La quindicesima giornata di serie A mette in cartellone il suo match più importante già nell’anticipo del venerdì sera, che ci fornirà ulteriori elementi sulla candidatura della Juventus come concorrente principe dell’Inter nella lotta per la conquista dello scudetto.
Juventus−Napoli venerdì 8 dicembre ore 20:45 [in tv su DAZN]
I bianconeri sono reduci dalla rocambolesca vittoria di Monza, che, prima della risposta dell’Inter nel posticipo di domenica sera, gli aveva regalato la testa della classifica per un paio di giorni. La squadra di Allegri sta proseguendo il suo percorso di crescita che è, prima di tutto, nella consapevolezza dei propri mezzi, e, in secondo luogo, nella proposta di gioco. La fase difensiva, pur cambiando spesso gli interpreti, rappresenta ormai una certezza conclamata, non a caso la difesa bianconera è seconda solo a quella nerazzurra. Il problema resta ancora quello della proposta offensiva che non è continua e sentita come primaria, tanto che sembra quasi arenarsi non appena si è sbloccato il risultato. Lo step vero avverrà solo quando il pensiero e gli automatismi saranno rivolti a cercare la seconda rete e non a proteggere il vantaggio. A lungo andare questo cambiamento di filosofia sarà utile, e indispensabile, per competere fino alla fine per il titolo, rimanere radicati all’attuale piano A potrebbe bastare per giungere tra le prime quattro ma, difficilmente, per aggiudicarsi lo scudetto.
Il Napoli arriva dalla sconfitta interna contro l’Inter per 3-0 che fa seguito a quella per 4-2 in Champions contro il Real Madrid. Giudicando sulla base dei risultati sembrerebbe che i partenopei stiano attraversando un brutto momento, in realtà non è proprio così. L’avvento di Mazzarri in panchina ha riportato serenità a tutto l’ambiente, la squadra si è ricompattata, il mutuo soccorso in campo è palese, così come la voglia di provare le giocare e di comandare il gioco. Nella sfida contro la capolista si sono ammirati sprazzi di vecchio Napoli, ora occorre però fare lo step successivo: raccogliere per quanto si semina, il quarto posto in coabitazione con la Roma deve essere un punto di partenza, non di arrivo.
Verona−Lazio sabato 9 dicembre ore 15 [in tv su DAZN]
L’Hellas, proprio nei minuti di recupero, è riuscito a strappare un preziosissimo punto nella sfida di Udine a quella che, risultati alla mano, è una diretta concorrente per la salvezza. Come ripetiamo da inizio stagione la squadra di Baroni è ben organizzata, ha una fase difensiva passabile e una capacita di concretizzare che sta crescendo di partita in partita. Il problema è pero che, procedere un punto alla volta, rende il percorso particolarmente faticoso e assai complicato, la vittoria manca dal 2-1 alla Roma, cioè dalla seconda di campionato, ma, nonostante questo, la salvezza dista un solo punto. Inutile dire che un successo sarebbe una vera manna.
La Lazio, dopo la clamorosa sconfitta di Salerno, all’Olimpico, ha conquistato due importanti successi, con il Celtic in Champions e con il Cagliari in campionato. Se i risultati danno ragione a Sarri, tuttavia l’impressione lasciata in campo dai biancocelesti non è stata delle migliori, per non dire che è stata alquanto deludente. La squadra sembra giocare a ritmi bassi, procedendo per folate e concedendosi pause pericolose ed inspiegabili. Nel recupero il Cagliari ha sfiorato il pari due volte e in modo clamoroso, le bordate di fischi al triplice fischio sono state assordanti. Nonostante il presidente Lotito predichi tranquillità, sotto il coperchio un certo malcontento ribolle nella piazza e, forse, anche nello spogliatoio. In Coppa Italia è intanto arrivato il passaggio del turno contro il Genoa grazie ad una rete di Guendouzi.
Atalanta−Milan sabato 9 dicembre ore 18 [in tv su DAZN]
Al Gewiss Stadium di Bergamo un’Atalanta in crisi di gioco e risultati affronta il Milan che sta cercando faticosamente di uscire dal suo momento buio. Gasperini, dopo il 3-0 subito dal Torino dell’allievo Juric, si è lamentato di come in gruppo molti non abbiano ancora compreso e fatto proprio quello che è lo spirito ‘Atalanta’. Che fosse una stagione di ricostruzione era chiaro a tutti, forse però la buona partenza aveva illuso che le basi per rifondare fossero già solide, in realtà non è così. Troppi gli infortuni, troppi i risultati altalenanti, bene in Europa League, dove è già stato superato il turno, meno bene in campionato dove, nelle ultime 4 uscite, si contano 3 sconfitte ed un pareggio. Nonostante tutti i problemi, a 20 punti, la distanza dalla zona Champions è di appena quattro punti. Senza Scamacca fino all’anno nuovo, in avanti, i problemi divengono seri anche perché De Ketelaere centravanti non convince più di tanto.
Il Milan, sull’orlo dell’eliminazione in Champions, e con a forte rischio anche il declassamento in Europa League, arriva da due successi consecutivi in campionato, contro Fiorentina e Frosinone, che hanno permesso di scavare un piccolo solco con le inseguitrici, distanziate ora di cinque punti. Si è trattato di una confortante boccata d’ossigeno che permette di mantenere, faticosamente, le distanze dalla vetta, che dista sei punti. L’emergenza infortuni, che rappresenta una delle giustificazioni per spiegare il momento di grande difficoltà attraversato dai rossoneri, sta in parte rientrando grazie ai recuperi di Leao e Bennacer. Rientrerà dalla squalifica anche Giroud, mentre per Pioli elogi e critiche si sprecano a seconda dell’esito delle partite. La sensazione è quella che il Milan sia una squadra sempre da tripla, non dando, almeno in questa fase, l’idea di una corazzata inaffondabile, anzi… Intanto si è forse svegliato anche Jovic, che potrebbe finalmente dare un’alternativa credibile in zona gol. Vincere a Bergamo è necessario per proseguire sulla retta via e per non perdere ulteriori punti dalle capolista.
Inter−Udinese sabato 9 dicembre ore 20:45 [in tv DAZN/SKY]
Gli uomini di Simone Inzaghi ritornano a San Siro dopo aver conquistato quattro punti negli scontri diretti in trasferta contro Juventus e Napoli. La sensazione lasciata dalla sfida del Maradona è quella di una compattezza e di una forza che, fin qui, non ha trovato avversari in grado di arginarla o di reprimerla. La difesa talvolta soffre ma tiene sempre, anche se, ora, i centrali indisponibili sono saliti a tre, e ogni ripartenza diventa una potenziale occasione da gol. Lautaro Martinez rappresenta la punta di un complesso che gira a meraviglia, che non ha evidenti lacune, ma che, soprattutto, ha una forza mentale rara. Il turnover fin qua ha funzionato e, forse per la minor difficoltà del girone di Champions, è stato attuato quasi sempre in Europa, mai o quasi in campionato, se non nella sfida di Salerno. Di certo chi pare essere maturato, e molto, anche nella gestione in corsa delle partite, è proprio il Mister, che sta costruendo un complesso difficilmente superabile sia in Italia che in Europa.
Pensare che l’Udinese possa fermare i nerazzurri è sinceramente una ‘res sperata’ dagli avversari diretti, ma che il campo difficilmente renderà realizzabile. Certo i friulani hanno vinto l’unica partita stagionale proprio a San Siro, ma con un avversario ben diverso. La vittoria, sfumata ancora nel finale, nello scoppiettante derby del triveneto contro l’Hellas, tiene i bianconeri sul chi vive, a 12 punti basta poco per finire nel girone infernale delle ultime tre. Cioffi è un bravo allenatore, quel che manca ai friulani è forse la capacità cinica di chiudere le partite e, magari, un po’ di fortuna. Intanto sta salendo agli onori delle cronache e nella classifica dei cannonieri, Lucca, autore di un doppietta domenica scorsa e di quattro reti finora.
Frosinone−Torino domenica 10 dicembre ore 12:30 [in tv su DAZN/SKY]
Il lunch-match della domenica vedrà il Frosinone chiamato a riprendere la sua sorprendente corsa verso la salvezza, dopo la prevedibile battuta d’arresto di Milano. Anche contro il Milan i ragazzi di Di Francesco hanno fatto vedere coraggio, determinazione e belle trame di gioco, che hanno confermato quanto di buono fatto fin qui. A 18 punti si respira un’area più da Europa che da zona salvezza, ma non ci si può permettere mai di abbassare la guardia, la serie A è troppo equilibrata in tutte le zone della classifica per potersi permettere lunghi periodi fermi al palo.
Il Torino, reduce dall’eclatante successo interno contro l’Atalanta, grazie alla doppietta dell’ex Zapata, ritorna subito in carreggiata, dopo la sbandata di Bologna, riaccendendo gli entusiasmi della piazza. Il complesso è ben costruito, ma, fin qui, è stato troppo altalenante, tanto nelle prestazioni che nei risultati. Il gioco di Juric, uno scontro fisico a tutto campo, è estremamente dispendioso e, soprattutto quando lo stato di forma non è al massimo e le assenze sono sopra la media, è facile deragliare. Fare risultato a Frosinone aumenterebbe l’autostima e migliorerebbe decisamente la classifica permettendo di iniziare a sognare più in grande.
Monza−Genoa domenica 10 dicembre ore 15 [in tv su DAZN]
Il Monza è uscito sconfitto da una partita con la Juventus che si era messa male subito e poi era stata riacciuffata per i capelli, ma, alla fine, la maggior determinazione dei bianconeri ha finito per prevalere. Palladino sta costruendo un complesso ben equilibrato, coeso e comunque sempre propositivo, indubbio merito che gli ha fatto mettere gli occhi addosso da molti club, anche di primo piano. Quanto ai brianzoli, dichiarare di lottare per un posto in Conference League, vorrebbe dire alzare l’asticella e farebbe salire le prestazioni di molti singoli, richiedendo loro quel quid in più che l’attuale andamento, con la salvezza che pare quasi un obiettivo minimale, sta un po’ frustrando.
Il Genoa, nonostante un buon match contro l’Empoli, ha mancato l’appuntamento con il successo ma ha rafforzato la propria posizione, per adesso, sufficientemente lontana dalla zona pericolosa. Gilardino ha a disposizione una squadra di livello medio, che, al salto di categoria, si è adeguata rapidamente. Le individualità non mancano, e, su tutte, si aspetta un salto di qualità da parte di Retegui, che era partito molto bene ma che, per un fastidioso infortunio, si è un po’ perso per strada. Muovere la classifica è l’imperativo d’obbligo per mantenere quel cuscinetto di sicurezza dalla zona a rischio, che attualmente è di cinque punti. In settimana è poi arrivata l’eliminazione in Coppa Italia contro la Lazio.
Salernitana−Bologna domenica 10 dicembre ore 18 [in tv su DAZN]
La sfida con il Bologna è una di quelle chiamate a cui non si può non rispondere. La Salernitana, caduta rovinosamente a Firenze, dov’è stata travolta senza mai lasciare l’impressione di essere in partita, deve dare un segno tangibile di crederci. La costante di questo pessimo avvio di stagione è la fragilità difensiva, che, con 28 gol subiti, ne fa la peggior difesa della serie A. L’approdo in panchina di Pippo Inzaghi ha portato più ordine è più entusiasmo ma, vittoria con la Lazio a parte, non si è tradotta in una continuità di risultati che permetta di salire in modo deciso verso posizioni più tranquille. Otto punti in 14 partite sono indubbiamente pochi, ma la salvezza, alla fine, si trova appena tre punti più in alto.
Il Bologna arriva dalla partita di Lecce, che ha lasciato in tutto l’ambiente grande delusione e molti rimpianti, come è apparso fin troppo evidente dalle dichiarazioni post-match di Thiago Motta contro l’arbitraggio e l’uso dalla Var. Il sogno di salire al quarto posto, in piena zona Champions, per ora pare sfumato, ma i felsinei, anche in Salento, dopo le difficoltà del primo tempo, hanno dominato e mantenuto il pieno controllo del gioco. Nella ripresa, costantemente in proiezione offensiva, è arrivato il vantaggio e sono poi state gettate alle ortiche almeno tre colossali ocasioni per il raddoppio. Se il sogno manifesto della piazza, e sotto traccia, dello spogliatoio, è quello di approdare in Europa, allora vincere a Salerno, non importa come, diventa un imperativo categorico, prima delle sfide contro gli avversari diretti Roma e Atalanta.
Roma−Fiorentina domenica 10 dicembre ore 20:45 [in tv su DAZN]
Sfida molto attesa quella dell’Olimpico per due delle candidate ad un posto in Champions. La Roma vi arriva dopo una striscia di sei vittorie nelle ultime otto uscite e di quattro successi di fila. Il quarto posto, al pari del Napoli, è un punto di partenza per un campionato di vertice, possibilmente lasciando da parte gli interventi da teatrino d’avanspettacolo che Mourinho mette in scena un giorno sì e l’altro pure. La tenuta difensiva è tornata il punto vincente, come lo era stato nelle splendide cavalcate europee delle due ultime stagioni, mentre le grandi individualità in attacco assicurano sempre una chance in più all’esito positivo di ogni offensiva. Superare i viola vorrebbe dire consolidare il quarto posto ed allontanare una diretta concorrente.
La Fiorentina arriva invece dalla facile vittoria sulla Salernitana e dal deciso rientro nella zona nobile della classifica. La squadra è in salute, il gioco di Italiano va ormai a memoria da un paio di stagioni, se in difesa ogni tanto ci sono delle sbavature, la manovra offensiva è invece sempre ariosa, frizzante e, a tratti, spettacolare, con Nico Gonzalez e Bonaventura sugli scudi, aspettando sempre le reti di Betran (a segno su penalty contro i campani) e di N’Zola. Quattro sconfitte e due vittorie nelle ultime sei uscite non hanno frustrato le ambizioni Champions dei viola, non perdere a Roma le rafforzerebbe. In Coppa Italia, nel frattempo, è arrivato il passaggio del turno contro il Parma, anche se solo ai rigori e dopo essere stati in svantaggio per 2-0 fino a pochi minuti dalla fine dei tempi regolamentari.
Empoli−Lecce lunedì 11 dicembre ore 18:30 [in tv su DAZN]
Al Castellani è una partita da affrontare con il piglio delle giornate migliori quella che aspetta gli uomini di Andreazzoli, che, dopo il pareggio in rimonta di Genova, devono cercare di capitalizzare al massimo il turno casalingo. La posizione di classifica è troppo delicata e rischiosa per non approfittare delle sfide contro avversari che, almeno sulla carta, sono più alla portata. Del resto all’Empoli non manca il coraggio, né la voglia di gestire le partite, la qualità generale è tuttavia non completamente adeguata alla bisogna, pur salvaguardando alcune individualità di rilievo. Un punto di vantaggio sulla zona calda è un piccolo tesoretto da rimpinguare muovendo con decisione la classifica.
Il Lecce, raddrizzando in extremis, ed in modo rocambolesco, una partita, quella contro il Bologna, che sembrava persa, mantiene un buon vantaggio sulla zona più pericolosa. Anche contro i felsinei la squadra di D’Aversa ha ben figurato, soprattutto nel primo tempo, grazie ad un pressing alto asfissiante che ha narcotizzato le velleità offensive degli avversari. La sorte ha restituito quel che magari in altre occasioni aveva tolto, di certo, a 16 punti, si respira un’aria salubre, ma non bisogna mai abbassare la guardia, se non si vuol rischiare di finire risucchiati nella zona più calda.
Cagliari−Sassuolo lunedì 11 dicembre ore 20:45 [in tv DAZN/SKY]
Il turno si chiude con il posticipo del lunedì sera. Il Cagliari, dopo qualche risultato positivo che aveva risollevato il morale dell’ambiente e portato punti pesanti in classifica, ha di nuovo preso una brutta china. La sconfitta contro la Lazio, seppur prevedibile per i valori in campo, ha lasciato molti rimpianti per le due occasioni non concretizzate nel finale. La squadra adesso gioca con la sicumera di chi conosce il proprio valore e i propri limiti, merito di Mister Ranieri, che sta timonando la sua nave in un mare procelloso qual è quello della zona bassa. Una vittoria, visti i distacchi minimi, cinque squadre racchiuse in appena due punti, sarebbe una boccata d’ossigeno fondamentale per il proseguo della stagione.
Il Sassuolo, beffato nell’ultimo quarto d’ora dalla rimonta della Roma, continua invece il suo andamento lento e caratterizzato da alti e bassi, a volte, inspiegabili. Dopo la vittoria di Empoli, dopo un’astinenza durata quasi due mesi, è arrivata una nuova caduta, questa volta con una grande. L’idea che lascia costantemente la squadra di Dionisi è quella di aver a che fare con una bella incompiuta. I 15 punti sono per adesso sufficienti a vivere serenamente, ma perdere con una pericolante potrebbe far precipitare gli emiliani in piena zona bagarre.