Dopo la settimana dedicata alle coppe europee, la Serie A riparte con la decima giornata, spalmata tra il venerdì ed il lunedì.
Si comincia venerdì alle 20.45, a Marassi (in tv su Dazn), con Genoa-Salernitana.
Partita che mette di fronte sulle panchine due ex attaccanti campioni del Mondo, Gilardino e Inzaghi. Dopo le due sconfitte contro Milan ed Atalanta, i liguri cercano un risultato utile per proseguire la loro strada verso la salvezza, senza farsi già avviluppare dalle ansie e dalle pressioni della lotta per la salvezza.
Il pareggio in doppia rimonta contro il Cagliari, grazie alle due reti del ritrovato Dia, è stato solo un brodino per i campani, ancora alla ricerca del primo successo. Siamo a metà del girone d’andata, ma la fragilità difensiva resta un problema serio, subire tanti gol, per salvarsi, può essere tollerabile solo a patto di segnare tanto e, con Dia sarà un più facile, ma basterà?. Chi perde complica il proprio cammino, e non è da escludere che, alla fine, possa uscire il classico pari che smuove la classifica di entrambe.
Sabato alle 15 al Mapei di Reggio Emilia (in tv su Dazn) va in scena un derby emiliano molto atteso, quello tra Sassuolo e Bologna.
I neroverdi, questa volta, contro una grande, la Lazio, si sono fatti male da soli agevolando il successo degli ospiti con una sequenza di errori che si vedono giusto sui campetti di periferia. Dopo due sconfitte interne consecutive Dionisi è chiamato a rimettere in carreggiata una squadra che, dopo le eclatanti vittorie contro Juventus ed Inter, sembra aver perso la giusta via, quasi scarica e paga dopo aver dimostrato quanto fosse bella ed efficace. Sta a capitan Berardi suonare la carica all’ambiente, prima di ricadere in quel limbo che avvilisce tifoseria e giocatori.
Di contro gli uomini di Motta sono reduci dal successo interno, meritato ma sofferto, contro il Frosinone, che li ha fatti salire all’ottavo posto, ideale trampolino di lancio per le ambizioni europee che il presidente Saputo non rifugge e che la appassionata tifoseria chiede di coronare. Dopo otto risultati utili consecutivi, corroborati da prestazioni sempre positive e convincenti, quello di Reggio Emilia pare essere l’ulteriore step verso una stagione di grandi ambizioni da coronare. L’ambiente è carico, come testimoniano gli ottomila tifosi al seguito per supportare la squadra, che, dal canto suo, deve continuare a pensare in grande, perché ha gioco ed interpreti giusti per riuscire a proseguire la sua striscia positiva.
Alle 18, al Via del Mare, (in tv su Dazn) scenderanno in campo Lecce e Torino.
I salentini, usciti indenni anche dalla insidiosa trasferta di Udine, non vogliono svegliarsi dal sogno che stanno vivendo. Il decimo posto, con 13 punti dopo nove giornate, forse neppure D’Aversa lo aveva sognato, ma, dopo due pareggi e due sconfitte, è tempo di ritornare al successo, che manca ormai dal 22 settembre (1-0 contro il Genoa). Non sarà comunque facile al cospetto di un avversario ferito ed in crisi morale e di risultati.
I granata infatti, dopo la sconfitta nel derby con la Juventus, hanno subito un altro brusco stop interno contro l’Inter, in un match sfortunato e indirizzato dal gravissimo infortunio di Schuurs (rottura del crociato anteriore e del menisco) che ha già finito la sua stagione. Juric si trova forse nel primo momento davvero difficile della sua esperienza a Torino, e, dopo due pareggi e tre sconfitte nelle ultime cinque uscite, urge porre fine a questa striscia negativa per rasserenare un ambiente partito con ben altre ambizioni. In ogni caso sono proprio i giocatori a doversi scrollare di dosso la negatività che sembra averli permeati, giocando da Toro, quello vero, con grinta e determinazione feroci.
L’anticipo serale del sabato, alla Allianz Arena (ore 20.45 su Sky e Dazn) vedrà affrontarsi Juventus ed Hellas Verona.
Gli uomini di Allegri, galvanizzati dal successo di San Siro con il Milan, paiono lanciati verso una stagione da protagonisti nel ruolo da contender privilegiati nella lotta per il titolo. La superiorità numerica e la rete su autogol devono però frenare i facili entusiasmi, anche se risultati e classifica sono quelli desiderati a Vinovo, tuttavia il campo ha lasciato trasparire ancora qualche ombra di troppo. I recuperi di Chiesa e Vlahovic possono rendere tutto più facile anche se, a fronte di una tenuta difensiva di tutto rispetto (sei gol subiti, solo l’Inter ha fatto meglio con cinque) la manovra d’attacco è ancora poco fluida ed articolata, tanto che, al momento, sono le ripartenze rapide e letali, l’unica vera arma affidabile.
Gli scaligeri arrivano dalla sconfitta interna contro il Napoli, quarta nelle ultime cinque uscite, in cui tuttavia hanno ben giocato, soprattutto nel secondo tempo. Baroni sa che non sono queste le partite da vincere per salvarsi ma la sua squadra non reciterà di certo il ruolo di vittima sacrificale, la difesa, finchè non viene scardinata, è un punto di forza, e coraggio e mente libera potrebbero agevolare le contro-giocate.
Il programma della domenica si apre con il lunch match delle 12.30 alla Unipol Domus(in tv su Sky e Dazn) tra Cagliari e Frosinone.
I sardi arrivano dal pareggio beffardo di Salerno, in cui per due volte si sono fatti rimontare, che ha fatto loro rimandare ancora una volta l’appuntamento con la prima vittoria della stagione. Tra le note liete citiamo Luvumbo, ancora a segno, ma troppe sono ancora le amnesie difensive che stanno facilitando le reti degli avversari. Se c’è qualcuno che può salvare i rossoblu, quello è proprio Mister Ranieri, ma farlo richiederà davvero qualcosa di speciale.
Il Frosinone, seppur sconfitto a Bologna, ha confermato quanto di buono fatto vedere fin qui, la squadra gioca bene, è sempre corta e compatta e non mancano di certo il coraggio e la voglia di stupire, con un giocatore che si erge decisamente sugli altri, Soulè. Di Francesco deve essere bravo a tenere tranquilli e sul pezzo i propri giocatori, alimentandone l’entusiasmo e tenendo invece lontani i discorsi sulla salvezza; il cuscinetto di punti di vantaggio sulla zona calda è ancora confortante, ma basta poco a perdere il filo.
Alle 15, all’U-Power Stadium (in tv su Dazn) si sfidano Monza e Udinese.
I brianzoli, dopo lo shock della squalifica per doping di Gomez, hanno incassato una sconfitta assolutamente immeritata all’Olimpico contro la Roma, e dire che, pur giocando per moltissimo tempo in 10, non hanno perso le loro caratteristiche di squadra che impone il proprio gioco e che attacca sempre con linearità ed efficacia. Palladino, magari evitando di cadere nelle trappole tese da qualche suo più navigato collega, si sta confermando come uno dei migliori tecnici della ‘nouvelle vague’, la scuola è quella di Gasperini e quello che i suoi ragazzi cercano di fare in campo ne è una fedele fotografia.
L’Udinese, pur in vantaggio, si è fatta raggiungere dal Lecce nei minuti finali, la classifica si è ancora mossa, ma con questo i pareggi sono ben sei, mentre alla casella vittorie c’è ancora un malinconico 0. Sottil ha perso la panchina, forse anche per il brutto finale della scorsa stagione, tocca ora a Cioffi, con una rosa interessante, ma forse meno forte degli anni passati, conquistare una salvezza che non sembra impresa proibitiva, a patto però che si inizi a raccogliere qualche successo. Intanto, finalmente, ha segnato, seppur su rigore, Thauvin, vedremo se il francese si sarà finalmente sbloccato.
Nel pomeriggio, alle 18 a San Siro (in tv su Dazn) c’è l’attesissimo Inter – Roma.
Da tempo i tifosi nerazzurri si sono organizzati per preparare una rumorosa accoglienza al vecchio idolo Lukaku, mentre mancherà l’happening con il sempre rimpianto Mourinho, che si è fatto di nuovo espellere per le intemperanze verbali con Palladino. L’Inter, reduce dal match in Champions contro il Salisburgo, vinto per 2-1, non senza qualche sofferenza di troppo, cercherà di confermare il primo posto recuperato grazie al successo di Torino contro i granata. Per tradizione questo incrocio ha sempre prodotto gol e spettacolo, vedremo se anche questa volta sarà così.
I giallorossi, in serie positiva da ben quattro turni, in cui hanno ottenuto il filotto di successi, sono chiamati ad un nuovo esame di maturità, e, non perdere, al cospetto della capolista, vorrebbe dire che è stato fatto un importante passo avanti. Da quando in panchina c’è il vate di Setubal, infatti, i giallorossi sono sempre stati grandi con le piccole ma quasi mai vittoriosi e convincenti contro le squadre del loro livello. C’è curiosità, inutile nasconderlo, su come reagirà in campo Lukaku, che, fin qui, ha portato in dote quei gol che mancavano ai capitolini, come certificato anche nel successo per 2-0 contro lo Slavia Praga in Europa League.
Il posticipo serale delle 20.45 vedrà affrontarsi, al Maradona (in tv su Dazn) le due ultime squadre laureatesi campioni d’Italia, Napoli e Milan.
Gli impegni settimanali in Champions, chehanno regalato agli azzurri, contro l’Union Berlin, una vittoria nel finale con rete di Raspadori, e ai rossoneri, contro il PSG, una cocente sconfitta, non possono non aver lasciato tossine nei muscoli e nella mente che, inevitabilmente, influenzeranno un big match atteso e delicato come questo. Gli azzurri, con il successo molto convincente di Verona, hanno rilanciato la loro candidatura in chiave scudetto, lasciando intravvedere a tratti quel gioco spumeggiante e redditizio che li aveva portati al titolo. L’assenza di Osimhen non può essere trascurata, ma la rosa è sufficientemente ampia e qualitativa per permettere di sopperirvi, che sia con Raspadori o con Simeone lo deciderà Garcia che ha finalmente potuto iniziare a gioire per aver intravisto la sua mano nel gioco dei suoi.
Pioli, dopo la sconfitta interna contro la Juventus, recupera alcuni degli assenti ma sarà chiamato a fornire delle risposte credibili sulle scelte e sull’approccio al match. Che ci siano dei seri problemi ad affrontare le squadre chiuse e che si difendono soffocando il gioco sulle fasce è dato assodato, ma c’è qualcosa da risolvere anche nella gestione della pressione nei match decisivi, sia in Italia che in Europa. Urge anche far svoltare Leao, che pare ormai accontentarsi di svolgere il compitino, mandato a memoria e ormai stucchevole, che prevede l’affondo sulla fascia con cross sul compagno a rimorchio, mentre accentrarsi per tirare sembra ormai essere sparito dal suo target! Ci si aspetta una partita equilibrata e chiusa, in cui perdere aprirebbe scenari ombrosi.
Lunedì alle 18.30, al Castellani (in tv su Dazn) si sfideranno Empoli e Atalanta.
La cura Andreazzoli, sembra dare i suoi primi frutti, da quando il Mister è ritornato sulla panchina i toscani hanno raccolto infatti due vittorie ed un pareggio, perdendo solo a Bologna. Il colpaccio di Firenze, nel derby con la Fiorentina, ha portato grande entusiasmo nella piazza, ma, soprattutto, tre punti pesanti nella corsa alla salvezza. Con sette punti il distacco da chi sta davanti si è ridotto a un punto soltanto e le sabbie mobili della bassa classifica, per il momento, sembrano meno appiccicose.
Gli orobici, dopo la battuta d’arresto di Roma con la Lazio, sono ritornati al successo contro il Genoa, mantenendo una posizione privilegiata nella corsa all’Europa. Dopo la sfida con lo Sturm Graz di Europa League, gettata alle ortiche facendosi rimontare sul 2-2 in superiorità numerica, saranno inevitabili i postumi fisici o mentali, e qui giocherà un ruolo chiave la capacità di utilizzare al meglio l’intera rosa. Gasperini predica sempre umiltà e cerca di procedere sotto traccia, di certo aprire un nuovo ciclo con i nuovi innesti è impresa da monitorare con attenzione, non impossibile, ma neppure così scontata.
Chiude il programma alle 20.45 (in tv su Sky e Dazn) l’intrigante Lazio-Fiorentina.
Sarri, dopo il colpo del Maipei contro il Sassuolo, ha visto i suoi sciogliersi come neve al sole nella sfida di mercoledì in Champions contro il Feyenord. Un passo indietro, forse inatteso, che riapre i processi faticosamente chiusi dopo le recenti prestazioni incoraggianti. In campionato la classifica ora fa meno paura, dopo la sconfitta con il Milan, sono arrivati tre successi in fila che, di certo, hanno spento un po’ di polemiche e posto fine alla crisi di gioco e risultati delle prime giornate. Per ritornare a vedere la luce e per poter lottare per un posto in Europa, occorre però proseguire su questi binari e avere la meglio su una diretta concorrente qual è appunto la Fiorentina.
I viola, reduci dalla partita di Conference League contro i serbi del Cukaricki Belgrade vinta con il punteggio tennistico di 6-0, hanno fallito il primo vero chash-test con vista Champions, lasciandosi sorprendere in casa dall’Empoli. Si è trattato di un brusco risveglio, dopo i sogni cullati nella notte del Maradona. Italiano dovrà lavorare molto, soprattutto psicologicamente, per riportare i suoi alla normalità di una rincorsa alla vetta che ha subito uno stop provvisorio ma non definitivo. Del resto finora, soprattutto al Franchi, la viola ha spesso accusato intoppi e problemi che le hanno impedito di avere una classifica ancora più soddisfacente. La crescita passa proprio da come si riescono a metabolizzare le cocenti delusioni, e, non perdere contro la Lazio, sarebbe un buon ricostituente.