Giovanili

La mattina a scuola, il pomeriggio agli allenamenti, la sera con gli amici. Apparentemente questa sarebbe la normale vita di un quindicenne nel pieno della sua adolescenza: se invece giochi in un club prestigioso come il Cerro Porteño, ti alleni con dei calciatori come Daniel Güiza e Oscar Romero ed hai già segnato 4 reti in Primera Division paraguaiana in appena undici presenze, partendo 10 volte titolare, allora non sei “normale”, ma semplicemente “speciale”. Questa è la vita da sogno di Sergio Díaz, futuro del calcio paraguaiano.

Non è la prima volta che il Cerro lancia giovani fenomeni destinati a primeggiare nel calcio che conta, l’ultimo in ordine di tempo è l’ormai arcinoto Juan Manuel Iturbe, ex attaccante di River Plate, Porto e Quilmes, ora in Italia con la maglia della Roma. Da sempre il Paraguay è alla ricerca di un calciatore capace di esaltare gli animi caldi dei paraguaiani, Oscar Cardozo e Roque Santa Cruz in parte ci sono riusciti, ma per caratteristiche tecniche non sono quei tipi di calciatori che infiammano il pubblico con delle giocate stratosferiche. Il piccolo Sergio invece pare proprio possedere queste capacità, ed i paraguaiani già lo vedono nell’olimpo del calcio.

Díaz, nato il 6 dicembre 1998 a Itauguá, distante circa 35 km da Asuncion, pratica calcio sin da bambino e all’età di 8 anni viene iscritto all’Escuela de Futubol de Tacuary. All’età di dieci anni, assieme ad alcuni suoi compagni di squadra, esegue un provino al Cerro Porteño. L’esito positivo del provino costringe tutta la sua numerosa e umile famiglia a trasferirsi nella capitale, nel barrio di Obrero. Sergio, come tutti i ragazzini dell’America sotto l’equatore, cresce in una reltà difficile. Sua madre Miguela, nonostante il talento del figlio, ha i piedi ben saldi per terra e vorrebbe che si applicasse maggiormente negli studi. Ma è troppo tardi oramai: Leonardo Astrada, allenatore del Cerro, lo chiama in prima squadra e lo fa esordire il 28 giugno. La prima rete non tarda ad arrivare: è il 29 settembre e allo stadio Defensores del Chaco il piccolo niño decide il clasico contro il Nacional. Poche settimane dopo segnerà anche la prima doppietta in carriera. Il Cerro lo ha già blindato firmando un preaccordo con i genitori, sulla base di 250.000 mila dollari, che saranno elargiti non appena compierà 18 anni.

Sergio in patria è già considerato una stella, lui intanto continua a sognare il Kun Aguero e Cristiano Ronaldo, suoi idoli da bambino (come se ora non lo fosse) e continuare la sua vita da adolescente trascorrendo il tempo libero, qualora ce ne fosse, con i suoi amici.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Vista la sua gracile statura, dovuta ovviamente alla sua giovane età, l’agilità e la velocità sono il suo punto di forza. Nelle sue uscite però non ha mai disdegnato di arretrare per giocare la sfera di sponda. Ha un ottimo controllo palla che si potrà affinare con il tempo, ma sembra proprio che con il suo piede destro sia capace di fare qualsiasi cosa.

DiRedazione Voci di Sport

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