A Verona l’Inter non fa innamorare, ma fa la cosa più difficile: resistere alle onde e restare sé stessa. Questo gruppo ha imparato a leggere il vento: quando spingere in prima costruzione, quando attirare e colpire. Il telaio è il solito 3-5-2: quinti alternati, mezzali che invadono, Calhanoglu regista di posizione più che di tocco. La differenza la fanno i dettagli: una palla inattiva studiata in settimana e un cross “cattivo” nel recupero. Sul primo gol Chivu lo ammette: era scettico, l’ha voluto lo staff (Palombo); qualità ed esecuzione hanno convinto tutti. Questo è il punto: le idee non sono dogmi, sono strumenti; si prova, si sbaglia, si insiste, finché diventano identità. L’Hellas ha forzato seconde palle e transizioni: l’Inter, lontana dal suo abito migliore, ha accettato la battaglia di campo. Nei momenti storti emerge la continuità dei principi: blocco corto, braccetti proattivi, coperture preventive sempre accese. E quando l’inerzia non gira, serve coraggio: “Si vince anche così, soffrendo e spingendo fino in fondo”, parola di Chivu. La gestione di Lautaro è un altro segnale adulto: niente “casi”, conta il leader, non la collezione di gol settimanali. Bisseck rischia sul lungo campo: promemoria di quanto pesino tempi d’uscita e letture delle preventive. Ma l’Inter non si scompone: occupa l’area, alza Barella sulla rifinitura, cerca traiettorie sporche ma piene di senso. La deviazione di Frese è fortuna? Sì, ma la fortuna abita dove c’è densità, timing e insistenza. In classifica vale oro: ad un punto dalla vetta, messaggio lanciato più che urlato al campionato. Il momento racconta rotazioni che non snaturano: principi sopra i nomi, competitività ogni tre giorni. A San Siro contro la Lazio servirà lucidità nel primo possesso: meno frenesia, più pulizia tra le linee per chiudere prima. Però il calcio premia chi sa restare: restare squadra, idea, carattere anche quando l’estetica vacilla. “Non si vince sempre con la bellezza”: oggi è il manifesto. L’Inter è vicina alla vetta e alla propria migliore versione.

