stadio atalanta

Il turno numero 32 di Serie A si è chiuso ieri con i due posticipi del lunedì, gare che hanno confermato una volta in più il trend della giornata. La “pareggite” ha colpito ancora, con due pareggi che portano il totale a 8 (compreso quello della Roma che però deve ancora giocare uno spezzone di gara) su 10 incontri. A farla da protagonista sono state le cosiddette “piccole” che, nonostante alcuni incroci con le big, son riuscite a portare a casa punti preziosi per le rispettive classifiche. Anche ieri, nelle due gare del lunedì che completano la giornata, Fiorentina e Atalanta sono state fermate in casa da Genoa e Hellas Verona.

Fiorentina-Genoa 1-1

La prima di queste due sfide era quella del Franchi tra Fiorentina e Genoa. La Viola arrivava a questo match “interlocutorio” dopo l’andata con il Viktoria Plzen in Conference League e prima del ritorno di giovedì prossimo. Tra turnover e squadra non al top della condizione fisica, il Genoa è partito meglio offrendo una prestazione di grande orgoglio e organizzazione tattica. Gli uomini di Gilardino hanno giocato un’ottima prima frazione, chiusa in vantaggio grazie al solito Gudmundsson che ha spostato gli equilibri dal dischetto poco prima dell’intervallo. Stagione esaltante per l’islandese che arriva a 15 gol tra tutte le competizioni e supera i 14 dello scorso anno, migliorando ancora il suo record personale di marcature in una singola stagione. Nel secondo tempo risveglio della Fiorentina che, anche grazie ai cambi di Vincenzo Italiano, è riuscita a rimettersi in carreggiata. Il pareggio è arrivato già al 54esimo grazie a Ikone ben servito dall’eterno Jack Bonaventura. Fiorentina che ha aumentato i giri del motore alla ricerca del vantaggio, gol però che non è arrivato e col risultato che è rimasto sull’1-1 fino alla fine. Punto prezioso per il Genoa che consolida una posizione tranquilla in classifica, meno per la Fiorentina che non approfitta dei pareggi delle altre nella zona medio-alta di classifica.

Atalanta-Verona 2-2

Sfida del Gewiss Stadium con un leitmotiv simile a quello di Fiorentina-Genoa. L’Atalanta veniva infatti dall’esaltante impresa contro il Liverpool e aveva probabilmente la testa al ritorno. Il Verona si giocava invece punti fondamentali per la sua salvezza. La Dea ha cercato di mettere subito le cose in chiaro con un inizio arrembante, che ha portato i padroni di casa avanti 2-0 dopo nemmeno 20 minuti grazie a Scamacca (gol e assist) ed Ederson. Nel primo tempo la Dea ha continuato a giocare cercando il 3-0 che però non è arrivato. Nella seconda parte di gara, un po’ per stanchezza accumulata e un po’ magari perché il risultato sembrava ormai acquisito, l’Atalanta ha arretrato il suo baricentro offrendo il fianco agli attacchi ospiti. Verona che non sembrava potesse far particolarmente male alla difesa nerazzurra ma che ha avuto due sussulti nel giro di 5 minuti tra 56esimo e 60esimo. Sugli scudi Noslin, autore prima dell’assist a Lazovic per il 2-1, poi della zampata su cross dalla destra di Centonze per il 2-2. Gara ripresa in pochi minuti dagli uomini di Baroni di fronte a un’Atalanta che dopo il pari ha ripreso a martellare con buona intensità. Protagonista dell’ultima parte di gara Montipò, decisivo su diversi interventi ed in particolare sul nuovo entrato Miranchuk. Padroni di casa che ci hanno provato fino alla fine ma il muro veronese ha retto, col 2-2 finale che è ossigeno puro per gli ospiti e che lascia una punta di rammarico ai padroni di casa per 2 punti probabilmente buttati via.

DiFabio Scalia

Laureato in geologia, da sempre grande appassionato di sport e scrittura. Juventino sfegatato, ma ho anche dei difetti.