Inter in Champion's League

Il martedì di Champions League ha regalato alle squadre italiane impegnate un tris di successi che  le catapultano nelle posizioni nobili della graduatoria.

Vince il Milan a Bratislava, un 3-2, perfetta fotografia di una stagione altalenante anche all’interno degli stessi 90’. Senza Leao all’inizio, arruolato alla causa solo dopo l’intervallo, i rossoneri dominano per 20’, sfiorano il gol e poi di subirlo, ma il vantaggio di Pulisic al 21’ li spegne, insieme all’immediato pari dei padroni di casa. Anche la ripresa è un po’ come andare sull’otto volante, non bastano l’assedio e le reti di Leao e Abraham, perché ogni palla persa regala praterie agli avversari che accorciano con un eurogol di Nino Marcelli rendendo tremebondo il finale. La squadra di Fonseca, che vede ora le prime otto posizioni, fa un deciso passo indietro quanto agli equilibri in campo, con la fase difensiva che torna inesistente e degna di un film degli orrori. Così non si va troppo lontano…

Vince faticando più del lecito l’Inter che, passata in vantaggio con un autogol di Lukeba attorno alla mezz’ora, farfuglia calcio badando più alla fase difensiva che ad offendere. Al cospetto di un Lipsia ancora a zero punti ed in chiara crisi di risultati, i nerazzurri arretrano fino a regalare campo ed iniziativa agli avversari che in più di un’occasione rischiano di pareggiare. Tre punti comunque pesantissimi che, aspettando il Liverpool, regalano la vetta all’Inter, con il fiore all’occhiello di avere, in Champions, ancora la porta inviolata.

Senza storia la vittoria tennistica dell’Atalanta che non finisce più di stupire. Un 6-1 con doppiette di Retegui e De Ketelaere, autore  anche di un assist, e gol di Kolasinac e Samardzic, che lascia ammirati e basiti, in un campo in cui l’Inter qualche settimana fa aveva vinto solo nel recupero, gli orobici comandano a loro piacimento con l’arroganza dei forti, nulla o quasi concedendo agli avversari e regalando giocate  veloci degne delle migliori espressioni del calcio moderno. La qualificazione diretta non è più un miraggio e  rendere trionfale questa stagione non è più un’ipotesi così campata per aria, con il solo Celtic, pur messo all’angolo, capace di fermare sullo 0-0 i bergamaschi altrimenti sempre vincenti nelle ultime 10 uscite.

E stasera tocca a Bologna e Juventus.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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