pallone europa league

Una nuova pagina nella storia del calcio italiano è stata scritta ieri sera dall’Atalanta, nella finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Dopo un cammino che aveva visto i bergamaschi già protagonisti di parecchie imprese nella competizione, una su tutte quella ad Anfield contro il Liverpool, è arrivato il trionfo nell’ultimo atto. L’avversario era il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, una formazione sulla carta imbattibile e imbattuta in stagione, almeno fino a quando si è trovata davanti i ragazzi terribili del Gasp. Dea che ha giocato senza paura né timore reverenziale sin dai primissimi minuti, tutt’altro ritmo rispetto alla partenza fin troppo blanda che le è costata la Coppa Italia appena una settimana fa contro la Juventus. Bergamaschi che hanno giocato tutta la partita ad un’intensità pazzesca, con continui raddoppi sul portatore di palla avversario, pressione alta e ragionata e tempi di gioco perfetti. Il risultato ha stordito i tedeschi, che già dopo 10 minuti si sono trovati sotto per il gol da vero opportunista di Lookman, in quella che per lui è stata la serata più importante in carriera. Lo stesso attaccante nigeriano ha seminato il panico al 26esimo infatti, con un tunnel su Tapsoba e un destro fulminante all’angolino basso per il raddoppio dell’Atalanta. Giusto premio per una prima mezz’ora giocata dominando gli avversari e arrivando sempre prima su ogni pallone. Dopo la doppia “sberla” il Bayer ha cercato di rimettersi in piedi creando qualche occasione potenzialmente pericolosa ma mal gestita negli ultimi 20 metri. Dea che dal canto suo non ha mai smesso di giocare e di attaccare, mantenendo sempre sotto pressione la linea difensiva tedesca.

Dopo l’intervallo si è ripartiti sul 2-0, con il Bayer che ha alzato ritmo e baricentro cercando di attaccare con più continuità e convinzione. L’Atalanta è sempre riuscita limitare i danni però, rendendo quasi inoperoso Musso eccetto su qualche uscita alta in occasioni da palla inattiva. Un paradosso se vogliamo, contro una squadra che quest’anno ha avuto una fase offensiva tra le migliori d’Europa e che non è quasi mai riuscita a pungere con pericolosità. Leverkusen che è andato via via spegnendosi man mano che i minuti passavano, con l’Atalanta che ha lentamente ripreso campo per cercare il colpo del definitivo KO. Rete arrivata ancora col grande protagonista del match, quel Lookman che alla mezz’ora della ripresa ha nuovamente fatto venire il mal di testa a Tapsoba, ubriacandolo con un doppio passo e chiudendo poi con un sinistro fulminante sotto la traversa che ha non ha lasciato scampo a Kovar, portiere di coppa dei suoi. Delirio dei tifosi sugli spalti e ultimi 15 minuti che si sono trasformati in una festa, con l’Atalanta che ha gestito l’ampio vantaggio soffrendo poco e niente. Bayer che ci ha generosamente provato fino alla fine ma senza risultato, offrendo una prestazione nel complesso molto al di sotto rispetto allo standard stagionale di altissimo livello. Finisce così dopo 4 minuti di recupero con la Dea che, dominando una delle squadre più in forma del momento, porta a casa il primo storico trofeo internazionale della sua storia consacrandosi come una delle grandi d’Europa in una serata memorabile per tutto il calcio italiano (che grazie a questa vittoria “sblocca” anche la sesta squadra in Champions League per la prossima stagione).

Il tabellino di Atalanta-Bayer Leverkusen 3-0

Atalanta (3-4-2-1): Musso; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Zappacosta (39′ st Hateboer), Ederson, Koopmeiners, Ruggeri (45’+1 st Toloi); De Ketelaere (12′ st Pasalic), Lookman; Scamacca (39′ st Touré).
Allenatore: Gasperini

Bayer Leverkusen (3-4-3): Kovar; Tapsobah, Tah, Hincapie; Stanisic, Xhaka, Palacios (24′ st Andrich), Grimaldo (24′ st Hlozek); Adli, Wirtz (36′ st Schick), Frimpong (36′ st Tella).
Allenatore: Xabi Alonso

Arbitro: Kovacs

Marcatori: 12′, 26′, 31′ st Lookman (A)

Ammoniti: Djimsiti (A), Wirtz (L), Scamacca (A), Zappacosta (A), Tapsobah (L), Koopmeiners (A), Andrich (L)

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DiRedazione Voci di Sport

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