di Rosaria Adorna
Quella che doveva essere una serata all’insegna dell’euforia e dei festeggiamenti, si è trasformata in una vera e propria tragedia.
È quanto successo ieri, domenica 29 ottobre, durante le ore successive alla partita Napoli-Milan, quando, nei pressi dello stadio Diego Armando Maradona di Napoli, è stato trovato il cadavere di un uomo.
Dalle prime ricostruzioni, è emerso che si tratta di Antonio Scotto Di Luzio, detto Tony, un 42enne incensurato originario di Bacoli.
Secondo quanto riportato alla polizia da un amico della vittima, i due uomini, sprovvisti di biglietto, si sarebbero recati allo stadio per assistere al match.
Tuttavia, nel tentativo di scavalcare, Scotto Di Luzio sarebbe precipitato da un’altezza di 20 metri.
I due tifosi avrebbero, infatti, percorso una via d’accesso alternativa, passando per un cunicolo che, ad un tratto, si è rivelato ostruito. Il compagno della vittima ha spiegato di essersi fermato e aver deciso di dirigersi verso il parcheggio esterno.
Qui avrebbe atteso invano Scotto Di Luzio, che non ha più risposto alle sue telefonate, affermando, inoltre, di aver sentito un forte rumore.
Scattato l’allarme, immediate le ricerche. Il corpo senza vita dell’uomo è stato ritrovato verso le 2 di notte nella zona del parcheggio dello stadio che dà sotto il settore ospiti.
È al vaglio l’ipotesi secondo cui Scotto, a differenza dell’amico, sarebbe riuscito ad incanalarsi nel cunicolo per poi arrampicarsi su un muro di cinta, precipitando così nel vuoto.
Resta il fatto che sulla triste vicenda è stato aperto un fascicolo.
Antonio Scotto Di Luzio lascia moglie e due figli. Numerosi i commenti sui social. Ad esprimere il suo cordoglio, anche il primo cittadino di Bacoli, Josi Della Ragione, che ha reso pubblico: “Tony era un padre affettuoso, un uomo che adorava la sua famiglia e la sua terra. Tony è un figlio di Bacoli. Amava tanto la vita. Sempre con il sorriso stampato sul volto. Sempre gioviale. A soli 42 anni, lascia un grande dolore. Lascia due figli piccoli, moglie, familiari. Una famiglia di persone di grandi lavoratori. E tanti, tantissimi colleghi e amici. Le autorità competenti accerteranno cosa è accaduto nei pressi dello Stadio Diego Armando Maradona – continua il sindaco –. Adesso, solo lutto. E dolore per una grave perdita. Lo ricorderò per sempre quando, da giovanissimo tifoso del Napoli, entrambi abbonati in Curva A, seguivamo il nostro amato Napoli. Insieme a tanti altri. Erano i tempi del ritorno in Serie A, dopo il buio del fallimento. Andare allo stadio era sempre una grande gioia. E così dovrebbe essere, sempre. Per tutti.”