Newcastle, città del nord dell’Inghilterra, di consolidata tradizione operaia, accoglie le due squadre in un St James‘ Park vestito a festa, con un suggestivo sventolio di bandiere in ogni settore che fa tanto calcio vintage anni ’70 e ’80. L’atmosfera è quindi da vero stadio e non da teatro come siamo abituati ormai a respirare quando si gioca nelle cattedrali delle big inglesi.
I magpies sono alle prese con una miriade di infortuni che fa invidia a quella del Milan che, rispetto a Bergamo, recupera Leao ma ha sempre solo Tomori come unico centrale titolare con Theo Hernandez adattato nel ruolo.
Gli inglesi devono vincere e sperare che il PSG non faccia altrettanto a Dortmund per passare il turno, i rossoneri sono chiamati a vincere per retrocedere almeno in Europa League.
Per un’ora in campo si vede solo una squadra, il Newcastle, che gioca a ritmi altissimi, con un’intensità spaventosa e con una voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo che annichilisce i rossoneri, incapaci di ribattere e che si limitano ad un lento e stucchevole possesso palla in arretramento che non dà alcuno sbocco alla manovra.
Così, dopo un incredibile salvataggio sulla linea di Tomori e un tiro a giro, da ottima posizione, di Leao finito lontano dal secondo palo, gli inglesi passano meritatamente in vantaggio con una rete di Joelinton al 33’ che incendia d’entusiasmo lo stadio, visto che a Dortmund il risultato non si schioda dallo 0-0.
La reazione del Milan, se possibile, è ancora più inconsistente e sconsolante, tanto che i padroni di casa continuano ad attaccare a testa bassa senza però davvero sfiorare il raddoppio.
Anche la ripresa comincia sulla stessa falsariga, neppure la notizia del vantaggio del Borussia Dortmund sembra accendere il Milan, ma quando il Psg pareggia, lo fanno anche i rossoneri. Leao si invola sulla fascia e mette al centro, dove, come in un flipper impazzito, Tomori sbuccia l’impatto facendo finire la sfera a Giroud che la gira per l’accorrente Pulisic che insacca da cinque metri.
Lo stadio accusa il colpo, e anche il Newcastle, che per una decina di minuti sembra smarrito ed incapace di reagire, fino all’occasione di Bruno Guimaraes cui Maignan si oppone con un miracolo dei suoi riuscendo a deviare la sfera, con il palmo della mano, contro la traversa.
I mister ricorrono a tutti i cambi e la sfida diventa un match di boxe, in cui i contendenti, rinunciando alla difesa, si sfidano con un’interminabile serie di capovolgimenti di fronte, con le squadre spaccate in due ed autentiche praterie dietro la linea della palla.
Colpisce un palo clamoroso Leao, dopo una fuga solitaria di quaranta metri, ma, a deciderla, in favore del Milan, sono i nuovi entrati Jovic, Okafor e Chukwueze, che portata avanti una veloce e perfetta transizione, permettono al nigeriano, all’84’, di colpire a centro area indovinando unl tiro a giro che si insacca nell’angolino opposto.
Il finale è incredibile con il Newcastle tutto proiettato in avanti ed il Milan che fallisce il tris, prima con Theo che non centra la porta vuota con un tiro da metacampo, e, poi, con Tomori che colpisce il palo interno a portiere battuto.
Il triplice fischio decreta l’eliminazione del Newcastle dall’Europa e la retrocessione del Milan al play off di Europa League.
Per come si era messa la sfida è una vera impresa quella dei ragazzi di Pioli, che hanno sofferto per un’ora le velleità offensive degli avversari, cercando di arginarne lo strapotere fisico e chiudendo tutti i varchi, ma che poi, grazie ai cambi, fatti con i tempi e con gli uomini giusti, hanno saputo riemergere dall’abisso andandosi a prendere una vittoria in terra d’Albione che mancava da oltre un ventennio (un 1-0 con gol di Crespo contro il Manchester United).
Pur dovendo mandar giù il boccone amaro dell’eliminazione dalla Champions, i rossoneri riescono così a rimanere in Europa.
I rimpianti, perché, alla fine, il Milan è arrivato a pari punti con il Psg, superato solo per la differenza reti, è inutile dirlo vanno a quei due 0-0 nelle prime due partite del girone che hanno subito messo in salita il cammino costringendolo ad una rincorsa costante e infruttuosa.
Con il recupero degli infortunati e l’entusiasmo di questo successo il Milan forse riuscirà a rimettersi sui binari giusti e a disputare una seconda parte di stagione più in linea con il proprio potenziale, se non in campionato, almeno in Europa League.
La Lazio, al Wanda Metropolitano, era chiamata all’impresa con l’Atletico Madrid, per passare il turno da prima, ma il risultato del campo è stato impietoso, i colchoneros, subito in gol con Griezmann al 6’ e poi con Pino al 51’, hanno sempre tenuto in mano il controllo della partita, concedendo poco o nulla ai capitolini che hanno difeso con ordine, concedendo poco, ma non si sono resi mai o quasi pericolosa in avanti.
A fronte della ventesima vittoria consecutiva dell’Atletico Madrid tra le mura amiche, ai biancocelesti non resta che festeggiare il passaggio del turno e l’approdo agli ottavi, ottenuto con un turno d’anticipo, e poco importa quale big dovranno affrontare, un’altra quindicina di milioni entreranno sicuramente nelle casse di Lotito.