Riccardo Orsolini

Come ci si poteva aspettare la seconda giornata di Serie A ha dato modo alle deluse dell’esordio di potersi rifare, mentre altre squadre che bene avevano fatto sono invece cadute.

La costante di queste prime due giornate è però l’equilibrio che regna sovrano su tutti i campi e che resiste anche dopo essere stato rotto da un gol.

In vetta alla classifica, quindi, nel ruolo di lepri ci sono già Napoli, Juventus e Roma, con in più la sorpresa Cremonese.

I grigiorossi, al cospetto del Sassuolo, scappano subito sul 2-0 in un primo tempo assai chiuso ed avaro di emozioni, salvo poi farsi raggiungere  dagli emiliani con un veloce uno, due. L’ingresso di Floriani Mussolini scompagni i giochi e l’equilibrio, e, grazie ad un rigore, trasformato da De Luca, la squadra di Nicola si prende vittoria e testa della classifica, mentre oggi Vardy firmerà il contratto dando un ulteriore tocco di magia a questa favole padana. Per Grosso primi gol realizzati da una squadra da lui allenata in A, ma ancora zero punti.

Le altre tre grandi in vetta sono tutte state accomunate da vittorie, ottenute contro squadre di seconda fascia, concretizzatesi  nella ripresa e non senza somma fatica.

Il Napoli ha avuto bisogno di una rete di Anguissa al 95’ per avere ragione di un Cagliari, ben messo in campo e più volte pericoloso, che non meritava la sconfitta e ha fatto subito sudare freddo Conte. Questa volta la partita dei campani è stata meno in controllo e più difficile, ma, soprattutto più completa perché anche la fase difensiva è stata saggiata più volte. La strada per ripetersi non sarà certo un’autostrada.

Stesso copione anche all’Arena Garibaldi che accoglieva dopo 34 anni il Pisa di nuovo in serie A. Gran bella partita quella giocata dai ragazzi di Gilardino che, nel primo tempo soprattutto, hanno ben giocato andando ripetutamente vicini al gol. In avvio di ripresa una grande giocata di Dybala, rifinita da Ferguson ha permesso a Soulè di segnare e regalare ai giallorossi il successo. Sei punti con zero gol subiti è un bel viatico per Gasperini in questo inizio di avventura nella capitale.

Anche la Juventus deve aspettare gli ultimi 20’ per fare sua l’intera posta a Marassi e, incredibile a dirsi, la partita la decide con un perentorio colpo di testa Vlahovic, che si è così definitivamente preso la ribalta. Prima mezz’ora di studio e finale di primo tempo con molte occasioni sciupate dai bianconeri, poi, in una ripresa più chiusa ed equilibrata, dopo il gol, è arrivata la sofferenza finale con Di Gregorio e la traversa che salvaguardano il successo, lasciando l’amaro in bocca al Genoa di Vieira. Per Tudor non poteva esserci inizio migliore, e oggi arriva da Lipsia Openda.

Cade fragorosamente, e sorprendentemente, l’Inter che a San Siro va subito in vantaggio con Dumfries, ma poi si fa ribaltare dall’Udinese che pareggia con un penalty di Davis e la vince con un gran gol di Atta. Dopo un primo tempo insoddisfacente i nerazzurri sono convincenti e più determinati nella ripresa, ma pur creando diverse occasioni, non riescono a pareggiare. Prima sconfitta per Chivu e qualche imprevedibile scricchiolio che fa capolino in casa nerazzurra.

Dopo l’esaltante vittoria contro la Lazio l’atteso Como di Fabregas cade a Bologna in una bella partita tra due squadre con una chiara impronta data loro dai due allenatori. La partita a scacchi la vince Italiano che chiude tutte le linee di passaggio ai lariani con un pressing alto continuo, che poco concede in uscita. La rete decisiva non poteva che realizzarla l’uomo-franchigia dei felsinei, Orsolini, che certifica che il Bologna è pronto a lottare ache quest’anno.

Dopo la debacle interna con la Cremonese vince anche il Milan, che a Lecce, pur in formazione rimaneggiata, dopo un primo tempo incerto ma in controllo e due reti annullate che ne avevano raffreddato gli entusiasmi, esce con più determinazione e costrutto nella ripresa e si porta a casa la vittoria grazie ai gol di Loftus Cheek e Pulisic. Dopo le uscite di Musah e Chukuwedze, porte aperte in casa rossonera con l’arrivo di Rabiot, aspettando ancora un difensore magari. Allegri ha già in mano spogliatoio e squadra, che viene diretta in campo da quel direttore d’orchestra sopraffino che è Modric.

Due reti in 9’ con Castellanos in versione extra-lusso (autore di due assist al bacio per Guendouzi e Zaccagni e di un gol in proprio, di Dia l’ultima rete) permettono alla Lazio di travolgere in goleada il malcapitato Hellas, che ben poco riesce a fare. Per Sarri una prova di forza che certifica che la squadra c’è ed è pronta e che la versione moscia ed inguardabile di Como è stata solo un brutto sogno.

Pareggia la Fiorentina, ancora in trasferta, per 0-0 contro il Torino. Granata che dopo la scoppola di San Siro sono ancora un po’ titubanti, ma questa volta restano in partita fino alla fine e si fanno comunque spesso pericolosi, come fa del resto la viola che ha molto da recriminare anch’essa per le grandi occasioni sciupate. Il mercato di entrambe continua a registrare entrate ed uscite copiose, ma, a bocce finalmente ferme, Pioli e Baroni non avranno più attenuanti.

Anche la nuova Atalanta di Juric impatta per la seconda volta, ancora per 1-1, facendosi rimontare da una rete di Cutrone, all’esordio con il Parma, dopo il gol del vantaggio di Pasalic  al 79’. La partita è stata equilibrata e sempre in bilico con la squadra di Cuesta che non ha sofferto più di tanto, tenendo sempre sul chi vive gli ospiti. Gli orobici hanno preso Musah ma ancora la quadratura del cerchio sembra assai lontana.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.