psicofisico molto chiaro. Barella, per fare un esempio, ha giocato 57 partite di club più quelle con la Nazionale lo scorso anno”.
Infine un occhio ai rinnovi, con Marotta che parte proprio dal suo: “Fiero e riconoscente nei confronti della società che mi ha proposto il rinnovo. La risposta da parte mia e dei miei colleghi Ausilio e Baccin è stata entusiasta, siamo contenti di lavorare ancora per l’Inter. Per i rinnovi dei calciatori, se non sarà quest’anno se ne parlerà a inizio 2024. Sia i giocatori che la società vogliono concludere gli accordi in maniera positiva per entrambi, ma al momento non abbiamo scadenze precise”.