Champions League

L’Inter aveva un solo risultato per passare il turno da prima del girone ed evitare quindi nel sorteggio di venerdì una prima classificata, Inzaghi però, come ha sempre fatto in questa edizione della Champions, ha preferito fare un po’ di turnover, regalando 64’ di panchina a Barella e Lautaro Martinez.

Che la Real Sociedad fosse squadra insidiosa e difficile da affrontare era cosa nota, come toccato con mano dagli stessi nerazzurri che, all’andata, pareggiarono solo nel finale con un penalty di Lautaro, non a caso in Liga hanno perso solo contro le tre grandi storiche.

Gli spagnoli fanno del movimento a tutto campo e del possesso palla la loro filosofia di gioco e proprio con queste armi hanno  imbrigliato  il piano di gioco  dell’Inter, quasi narcotizzandola.

I nerazzurri, nel primo tempo, sono riusciti a ripartire giusto un paio di volte, rendendosi pericolosi con Mkhitaryan, la cui conclusione ravvicinata è stata respinta sulla linea da un difensore, e con Thuram, ma poca cosa rispetto al volume di fuoco solito.

Anche con i cambi le cose però non sono cambiate più di tanto, l’Inter ha alzato un po’ i ritmi, ha sofferto pochissimo, ma, alla fine, neppure Lautaro questa volta è riuscito a tirare fuori le castagne dal fuoco.

Forse evitarsi una big subito a febbraio sarebbe stato preferibile, ma, comunque, dubito che le grandi d’Europa siano contente di dover affrontare l’Inter subito agli ottavi.

Tutto apparentemente facile, invece per il Napoli, che ha sbloccato subito il risultato grazie ad uno sfortunato e rocambolesco autogol di Serdar al 9’ e raddoppiato con un tocco macchinoso di Osimhen attorno alla mezz’ora.

In mezzo si è visto il solito Napoli targato Mazzarri, volenteroso e divertente, con le sue giocate in velocità ed il pressing alto, che palesa tuttavia ancora una certa difficoltà  a concretizzare facilmente e maggiormente quanto creato.

La difesa è andata sicuramente meglio nella protezione dell’area di rigore, dove le marcature sono state più strette ed attente, ma la coperta è stata un po’ troppo corta sulle fasce, in ispecie su quella sinistra, da cui sono arrivati diversi pericoli, che hanno permesso a Meret di fare bella figura.

Anche il Napoli, cui bastava anche perdere per 1-0, ha dunque superato il turno, anch’esso da secondo, ma, per febbraio,  immaginiamo, i meccanismi saranno più oliati ed i partenopei potranno rappresentare un pericolo anche per le big.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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