Sergio Conceicao

La 26^ giornata di Serie A ha regalato sorprese in quantità, con  le squadre della parte destra della classifica che hanno vinto su molte delle compagini che lottano per l’Europa, così ad approfittarne sono state solo Inter, Atalanta e Juventus.

L’Inter, grazie ad una rete di Lautaro Martinez nel finale, ha avuto ragione di un Genoa che ha badato essenzialmente a difendere, con ordine e senza soffrire troppo nel primo tempo, in grande affanno nella ripresa con i nerazzurri che, come al solito, hanno creato molto e sprecato altrettanto, almeno fino al momento del colpo di testa del ‘Toro’ deviato in rete dalla spalla di Masini. Per Inzaghi, che ha sempre sofferto molto il mese di febbraio, tre punti d’oro che valgono il primato solitario e permettono all’Inter di presentarsi al Maradona da prima della classe.

Il Napoli infatti, dopo tre beffardi pareggi, è tornato a perdere in trasferta dove non succedeva dalla prima di campionato contro l’Hellas. Dopo un primo tempo tutto sommato equilibrato e chiuso sull’1-1 grazie al clamoroso autogol di Rrahmani, poi impattato da Raspadori, sono crollati, anche fisicamente, nella ripresa, in cui il Como ha giocato alla grande, secondo il credo di Fabregas, con aggressione costante, palleggio ficcante e verticalizzazioni continue, fino alla splendida rete di Diao, giunto al quinto centro in otto partite. Per i lariani tre punti d’oro, per i partenopei uno scivolone che fa perdere loro la testa della classifica e li mette in posizione di rincorsa nel match-clou del Maradona.

Dopo l’eliminazione per mano del Bruges, in Champions, e le polemiche annesse, per le dichiarazioni di Gasperini su Lookman, l’Atalanta torna a offrire la miglior versione di se stessa seppellendo sotto una valanga di reti il malcapitato Empoli. Dopo l’autogol di Gyasi, sono poi arrivati i gol di Retegui, la doppietta di Lookman ed il sigillo finale di Zappacosta. Senza più coppe da disputare, se si inizieranno a recuperare i tanti infortuni, la lotta per il titolo vedrà tra le contendenti anche gli orobici, del resto la vetta della classifica ora dista appena tre punti. Per i toscani la crisi è ormai irreversibile, con il successo che manca da dieci sfide, e l’attuale terz’ultimo posto, elementi  che forse  porteranno all’esonero di D’Aversa.

A Cagliari torna titolare Vlaohovic, cui bastano 12’ per apporre il suo sigillo alla sfida e regalare alla Juventus tre punti pesantissimi che valgono il quarto posto solitario. Il primo tempo è un dominio bianconero con il Cagliari che concede autentiche praterie per le ripartenze della Juventus, che però non trova il raddoppio. Nel secondo tempo la sfida è più equilibrata con i sardi che si fanno vedere pericolosamente dalle parti di Di Gregorio, senza però dare la sensazione di poter agguantare il pari. Per Motta, dopo l’eliminazione dalla Champions, un’importante risposta e tre punti d’oro, per Nicola una prevedibile battuta d’arresto che non aggrava troppo la posizione in classifica dove rimangono quattro i punti di vantaggio sul terz’ultimo posto.

Manca l’appuntamento con la vittoria, ed è una sorpresa, la Lazio in quel di Venezia. I biancocelesti si perdono in laguna dove le loro polveri restano bagnate, e, dopo molto tempo, perdono così il quarto posto. Per Baroni un’occasione persa, forse l’assenza di Castellanos sarà più grave del previsto, per Di Francesco un altro brodino, non senza qualche recriminazione, come al solito, che tiene ancora a galla la barca verdeneroarancio, ma con la salvezza che resta ancora lontanissima.

Perde a sorpresa la Fiorentina, al 95’, per una rete di Bernede che regala all’Hellas la più inattesa delle vittorie e tre punti di platino. Grande spavento per Kean,  che viene prima suturato all’arcata sopraccigliare dopo un duro scontro aereo, e poi si accascia, lasciando il campo in barella per una commozione cerebrale. Terza sconfitta consecutiva per i viola e, per Palladino, ricominciano i problemi, mentre il quarto posto si allontana sempre più. Per Zanetti invece una spinta importante per continuare a crederci e per mettere un bel solco di punti rispetto al terz’ultimo posto.

Perde anche il Bologna, nel quarantesimo derby emiliano contro il Parma. Come ad Empoli e Lecce i felsinei giocano una partita molle e senza idee, con uno stucchevole possesso palla che non produce occasioni da gol. Il Parma, con Chivu all’esordio in panchina, difende basso e compatto chiudendo ogni linea di passaggio e soffocando il gioco sulle fasce, la vera arma letale dei rossoblù. Di Bonny su rigore e di Sohm le reti dei ducali, che lasciano, dopo diverse giornate, il terz’ultimo posto all’Empoli. Non si può però tacere dell’operato di Abisso che sbaglia, a danno del Bologna, ogni possibile decisione. Per Italiano c’è ora la tanto attesa sfida di recupero contro il Milan che ci dovrò dire se il Bologna potrà competere per l’Europa.

Cade fragorosamente il Milan che, a Torino, fa l’ennesimo harakiri di questa stagione infausta, con Maignan, che procura uno degli autogol più clamorosi della stagione sparando addosso al povero Thiaw un maldestro rinvio, e con Pulisic che sbaglia il primo rigore della sua carriera facendosi ipnotizzare da Milinkovic Savic. Proprio il portiere serbo è l’assoluto protagonista  della serata con una serie infinita di interventi, alcuni davvero prodigiosi. E dire che i rossoneri, alla fine, il pari erano pure riusciti a trovarlo con il solito Reijnders, ma, appena due minuti dopo, Gineitis regalava ai granata un successo che mancava da troppo tempo e a Vanoli il giusto premio per il buon lavoro delle ultime settimane. Per Conceicao, nel recupero di giovedì a Bologna, passerà l’ultimo treno per rimanere in lizza per l’Europa.

Un’altra partita salita agli onori delle cronache più che per il gioco per le polemiche è stata la sfida tra Lecce e Udinese, vinta dai friulani grazie ad una calcio di rigore, assegnato dal Var, e realizzato da Lucca tra le polemiche e gli spintoni dei suoi compagni di squadra. Un teatrino davvero avvilente e mai visto, andato in scena per quasi 5’, e che ha portato poi Runjaic a sostituire, immediatamente dopo il gol, l’indisciplinato bomber bianconero. Per il Lecce, dopo tre risultati utili consecutivi, arriva una brutta sconfitta che però ancora non preoccupa, per l’Udinese invece arriva il decimo punto nelle ultime quattro uscite.

Stasera il turno si chiude alle 20.45 con la sfida tra Roma e Monza.  

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.