Stadio Olimpico

Recupero tra Atalanta e Fiorentina a parte, in cui per gli orobici sarà in palio  il terzo posto finale, si è chiusa ieri la Serie A con l’ultimo importante verdetto: la terza retrocessa è il Frosinone.

Al Bentegodi festeggiano entrambe due grandi imprese, l’Inter che ha vinto a mani basse lo scudetto e l’Hellas, capace di salvarsi con una giornata d’anticipo. Un grande plauso ad entrambi i tecnici, Inzaghi e Baroni, che hanno compiuto due imprese che resteranno nella rispettive storie, sul campo uno scoppiettante pareggio per 2-2, con tante occasioni e belle giocate e qualche errore.

Il Milan saluta Pioli, Kjaer e Giroud in perfetta linea con la sua strana stagione, anche contro la povera Salernitana, i rossoneri non riescono a capitalizzare il 2-0 prima e il 3-1 poi, facendosi imporre il 3-3 finale, specchio fedele di una squadra senza equilibrio, capace sì di realizzare 99 reti in stagione ma di subirne anche quasi 50. Aspettando, salvo sorprese, Fonseca, c’è stata grande commozione per il saluto finale a Pioli, capace di regalare uno scudetto ed una semifinale di Champions. Arrivederci alla Salernitana, incappata in una stagione-no.

La Juventus batte 2-0 il Monza, regalando a Montero il primo successo su una panchina di serie A. Ottimo il finale di Chiesa, ancora in gol, e, aspettando Thiago Motta, i bianconeri hanno intanto staccato il Bologna, ma non possono ancora festeggiare il terzo posto. Stagione alla fine più che positiva con posto Champions conquistato e vittoria in Coppa Italia. Adesso sta a Giuntoli creare la squadra giusta per Motta.

L’Atalanta non è ancora sazia, e, davanti al proprio pubblico festeggia la vittoria dell’Europa League conquistata a Dublino, superando per 3-0 il malcapitato Torino. Gasperini alla fine ha deciso di restare e adesso la ciliegina sulla torta, vincendo il recupero con la Fiorentina, sarebbe il terzo posto. I granata, se i viola vinceranno la Conference League, entreranno finalmente in Europa.

Il Bologna, deluso dall’abbandono di Motta, dopo i grandi festeggiamenti della settimana cede senza combattere perdendo a Marassi contro il Genoa per 2-0. Un vero peccato chiudere quinti, buttando alle ortiche il terzo posto a causa delle scellerate gestioni del finale della scontro diretto contro la Juventus e della sfida in Liguria. La grande ed inattesa impresa resta, ma anche la grande delusione finale, che rende molto amaro quello che doveva essere dolcissimo. Ma questo è il calcio. Festeggia il popolo del grifone per l’undicesimo posto, miglior neopromossa di tutti i top campionati europei.

Perde la Roma al 93’, per 2-1, permettendo all’Empoli di salvarsi grazie al gol di Niang. I giallorossi  fanno la loro onesta partita, certo le motivazioni erano diversissime. Alla fine il sesto posto non basta per la Champions, a causa della vittoria della Dea, e con questo vanno in fumo anche svariati milioni che sarebbero serviti per allestire a De Rossi una rosa molto più competitiva, Grandi applausi ai toscani, alla terza salvezza consecutiva, un record per loro, e a Nicola che, dopo quelle di Crotone e Salerno, aggiunge un’altra perla alle sue salvezze miracolose.

Non va oltre l’1-1 la Lazio, che, nella serata dell’abbraccio ad Eriksson, non riesce a battere il retrocesso Sassuolo. Per Tudor si tratta ora di avere dal mercato gli uomini giusti per il suo gioco per poter ambire ad un posto in Champions. Dopo 11 stagioni i neroverdi retrocedono in Serie B.

La Fiorentina si prepara al meglio in vista della finale di Conference League contro l’Olimpiakos, vincendo in rimonta a Cagliari in un divertente 3-2. Italiano ha la grande occasione di regalare un trionfo europeo ai viola, prima di salutare per altri lidi. La squadra sembra in forma, vedremo se le cose andranno come si spera. Grande commozione per il saluto a mister Ranieri, che ha regalato al Cagliari una salvezza, forse a un certo punto, insperata, e che ha lasciato il calcio tra le lacrime.

Il Napoli di Calzona, dopo un decennio, non parteciperà alle Coppe Europee, condizione auspicata dal nuovo mister (soprattutto se sarà Conte) per ricostruire una squadra competitiva in grado di risalire la china. Alla fine solo bordate di fischi per gli ex campioni d’Italia, che non sono mai stati in lotta per nulla. Lo 0-0 finale gratifica il Lecce, capace di salvarsi con ampio anticipo a coronamento di un ottimo campionato.

La partita più delicata ed attesa era però quella dello Stirpe, da cui tutti si attendevano il terzo nome per la serie B, e così è stato. Parte meglio l’Udinese che, nel primo quarto d’ora ha creato e sprecato tre clamorose occasioni, poi è venuto fuori il Frosinone, che ha sempre controllato la partita creando e sprecando molto anch’esso, salvo aggiungerci anche una bella dose di sfortuna con i due legni colpiti da Soulè e Brescianini. Alla fine, a 14’ dal termine, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato il gol-salvezza dell’Udinese: Lucca, a centro area, controlla uno spiovente e appoggia la palla di petto per l’accorrente Davis, che, in acrobazia, segna il suo primo gol in serie A, regalando la salvezza ai suoi e la retrocessione ai ciociari. Il calcio sa essere emozionate e crudele al tempo stesso e ieri lo ha dimostrato. Ha messo tristezza vedere il povero Di Francesco distrutto, che non sapeva proprio capacitarsi dell’accaduto, mentre i bianconeri di Cannavaro esultavano sotto il settore dei tifosi friulani. Mai come quest’anno il Frosinone avrebbe meritato la salvezza ed invece la maledizione continua, tre presenze in serie A e tre retrocessioni. Si salva invece sul filo di lano la peggiore Udinese degli ultimi anni che l’anno venturo disputerà il suo trentesimo campionato consecutivo di serie A.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.