lautaro martinez

La 26^ giornata ha visto partite molto combattute e decise spesso sul filo di lana, ma, per quanto tutte diano il meglio di sé, alternando buoni risultati a vari inciampi, l’unica che prosegue  spedita la sua marcia verso la seconda stella è la capolista.

L’Inter, a Lecce, ha raccolto la decima vittoria consecutiva del 2024, con l’ennesima goleada, un 4-0 con doppietta di Lautaro Martinez, che attesta  lo strapotere degli uomini di Inzaghi che, nonostante un robusto turnover, con ben sette giocatori nuovi rispetto al match contro l’Atletico Madrid, vince con disarmante facilità. Risultato comunque  un po’ bugiardo perché, fino al gol del 2-0, il Lecce aveva ben giocato, non demeritando. Del resto quando le stagioni sono baciate dagli Dei del calcio c’è poco da fare, per gli altri. I salentini devono invece stare attenti a chi arriva da dietro.

Dopo quattro partite senza vittorie, è tornata al successo la Juventus, proprio al 95’, grazie ad una rete di Rugani sugli sviluppi di un corner. Il Frosinone ha disputato l’ennesima partita consistente e degna di miglior fortuna, finita invece con l’ennesima, immeritata, beffa finale, ed ora la classifica inizia davvero a piangere a preoccupare. Nella Juventus, doppietta di Vlahovic  a parte, si è visto poco, il solito gioco confuso ed improvvisato che si affida alle giocate dei singoli più che ad un proposta coraggiosa e credibile. Allegri si tiene comunque ben stretti i tre punti  ed allunga sul Milan, ma di miglioramenti incoraggianti non se ne sono visti.

Gioca invece forse la sua miglior partita stagionale il Milan, al cospetto di un’Atalanta in serie super positiva, ma parsa ieri né più, né meno, che uno sparring partner, votato alla mera difesa del fortino, con appena un paio di ripartenze incisive per tempo. Il resto lo ha fatto Carnesecchi, che si erto ad ultimo, insuperabile, baluardo contro la costante marea rossonera. I ragazzi di Pioli hanno giocato a ritmi altissimi, costruendo tantissimo e raccogliendo la miseria di un gol, tra l’alto splendido, di Leao, autore di una partita monstre. Dispiace sottolineare la pessima performance di Orsato, sublimata dalla concessione, dopo revisione Var, di un rigore all’Atalanta, poi trasformato da Koopmeiners, che definire generoso è un eufemismo.

Raggiunge il quarto posto solitario, in attesa del recupero tra Inter e Atalanta, il Bologna che si è liberato dell’Hellas con un gol per tempo. In un atmosfera caldissima, con 27.000 spettatori entusiasti, i rossoblù hanno avuto qualche difficoltà ad avere la meglio di un Hellas coraggioso, abile a difendersi e sempre pronto a ripartire. Ma la squadra di Thiago Motta ha sempre un piano B oltre al piano A, e, dopo le difficoltà del primo tempo, ha poi straripato entusiasmando il pubblico, anche se, per una clamorosa topica difensiva, ha quasi rischiato di subire il pari, proprio un attimo prima del raddoppio di Freuler. Di Fabbian è stata invece la rete nel primo tempo e l’ex interista, partita dopo partita, si sta dimostrando sempre più interessante anche in ottica azzurra. Nel prossimo turno la sfida di Bergamo ci dirà qualcosa in più sulle velleità di Champions dei felsinei.

Non vince neppure questa volta il nuovo Napoli targato Calzona. A Cagliari per un’ora i sardi dominano in lungo e in largo gettando alle ortiche una quantità industriale di palle gol, poi al 65’ Osimhen  appoggia in rete nella porta sguarnita facendo completamente girare la partita. Gli azzurri sprecano  almeno una mezza dozzina di palle gol colossali e, beffardo al 95’, è poi arrivato il pareggio del Cagliari di Luvumbo. Rossoblù che agganciano così Sassuolo ed Hellas al terz’ultimo posto e azzurri che si allontanano ancora dalla zona Champions.

Secondo successo consecutivo per il Monza che espugna nel finale l’Arechi con le reti di Maldini e Pessina. Per Liverani ormai siamo già alla fiducia a tempo, non era forse necessario esonerare Inzaghi, la pochezza della Salernitana è sotto gli occhi di tutti da inizio stagione, se Ochoa è sempre il migliore in  campo, con miracoli su miracoli che mai servono a evitare le sconfitte, qualche motivo ci sarà. La zona salvezza è distante sette punti ma immaginare una clamorosa risalita è a metà strada tra la follia e l’utopia. Bene invece la squadre di Palladino che riprende così la giusta via per tentare un difficile assalto alla zona Europa.

Torna alla vittoria, dopo un digiuno di tre partite, anche il Genoa, grazie alle reti di Retegui e Bani, che condannano un’Udinese convincente a metà. Il popolo rossoblù trascina ancora una volta i ragazzi di Gilardino oltre l’ostacolo, avvicinando sensibilmente la salvezza. I bianconeri non iniziano male ma poi subiscono un uno-due in 4 minuti che li stende, il resto lo fa l’espulsione di Kristensen in avvio di ripresa. Dietro non hanno fatto punti pesanti quindi la situazione è ancora relativamente tranquilla per i friulani, occorre però vincere qualche partita  per allontanarsi dalle sabbie mobili della zona rossa.

Chi non si ferma più è l’Empoli di Nicola che, dal suo arrivo ha conquistato tre vittorie e tre pareggi, portando i toscani a quota 25, con cinque lunghezze di vantaggio sulle terz’ultime. A Sassuolo, nella saga del gol, dopo le reti di Luperto, Pinamonti su rigore, Niang su rigore (terzo centro consecutivo dagli 11 metri per lui) e Ferrari, a deciderla è Bastoni al 94’. I neroverdi sono ufficialmente in crisi e chiamati ad una difficile lotta per la permanenza in massima divisione, ma dovrà pensarci un altro allenatore perché Dionisi, dopo la sconfitta, è stato alfine esonerato.

La giornata si chiude oggi con le sfide, importanti per la zona Champions, dell’Olimpico tra Roma e Torino alle 18.30, e del Franchi, alle 20.45, tra Fiorentina e Lazio.  

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.