La 24^ giornata ha confermato lo strapotere dell’Inter, capace di passare dall’1-2, all’intervallo, al 4-2 finale contro la Roma.
All’Olimpico De Rossi, nei primi 45’, indovina tutte le mosse, soffocando i nerazzurri con ritmi folli e pressing sistematico ed altissimo, riuscendo a capovolgere l’iniziale vantaggio di Acerbi, con le reti di Mancini ed El Shaarawy, ma lo squalificato Inzaghi, negli spogliatoi, si fa sentire eccome e per i giallorossi, sotto il diluvio, si fa nerissima. Le troppe energie spese nella prima frazione di gioco causano un gap enorme, la chiusura sugli esterni arriva sempre in ritardo e, dalle fasce, arrivano pericoli in serie che si concretizzano nel contro-sorpasso, tra il 49’ e il 56’, grazie al gol di Thuram e all’autorete di Tasende. La Roma ci prova, ma, nonostante i cambi, la reazione è confusa e poco incisiva, anche se Lukaku ha modo di mangiarsi il 3-3, pasticciando da solo davanti a Sommer, nel recupero arriva poi il gol del 4-2 definitivo di Bastoni.
Con questi tre punti, in una sfida ritenuta complicata alla vigilia, l’Inter si conferma in vetta e tiene a distanza le inseguitrici, trasmettendo la sensazione di essere, in questa stagione, inavvicinabile per continuità e forza mentale e fisica, convince solo a metà la Roma, che almeno gioca a calcio, e lo fa davvero bene, almeno finchè è supportata dalla forza fisica, salvo poi crollare alla distanza, quando perde coesione e distanze sul campo.
La Juventus dovrà rispondere questa sera all’Allianz Stadium contro la pericolante Udinese, non potendo permettersi neanche un mezzo falso, non solo per non veder fuggire i nerazzurri, ma anche per tenere a distanza i rossoneri.
Il Milan, al cospetto di un Napoli, un po’ balbettante nel primo tempo, ma propositivo ed assai pericoloso nel secondo tempo, conquista il suo settimo successo (più due pareggi) nelle ultime nove uscite. La notizia di giornata è il clean-sheet di Maignan, che mancava ormai da tempo immemorabile. La difesa ha sofferto ma questa volta ha retto, anche con un pizzico di fortuna, vedi l’auto-palo di Simic nel finale, e consolida così il terzo posto. La rete, a coronamento di un’azione tanto elementare quanto efficace, la realizza Theo Hernandez, tornato su livelli assoluti, su assist del solito Leao, che più volte mette a soqquadro la difesa partenopea, anche se continua a litigare con il gol.
Vince ancora, questa volta in trasferta, e mettendo fine alla lunghissima striscia di risultati utili del Genoa, un’ Atalanta sempre più convincente e devastante, guidata dal sempre più decisivo e trascinante De Ketelaere. La partita, bella e combattuta, dopo la rete del belga, ha visto andare in gol, per il momentaneo pareggio, l’ex, attesissimo, Malinovsky, prima che, su punizione, ci pensasse Koopmeiners a deciderla, mentre, nel lunghissimo recupero, sono poi andati a segno l’altro ex Zappacosta e, al debutto, l’attesissimo El Bilal Tourè, il giocatore più pagato della storia della Dea, che potrebbe ora dare quel quid in più per blindare a favore degli orobici il contesissimo quarto posto.
In lizza resta anche il Bologna che fa del Lecce un sol boccone, un 4-0 ricco di bel calcio ed azioni spettacolari con sugli scudi il ‘solito’ Orsolini, autore di una doppietta che lo ha fatto salire ad otto gol realizzati. Beukema aveva aperto i giochi in apertura mentre il neo-acquisto, al debutto in rossoblù, Odgaard li ha chiusi nel finale. Il Lecce soffre molto in avvio ma, attorno al quarto d’ora, riesce a costruire tre occasioni in 5’, di cui una colossale, che avrebbero magari reso la partita più complicata per i felsinei, poi, subito il 2-0, i salentini si sono definitivamente eclissati. Il vantaggio sul terz’ultimo posto resta di 4 punti, mente il Bologna, al quinto posto, vede ancora l’Atalanta avanti di tre punti.
Vince, rialzandosi subito dopo la sconfitta di Bergamo, la Lazio nella delicata trasferta di Cagliari e lo fa senza troppo patire, mettendo a referto il duecentesimo gol in serie A di Immobile. I giochi li aveva aperti una sfortunate e grottesca autorete di Deiola. Gaetano, al suo primo gol in maglia rossoblù, aveva accorciato con una rete bellissima e sfiorato poi anche il pari prima che Felipe Anderson la chiudesse definitivamente. Per Sarri, prima del match in Champions con il Bayern, una vittoria che riporta serenità ed autostima nell’ambiente e che tiene i biancocelesti in corsa per il quarto posto.
Si rialza anche la Fiorentina, che dopo aver raccolto un solo punto nelle ultime quattro uscite, torna al successo, in modo eclatante, una manita al malcapitato Frosinone che, al Franchi, torna a proporre una difesa colabrodo. Di Belotti, al primo gol in viola, Ikonè, Martinez, Gonzalez, Mazzitelli e Barak le reti che tengono i viola in corsa per il quarto posto, prima del recupero di mercoledì sera al Dall’Ara, dove affronteranno il Bologna in uno scontro che la dirà lunghe sulle ambizioni europee delle due compagini. Per i ciociari una battuta d’arresto che non complica più di tanto la corsa alla salvezza.
Non si smuove più di tanto invece il Sassuolo che, nonostante il subitaneo gol di Pinamponti, si fa subito agguantare dall’ennesimo gol di Zapata e poi rischia ripetutamente di capitolare. Dionisi non riesce a ottenere quel successo indispensabile per allontanarsi un po’ dalla zona pericolosa, senza Berardi la pochezza della qualità in rosa si sta palesando in toto. Juric aveva alzato l’asticella in settimana dichiarando espressamente come capitale l’obiettivo Europa, la squadra ha ben giocato, ma il successo non è arrivato e, così, il distacco dal settimo posto si è ulteriormente ampliato.
Lo scontro tra ‘disperate’, a Salerno, lo vince il rivitalizzato Empoli che, con Nicola al comando, ha conquistato otto punti in quattro partite, uscendo così dagli ultimi tre posti. Dopo il clamoroso autogol di Zanoli, il pareggio di Weissman aveva ridato speranza ai granata, che sono poi naufragate nel finale per il gol su rigore di Niang e il gol dell’1-3 di Cancellieri nel recupero. La sconfitta è stata fatale a Pippo Inzaghi che è stato esonerato. La corsa verso la salvezza è sempre più lastricata di trappole ed insidie, sarà dura percorrerla.
Finisce invece a reti bianche la sfida di Monza con l’Hellas che conquista un punto che muove la classifica e tiene vive le speranze di salvezza, nonostante Baroni abbia da allenare una squadra profondamente diversa da quella assemblata questa estate. Per il Monza nulla cambia, le residue speranze di lottare per l’Europa si fanno sempre più labili, a Palladino resta ora il compito di tenere desta la rosa per elevarne il valore.