Juventus

Dopo la terza giornata di campionato non ci sono più squadre  a punteggio pieno, né a zero punti, a testimonianza  di un campionato equilibrato e ancora senza un padrone.

La Juventus, attesa alla prima prova importante, dopo i facili successi nelle prime due uscite, si inceppa e non va oltre lo 0-0 contro la Roma, che arrivava dalla confitta interna contro l’Empoli. Partita bloccata e senza troppe emozioni, con un paio di occasioni per parte e nessuna squadra in grado di prevalere sull’altra nella proposta di gioco. Dopo i due successi, contro Como ed Hellas, nonostante abbiano esordito i nuovi acquisti Koopmeiners, Gonzales e Coincecao, la squadra di Motta è parsa ancora da registrare e non ancora completa. Meglio la Roma, che si è compattata bene dopo le due delusioni delle prime due giornate, e che, anzi, nel finale ha quasi rischiato di vincere.

Chi invece pare aver ripreso a pieno regime, ritornando sui passi vincenti della scorsa stagione, è l’Inter di Inzaghi  che ha sgretolato un’Atalanta, parsa assai lontana dai suoi standard migliori, in appena 10’, e la ha affondata nella ripresa con una doppietta, l’ennesima di Thuram. La sfida è lanciata a tutti i competitors, la squadra da battere è sempre, e solo, l’Inter. Gasperini ha bisogno di tempo per riavere la ‘sua’ squadra, troppe le vicissitudini estive per pensare che il successo facile di Lecce avesse spazzato via ogni cosa.

Vince nel finale, con una rete di testa dell’ottimo Coco, il Torino che espugna il Penzo e si ritrova capolista in coabitazione. Vanoli, al ritorno nella ‘sua’ Venezia, conferma di avere in mano la squadra e di averla già ben permeata al suo credo. Per Di Francesco, ahinoi, l’ennesima bella prestazione di una sua squadra non premiata da punti e, per chi lotta per la salvezza, ogni punto lasciato per strada può risultare decisivo alla fine.

Altra capolista a sorpresa è l’Udinese, che ha la meglio sul Como e premia il lavoro del suo nuovo tecnico. A differenza che contro la Lazio è però stata maggiore la fatica  per portare a casa i tre punti, visto che i lariani, oltre ad essersi fatti preferire per la manovra  e le occasioni, hanno fallito con Cutrone un calcio di rigore al 95’.

Rocambolesca la vittoria del Napoli, che rimonta il Parma nel recupero, aggiudicandosi una partita che per 75’ i ducali avevano dominato, raccogliendo molto meno di quanto seminato. Il match cambia solo quando Suzuky, espulso per doppio giallo, ha lasciato in 10 i suoi, che esauriti i cambi, sono stati costretti a mettere Del Prato tra i pali. Di Lukaku ed Anguissa le reti degli azzurri. Per Conte c’è molto da lavorare, per Pecchia invece tantissimo da recriminare.

Dopo la sconfitta con la Juventus, l’Hellas torna al successo, espugnando Marassi con una prova solidissima e cinica, regalando a Zanetti tre punti d’oro. Per Gilardino una brutta sconfitta che rovina la festa in casa rossoblù, dopo i primi ottimi 180’.

Partita ricca di emozioni quella dell’Olimpico, tra Lazio e Milan, con i rossoneri, a sorpresa inizialmente senza i big Teo e Leao, che, dopo l’iniziale vantaggio con Pavlovic, si fanno superare in avvio di ripresa dalle reti di Castellanos e Dia, salvo poi pareggiare con il gol di Leao, appena entrato. Per la squadra di Fonseca, ancora a digiuno di vittorie, i problemi in campo restano ed ora si sono aggiunti  anche quelli in spogliatoio.

Acciuffa proprio nel finale il pareggio, terzo consecutivo, la Fiorentina, che prima va  sotto di due gol contro un Monza propositivo ed efficace, trascinato da un ottimo Maldini, autore del secondo gol. Di Kean, al primo sigillo in campionato, e di Gosens, che si presenta alla grande in viola, al 96’ le reti dei toscani. Palladino ha avuto molto dal mercato, ma ora deve far fruttare il materiale umano che la società gli ha messo a disposizione.

In una sfida ben giocata da entrambe, con i sardi sfortunati per i due legni colpiti, il Lecce  di Gotti cancella  lo zero dalla sua classifica grazie ad una rete di Krstovic, per Nicola una battuta d’arresto che ci può stare, ma che fa comunque male.

Delude invece, e molto, il Bologna che si fa imporre l’1-1 interno da un ottimo Empoli, capace di impattare subito con Gyasi, la rete di Fabbian. La squadra di Italiano, che invece dal mercato non ha avuto quel che la piazza di sognava, non ha ancora in mano la squadra, sospesa tra il vecchio gioco palleggiato di Motta e quello spregiudicato ed aggressivo del nuovo mister. Nessuna vittoria nei primi 270’ non sono certo un buon viatico per l’esordio in Champions League del 18 settembre.   

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.

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