Claudio Ranieri

La trentunesima giornata di Serie A aveva in programma molti scontri diretti per la zona salvezza e per la zona Champions e, come spesso accade in questi casi, a farla da padrone è stato l’equilibrio e, quindi, il segno X.

Il risultato indubbiamente più sorprendente è stato quello della sfida del Tardini. L’Inter, come spesso gli capita in questo periodo, ha disputato un primo tempo di sostanza in cui ha realizzato due reti, con Darmian e Thuram, anche se il protagonista è stato ancora una volta Sommer, autore di un paio di parate miracolose. Nella ripresa però la squadra si è ritirata indietro a protezione del risultato e, a sorpresa, sono arrivate le reti del Parma con Bernabè e Ondrejka, entrambi al primo sigillo italiano. Per Inzaghi, che era squalificato, giungono segnali sono preoccupanti sulla tenuta fisica e mentale dei suoi, pur con la scusante delle tante assenze.  Per i ragazzi dell’ex Chivu invece un importante segnale di vita ed un prezioso punto.

Nello scontro diretto di Bergamo, tirato e poco spettacolare, una brutta Atalanta, scarica ed in confusione mentale, cede ancora, al cospetto di una Lazio tornata coesa e determinata, oltre che estremamente cinica, per effetto della rete di Isaksen. Per Gasperini è la terza sconfitta di fila, in casa la sua squadra non vince addirittura da novembre, che fa suonare forte il segnale d’allarme. Svanito il sogno scudetto la squadra si è disunita e non è ancora riuscita a trovare le motivazioni per cambiare l’obiettivo. La Lazio, dopo le difficoltà dell’ultimo periodo, si è invece ritrovata e si è così riavvicinata addirittura al terzo posto occupato ancora dagli orobici.

L’altra grande sfida, quella dell’Olimpico, ha regalato del buon calcio e qualche buona occasione da una parte e dall’altra, con la Juventus passata in vantaggio a fine primo tempo con Locatelli e la Roma che ha impattato con Shomurodov in avvio di ripresa. La cura Tudor pare iniziare a dare i suoi frutti, la squadra è parsa coesa, tonica e volitiva, tanto da essersi fatta preferire anche per la voglia di offendere negli ultimo quarto d’ora di partita. Per Ranieri ed i suoi un pari che va accolto positivamente ma che conferma l’idiosincrasia  dei giallorossi per le sfide di vertice, che non riescono proprio a vincere.

Partita molto spettacolare e divertente è stata la sfida di San Siro tra Milan e Fiorentina, con i viola che, dopo 10’, erano avanti di due gol grazie all’autorete di Thiaw (la sua terza in stagione) e di Kean (al diciassettesimo centro in campionato). Come al solito i rossoneri, dopo gli schiaffoni, iniziano a giocare e, così sono arrivati i gol di Abraham, a metà primo tempo,  e dell’ex Jovic, al 64’, poi, come due pugili che a centro ring se le suonano di santa ragione, con le squadre lunghe, sono piovute occasioni in quantità industriale, da una parte e dall’altra, ma il risultato, che è rimasto di 2-2, se lascia alla squadra di Palladino aperta la strada per entrare in Europa, spegne definitivamente il sogno Champions dei ragazzi di Conceicao.

Nella sfida, molto combattuta, tra i due allenatori- sorpresa dell’anno, Vieira e Runjiac, ad avere la meglio è stato alla fine il Genoa, grazie an un gol di Zanoli al 77’, ma il vero protagonista negativo della serata è stato Lucca, che ha causato l’annullamento di due reti per offside e si è divorato un’occasione colossale a porta vuota.

Tra Torino ed Hellas finisce 1-1, con i granata che allungano la loro striscia di partite utili, agganciano l’Udinese a quota 40, ma perdono una grande occasione di superarla. I ragazzi di Vanoli sbagliano un rigore con Adams e, sul ribaltamento di fronte, subiscono il rocambolesco gol di Sarr su un maldestro rinvio di Milinkovic-Savic.  Ci pensa poi Elmas, con un’altra prodezza individuale a fissare il punteggio sull’1-1, che gratifica gli scaligeri e Zanetti, che ora è davvero più vicino alla salvezza.

Il sentito derby tra Monza e Como arride prima ai brianzoli che passano con Dany Mota al 5’, ma poi sale in cattedra il  Como, che crea molto e, questa volta, concretizza pure. Grazie ai gol di Ikonè, Diao e Voivoda i lariani si prendono tre meritati e fondamentali punti, che, se non significano salvezza, è solo per questioni di matematica. Se Fabregas sorride, Nesta piange, ormai per i brianzoli la Serie B è a un passo.

La sfida del Castellani, per cui l’Empoli aveva tenuto a ripose molti dei titolari nella semifinale di Coppa Italia con il Bologna, si è chiusa con uno 0-0 che fa molto comodo al Cagliari, molto meno ai toscani. Partita molto intensa e chiusa, con poche occasioni da rete, che trasmette una sensazione di impotenza  nei ragazzi di D’Aversa, che paiono non essere in grado di uscire dal pantano in cui sono finiti. Per Nicola si avvicina invece l’obiettivo finale.

L’altra sfida al calor bianco, quella di Lecce, si è chiusa con un pareggio che fa più comodo ai salentini che ai lagunari, che non riescono  a dimezzare lo svantaggio e restano lontani dalla salvezza. Ancora una volta il Venezia, con sommo scorno di Di Francesco, non è riuscito a capitalizzare il vantaggio ottenuto grazie all’autogol di Gallo, facendosi raggiungere dal colpo di testa di Baschirotto sugli sviluppi di un corner. La partita è stata intensa e vibrante, ma, alla fine, anche Giampaolo ha poco per gioire, visto che, dopo 5 sconfitte, è arrivato solo un pari interno e le bordate di fischi alla fine ne sono la fotografia triste.

Il turno si chiude con la sfida, fondamentale ai fini della lotta per lo scudetto e per la zona Champions, tra Bologna e Napoli in scena al Dall’Ara alle 20.45.   

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.