Tifosi Sampdoria

I blucerchiati rischiano la retrocessione in Serie C: fiducia a tempo per Semplici, sarà decisivo il derby di domenica al Picco contro lo Spezia. E intanto si fa largo la suggestione Mancini che, quando può, dedica sempre un pensiero alla sua ex squadra.

Dopo 48 ore di rincorrersi di voci, la certezza che alla fine sarà Leonardo Semplici a sedere sulla panchina della Sampdoria domenica al Picco è arrivata con la ripresa degli allenamenti a Bogliasco.

Un film visto e rivisto questa stagione, con la fiducia a tempo ad Andrea Sottil, poi esonerato quando ormai era indifendibile. I numeri dei blucerchiati sono agghiaccianti: soltanto due vittorie nelle ultime 21 partite e 6 in tutto il campionato, un bottino da retrocessione sicura certificato dal diciassettesimo posto in campionato con 32 punti in 31 partite. E ancora, peggiore attacco casalingo della Serie B (11 goal in 16 gare), e seconda peggiore difesa in trasferta (29 goal al passivo in 15 match). Doria in caduta libera dunque, con il Cittadella a -2, che ad oggi eviterebbe il fastidiosissimo Playout e sarebbe salvo.

Quella che sarebbe dovuta essere la giornata della rinascita, la prima di otto finali per evitare l’onta della Lega Pro, non è stata altro che una delle pagine più deprimenti per la storia della Sampdoria. Un risultato che ha scatenato l’ira dei tifosi, protagonisti di un post – gara bollente e culminato poi in una sassaiola contro il pullman della squadra che stava rientrando in hotel.

Adesso mancano sette partite: Spezia, lo scontro diretto in casa contro il Cittadella, Juve Stabia, Carrarese, Cremonese, Catanzaro e infine la Salernitana al Marassi. Il destino di Semplici sarà deciso proprio dallo Spezia, con i tifosi che nel frattempo chiedono il reintegro di Fabio Borini messo fuori rosa dopo la mancata cessione nel mercato di gennaio.

I punti a disposizione sono sempre meno, il calendario non è banale, e calcolatrice alla mano, ci sarà bisogno di almeno una decina decina di punti, probabilmente qualcuno in più. L’Everest da scalare, letteralmente. E deve essere chiaro a tutti, per provarci fino alla fine.