Alla fine Joe Barone non ce l’ha fatta. Il direttore generale della Fiorentina si è spento nella giornata di ieri, a poche ore dal suo 58esimo compleanno. Le sue condizioni erano apparse sin da subito critiche, da quando un infarto lo ha colto poche ore prima della gara della sua Fiorentina a Bergamo contro l’Atalanta nell’ambito della ventinovesima giornata di Serie A. Da quel momento è stato ricoverato al San Raffaele di Milano dove ha lottato per 2 lunghi giorni. La società viola ha diramato una nota ufficiale per annunciarne la scomparsa e per ricordare il suo amore e la sua passione per il calcio e per la Fiorentina stessa.
Barone, che era da sempre il braccio destro del presidente Rocco Commisso (in arrivo stamani a Firenze), era entrato a far parte dello staff dirigenziale della Viola già nel 2019, vestendo i panni di Direttore Generale. Non era alla prima esperienza col calcio, sua grande passione, avendo anche ricoperto la carica di vicepresidente dei NY Cosmos, negli States. Quell’America in cui si era trasferito da piccolo con la famiglia come tanti emigranti dell’epoca, lui che era originario di Pozzallo, in Sicilia. In 4 anni alla Fiorentina era diventato una figura sempre più importante e centrale, avendo anche permesso la costruzione dell’avveniristico Viola Park, il centro sportivo da 29 mila metri quadri inaugurato appena un anno fa. Lo stesso Viola Park dove tutti potranno dirgli addio e dov’è infatti stata allestita la camera ardente da stamattina alle 9 fino alle 21 di stasera. Reazioni di cordoglio e di vicinanza alla Fiorentina e alla famiglia di Joe Barone sono arrivate da tutto il mondo calcistico e politico, passando per l’arcivescovo di Firenze e altre figure cittadine di rilievo. La stessa Lega Calcio, in ricordo di Barone, ha disposto per la prossima giornata calcistica nel nostro paese (a tutti i livelli del calcio professionistico maschile e anche in Serie A femminile) un minuto di silenzio.