pallone

Dopo le sorprese e le conferme che l’undicesima giornata ha registrato, la settimana corrente ha visto  impegnate in Europa le nostre sette rappresentanti che hanno raccolto risultati alterni.

SassuoloSalernitana venerdì 10 novembre ore 18:30 [DAZN]

Il primo anticipo della dodicesima di A vedrà impegnate due squadre reduci da sconfitte che hanno lasciato ben poco spazio alle recriminazioni.  I neroverdi continuano nel loro campionato di alti e bassi, di luci ed ombre e, dopo il buon pareggio contro il lanciato Bologna, è arrivato il nuovo stop con il Torino, su un campo che negli anni era quasi sempre stato un loro terreno di conquista. La squadra è nuova, di stelle ne sono state perse un po’ troppe per strada, e, per quanto Dionisi abbia dimostrato di essere un tecnico molto preparato e propositivo, la squadra manca di qualcosa, ma che sia un chiaro obiettivo stagionale o il giusto mordente, va identificato al più presto per evitare che questo campionato si orienti troppo verso un minimalismo, nobilitato da qualche sporadica impresa,  che può portare a finire nelle sabbie mobile della zona calda.

Quanto ai campani, la vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria si è rivelato un mero brodino, del tutto inefficace in un campionato che li vede desolatamente ultimi, con appena quattro punti e già a meno cinque dal Cagliari che occupa oggi l’ultimo posto utile per la salvezza. Fare punti con il Napoli era impresa indubbiamente ardua,  ma non si sono visti quei miglioramenti e quei correttivi agli endemici problemi, soprattutto nella fase difensiva, che il cambio in panchina avrebbe dovuto evidenziare. La lotta per la sopravvivere in serie A sarà irta di difficoltà e di ostacoli, che, se saranno superati, potremo vederlo solo in corso di causa.  

Genoa-Verona venerdì 10 novembre ore 18:30 [DAZN/SKY]

Anche l’anticipo serale del venerdì vedrà di fronte due squadre reduci da sconfitte, più o meno preventivabili, ma comunque gravi in ottica salvezza. Il Genoa pare avere perso lo smalto che lo aveva catapultato agli onori delle cronache, e di cui la goleada contro la Roma aveva rappresentato l’acuto più eclatante, poi sono arrivati un pareggio, tre sconfitte e l’unica gioia nello scontro diretto contro la Salernitana. La squadra di Gilardino è una neopromossa, l’ambiente è entusiasta, la classifica rassicurante e quindi, per il momento, non ci sono motivi per un’eccessiva preoccupazione. Le ultime uscite hanno comunque evidenziato alcuni problemi: la finalizzazione, ad esempio, che, al nome del marcatore, riporta sempre, e solo, il fin qui straordinario Gudmundsson, ma la stessa fase difensiva ha scricchiolato un po’ troppo aumentando così le reti subite. Il recupero dei tanti assenti può aiutare, ma non bisogna comunque rilassarsi né perdere di vista l’obiettivo finale.

Per l’Hellas il trend è decisamente più preoccupante, dopo i sei punti conquistati nelle prime due partite di campionato, ne sono poi arrivati appena due nelle successive nove uscite. La sconfitta interna contro il Monza rappresenta più che un campanello d’allarme, il materiale umano non è eccelso ed è pertanto tutto da testare nella complicata lotta per la salvezza. Di certo però se fare punti contro le grandi è difficoltoso, mancare gli appuntamenti con la vittoria negli scontri interni con squadre  più abbordabili non è la strada giusta. A tal proposito, conoscendo il decisionismo del presidente Setti, il vero interrogativo è se mister Baroni conserverà la panchina ancora a lungo.

Lecce-Milan sabato 11 novembre ore 15 [DAZN]

Con il primo anticipo del sabato non cambia il mood delle squadre impegnate, anch’esse uscite  sconfitte nel turno precedente.

Il Lecce arriva da una sconfitta che definire rocambolesca è dir poco se  si considera che, al 90’, si trovava ancora in vantaggio all’Olimpico contro la Roma. Poi è successo il patatrac, materializzatosi nella sconfitta per 2-1, l’ennesima negli ultimi tempi. Seppure la classifica, con tredici punti, è ancora confortante, non va però dimenticato che l’ultima vittoria è datata 22 settembre, un 1-0 interno con il Genoa. Da qui a dire che i salentini siano in crisi ce ne vuole, però troppe volte si è assistito in passato a partenze lanciate che, nel girone di ritorno, hanno portato ad amare retrocessioni. D’Aversa sta lavorando benissimo, la squadra ha una sua chiara identità, è sempre propositiva ed ha interessanti individualità, ma mai abbassare la guardia!  

Il Milan (superato a domicilio dall’Udinese) si è cacciato in un vero cul de sac a causa di una serie di risultati negativi che hanno allontanato la vetta della classifica e messo a forte rischio il passaggio del turno in Champions League. Più che le sconfitte, con Juventus, Psg e Udinese, è il modo in cui si sono concretizzate che fa preoccupare l’ambiente rossonero. Gli infortuni in serie, il cambio in corsa di moduli e uomini hanno determinato una confusione  palpabile in campo, che si traduce in una manovra involuta e prevedibile, che permette agli avversari di inaridire facilmente le fonti di gioco, e che lascia come un unico sfogo solo la ricerca di Leao e delle sue giocate. Troppi giocatori sembrano spaesati e al di sotto delle loro possibilità e questo fa sorgere spontaneo un altro quesito. La guida tecnica è ancora saldamente nelle mani dell’allenatore? Il Pioli visto nelle ultime uscite sembra non riuscire più a trasmettere il suo credo calcistico, il tourbillon di giocatori (con alcuni rivelatisi davvero deludenti), unito alle variazioni continue degli schemi, hanno fatto perdere certezze ed identità alla squadra, rilanciando in rete il topic #Pioliout. Ma poi le luci si sono illuminate a San Siro e la musichetta della Champions ha magicamente restituito il Milan alla sua vera dimensione, che il meritato successo contro il Psg, ha ben fotografato. Ora forse la stagione potrà ripartire nei giusti binari.

Juventus-Cagliari sabato 11 novembre ore 18 [DAZN]

Grande euforia si capta invece negli spogliatoi delle due sfidanti del match pomeridiano del sabato. La Juventus arriva da sei clean sheet consecutivi, che, tradotto in soldoni, fanno un pareggio e cinque vittorie, di cui quattro consecutive. La classifica, dopo due anni, è tornata bellissima,  il secondo posto solitario ad appena due punti dall’Inter capolista ha ringalluzzito tutto l’ambiente. Allegri, dopo tante critiche, può finalmente iniziare a sorridere, la squadra è tornata conscia di sé, sicura, determinata, feroce e, naturalmente, cinica. Eh sì, perché le diatribe sul gioco che non convince, beh, quelle, non si sono affatto spente, corroborate dall’andamento delle partite che hanno visto i bianconeri farsi ammirare soprattutto per la fase difensiva. Dopo la pausa per le partite della nazionale ci sarà il derby d’Italia con l’Inter e, allora, forse ne sapremo di più sulle reali possibilità della Juventus in chiave scudetto.

Il Cagliari, dopo un inizio di stagione più che tribolato, che lo aveva visto senza vittorie fino a due turni fa, è reduce dalla settimana perfetta, grazie ai due successi in campionato con Frosinone  e Genoa e a quella in Coppa Italia contro l’Udinese. Ranieri è un nocchiero di lungo corso e nessuno meglio di lui  è in grado di portare la nave rossoblu nel porto della salvezza. Ora c’è una maggiore tranquillità, per la prima volta, oggi,  i sardi sarebbero salvi, e ciò permetterà di giocare con più serenità e senza la pressione terribile delle prime giornate. Se il Cagliari dovesse fermare anche la Juventus allora forse si potrà gridare davvero al miracolo…  

Monza-Torino sabato 11 novembre ore 20:45 [DAZN/SKY]

Sabato sera si chiude con una sfida tra due compagini uscite vittoriose dall’ultimo turno. Il Monza, vincendo a Verona, è salito a quota 16, in una zona più che tranquilla. La squadra di Palladino ha un sua fisionomia ben precisa, è abituata a comandare il gioco e lo fa con un possesso palla rapido e ficcante, con verticalizzazioni e fraseggi rapidi volti a portare i propri avanti il più rapidamente possibile in  zona gol, dove una citazione meritano senz’altro Colpani e Colombo. A cinque punti dalla zona Champions si potrebbe iniziare a sognare, perché non farlo allora?

Il Torino, archiviata con più d’un rimpianto l’eliminazione in Coppa Italia per mano del Frosinone, chiude la settimana con il secondo successo consecutivo in campionato, dopo la vittoria a Lecce, è giunta quella interna  contro il Sassuolo grazie alle reti di Sanabria e Vlasic. Dopo un bruttissimo periodo, culminato con le sconfitte contro la Juventus e l’Inter, è tornato finalmente a splendere il sole in casa granata. Juric, recuperati gli infortunati, ha ritrovato la sua squadra, tonica e passionale, finalmente pregna di quel cuore toro che ne contraddistingue da sempre le gesta e l’epica. Ora, a 15 punti, si respira un’aria più salubre e si può riprendere la via verso una difficile, ma non impossibile, risalita, atta a  fae dei granata un degno competitor per  un posto in Europa, che  era l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione

Napoli-Empoli domenica 12 novembre ore 12:30 [DAZN/SKY]

Il lunch-match della domenica è il classico testa coda che vede sfidarsi la quarta e la penultima della classe. Il Napoli, dopo il pari in rimonta con il Milan, ha vinto senza troppe difficoltà a Salerno, dando seguito a quel cambio di passo che gli ha permesso di scuotersi di dosso quella negatività che l’aveva avvinto a inizio stagione. Garcia sembra ora in maggior sintonia con il pubblico e con una squadra che pare avere iniziato a comprenderlo. L’assenza di Osimhen non sta pesando per merito di Raspadori, andato in gol anche nell’ultima uscita, la difesa, con Natan sempre più a suo agio, pare aver trovato la quadra mentre a centrocampo Lobotka è finalmente tornato decisivo, pur se in modo diverso rispetto rallo scorso anno. Le prospettive per una stagione di vertice, e con qualche importante soddisfazione, sembrano esserci tutte anche se il pareggio in casa contro l’Union non garantisce ancora il passaggio del turno e prolunga l’astinenza da vittorie interne, che dura da fine settembre.

L’Empoli ha perso ancora, questa volta a Frosinone, e le speranze di salvezza sono tornate più labili. La scossa successiva al cambio di panchina sembra si sia già esaurita e i nodi son tornati a venire al pettine. La squadra è volenterosa e cerca comunque di giocare, non limitandosi ad una mera attesa passiva delle offensive avversarie, ma forse i problemi nascono a monte, alla campagna acquisti che non ha certo rafforzato la rosa. Per gli azzurri toscani non sarà affatto facile, ma non è comunque detto che ora quelli che sono davanti, e corrono, non possano avere più avanti qualche impaccio, e, se dovesse capitare, bisognerà farsi trovare pronti.

Fiorentina-Bologna domenica 12 novembre ore 15 [DAZN]

Il derby dell’Appennino quest’anno si presenta più interessante ed atteso che mai, con le due squadre separate di un punto soltanto. La Fiorentina si è ritrovata prima del derby contro l’Empoli, ad essere in piena zona Champions e lanciatissima, peccato che poi siano arrivate tre sconfitte in fila dolorosissime. A Roma con la Lazio ed in casa con la Juventus tante sono state le recriminazioni per il gioco comunque espresso e per  risultati punitivi più per singoli episodi che per una reale inferiorità che mai si è notata. Il match vittorioso di Conference League in Serbia ha indubbiamente sottratto altre importanti energie fisiche  e mentali che l’adrenalina del derby, dovrebbe però, in parte, ripristinare. Per i viola occorre comunque una risposta forte per evitare che la crisi di risultati si aggravi e divenga preoccupante.

Dalla parte opposta degli Appennini arriva una squadra in serie utile da dieci risultati, reduce da tre vittorie interne consecutive e da una prestazione, nel vittorioso match contro la Lazio, che ne ha certificato il raggiunto step di autentica mina vagante del campionato. Il Bologna è squadra coesa, con una chiara identità ed un gioco che tutti i membri della lunga rosa hanno ormai mandato a memoria. Quel possesso palla, prolungato e, a volte, apparentemente stucchevole, è il vero imprinting di Thiago Motta, che, attraverso questa filosofia propositiva, esalta  le virtù della sua squadra, che subisce poco (non a caso dispone della terza miglior difesa del torneo) e comunque capitalizza  il giusto. L’occupazione degli spazi e la magistrale regia offensiva di Zirkzee sono poi le altre chiavi di lettura con cui spiegare questo inizio stagione così soddisfacente. In città l’entusiasmo è ai massimi storici dell’ultimo ventennio, i tifosi iniziano a coltivare il sogno europeo e seguiranno in massa i propri beniamini anche in riva all’Arno. Se le precedenti uscite si possono accostare a vette delle Alpi, quella del Franchi sarà un Everest, però se la scalata dovesse riuscire… 

Udinese-Atalanta domenica 12 novembre ore 15 [DAZN]

Sfida che offre diversi spunti è quella di domenica pomeriggio a Udine. I bianconeri friulani hanno finalmente tolto dal loro tabellino quell’odioso zero alla voce vittorie e lo hanno fatto in modo del tutto inatteso, a San Siro, contro il Milan. Gli uomini di Cioffi hanno difeso in modo compatto e attento,  soffocando ogni velleità offensiva, o quasi, dei rossoneri, riconquistando palla nella propria metacampo e ripartendo sempre con ficcanti azioni che hanno messo in grande difficoltà gli avversari. Che superare l’Udinese fosse complicato era testimoniato dai sette pareggi e dalle tre sole sconfitte raccolte fino a quel momento, ma solo la vittoria e i relativi tre punti possono finalmente dare quelle certezze e quella fiducia necessarie a tirarsi rapidamente fuori dalle secche della zona retrocessione. Questa è pertanto la prova del fuoco per capire se l’impresa di Milano fu vera gloria o solo un evento fortuito e fortunato.

Di tenore opposto è il morale in casa Atalanta. Al cospetto dell’Inter capolista, gli orobici non hanno tremato e hanno cercato di fare valere le proprie armi. Ci sono però riusciti solo parzialmente, tanto che, dopo un incoraggiante prima mezz’ora, in cui a lungo hanno fatto la partita, sono caduti alla prima accelerazione dei nerazzurri milanesi. La reazione, nell’ultimo terzo di gara, ha portato solo al gol di Scamacca, ma non al pareggio. Esame quindi fallito, anche se la classifica resta comunque incoraggiante; non è certo il tempo che manca a Gasperini  per plasmare al meglio la sua squadra. L’ambizione di ritornare in Champions non è certo sparita dalle parti di Zingonia, non a caso, dallo scorso campionato, si è ripreso a lavorare nel tentativo di ricostruire un nuovo ciclo vincente, e, il primo tassello, grazie alla vittoria contro il Graz, è il superamento del turno in Europa League con due turni d’anticipo..

Lazio-Roma domenica 12 novembre ore 18 [DAZN]

La partita dell’anno a Roma, quella più attesa della dodicesima giornata, non può che essere che quella delle 18 all’Olimpico: il derby, cui le squadre arrivano con morale agli antipodi.

La Lazio, dopo tre successi di fila, ha visto la sua rincorsa fermarsi al Dall’Ara, contro il Bologna,  in una partita ostica, discretamente giocata nel primo tempo in cui le due squadre, quasi con le stesse armi, si sono reciprocamente annullate, ma pessima nella ripresa, quando dopo la subitanea rete di Ferguson, i biancoazzurri sono letteralmente spariti dal campo, mai rendendosi pericolosi. La vittoriosa partita di Champions con il Feyenord ha prosciugato le energie, forse più mentali che fisiche, degli uomini di Sarri, ma il morale è ritornato alto e il legittimo interrogativo degli osservatori adesso è proprio quello su quale versione si vedrà nel derby, quella spigliata, intraprendente ed organizzata delle tante vittorie o quella confusa  e opaca delle ormai tante sconfitte che contraddistinguono questo difficile inizio di stagione, in cui la rosa non sembra essere all’altezza del doppio impegno.

In casa giallorossa, invece, dopo l’incredibile vittoria in rimonta, nel recupero con il Lecce, l’euforia è ai massimi livelli. La Roma, caduta con l’Inter a parte, è in serie positiva dal 28 settembre, e la classifica  è tornata a farsi interessante grazie ai 17 punti, uno in più dei cugini. La partita di Europa League,  con l’inattesa sconfitta contro lo Slavia Praga, che ha ritardato il superamento del turno, può aver lasciato qualche scoria nelle gambe degli uomini di Mourinho, ma si tratta di cose che l’adrenalina, che la stracittadina regala, sicuramente eliminano. Il miglioramento dei giallorossi nell’ultimo periodo è stato prima di tutto mentale, e, poi, soprattutto di organizzazione, la fase difensiva è tornata la base imprescindibile di ogni ripartenza, il resto lo fa la praticamente inesauribile vena realizzativa di Lukaku. Il recupero di Dybala non potrà che aumentare l’imprevedibilità della manovra offensiva e  portare una buona dote di reti.

Inter-Frosinone domenica 12 novembre ore 20:45 [DAZN]

Chiude la giornata l’impegno serale della capolista. L’Inter, con il successo di Bergamo, ha allungato sulle dirette inseguitrici, con solo Juventus e Napoli che sono riuscite a mantenerne il passo. Le tre vittorie consecutive in campionato, dopo il deludente pari interno con il Bologna, hanno rilanciato le ambizioni degli uomini di Inzaghi, dimostratisi nuovamente cinici, organizzati e ferocemente determinati. Il successo in Champions contro il Salisburgo, grazie al gol su rigore del solito Lautaro a 5’ dalla fine, ha messo in discesa il passaggio del turno, regalando ulteriori energie fisiche e mentali ad una squadra che pare completa e ben equilibrata in tutti i reparti. Il plus dei nerazzurri è rappresentato dalle seconde linee che, almeno finora, si sono rivelate all’altezza dei titolari e loro compiti. La sfida con i ciociari è tuttavia di quelle da non prendere sotto gamba.

Di Francesco, dopo la batosta di Cagliari, successiva alla sconfitta di Bologna, è stato bravo a riportare fuori dalla buca i suoi ragazzi che, prima hanno passato il turno in Coppa Italia, eliminando a domicilio il Torino, e poi vincendo in casa il match delicatissimo contro l’Empoli. La classifica sorride al Frosinone che, forte dei suoi 15 punti, ha messo ben 7 punti di distanza dal terz’ultimo posto occupato dall’Hellas e può, pertanto, permettersi di giocare alla pari con la capolista. Del resto il gioco dei laziali è assolutamente propositivo e dubitiamo che possano snaturarsi proponendo una partita di mera difesa del fortino, anche se  gli spazi che verranno senz’altro lasciati agli avversari, diventeranno un invito a nozze per le letali ripartenze nerazzurre. Di certo non mancheranno spettacolo e gol!

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.