Sarà l’effetto musichetta, gli stadi sempre pieni, l’atmosfera calda e l’entusiasmo sempre palpabile, ma, in effetti, le partite di Champions League hanno sempre un fascino diverso, particolare, c’è insomma più pathos e partecipazione.
Forse proprio per tutto questo e per tant’altro ancora le squadre approcciano queste sfide sempre con una partecipazione più sentita, con un’applicazione ed un’attenzione quasi estreme.
Ciò porta, più d’una volta, a risultati non scontati e ad andamenti delle contese imprevedibili o inattesi.
Non si sono sottratte a queste considerazioni le partite che hanno visto protagoniste le italiane nel martedì europeo.
Sulla carta la sfida dell’Inter con il Salisburgo aveva un esito già scritto, che, alla fine, si è effettivamente realizzato, la vittoria dei nerazzurri, ma per arrivarci…
I giovanotti della squadra austriaca, targata Red Bull (nati tutti, ad esclusione del portiere Schlager e del capitano Ulmer, nel terzo millennio), hanno offerto una resistenza forse inattesa, costringendo Lautaro e compagni ad una sfida vera, tirata e irta di difficoltà.
Alla fine è arrivata la vittoria grazie alle reti di Sanchez, cui aveva risposto ad inizio ripresa l’israeliano Gloukh, e di Calhanoglu su rigore, ma la sensazione è stata quella di una partita vera, molto meno facile e scontata di quel che si potesse immaginare, in cui i nerazzurri hanno dovuto attingere a tutte le loro armi per prevalere, a cominciare dalla granitica e ferrea determinazione, per fare poi la differenza con la classe delle proprie star.
Se i ragazzi di Inzaghi si ripeteranno anche in Austria la qualificazione sarà matematica, con ben due turni d’anticipo, facendo così risparmiare tante energie fisiche e mentali che potranno essere riversate tutte in campionato dove l’Inter è attesa da un vero tour de force di partite molto impegnative.
Non meno difficile è stata l’affermazione del Napoli, all’Olympiastadion di Berlino, dove si trasferisce per le partite di Champions, l’Union. L’atmosfera, con tanto di tutto esaurito, era davvero da brividi, con le gradinate completamente colorate di biancorosso dalle migliaia di fans berlinesi.
I tedeschi arrivavano da ben otto sconfitte consecutive, ma nessuno se n’è accorto, la partita è stata, per lungi tratti, nelle loro mani, tant’è che gli azzurri hanno sofferto e rischiato più volte di capitolare.
Sotto gli occhi di un attento De Laurentis, ora più che mai, sempre vicino alla squadra, la squadra di Garcia è riuscita a reggere l’onda d’urto dei padroni di casa, rispondendo con ripartenze manovrate che hanno sempre tenuto sul chi vive la difesa dei berlinesi, privi di Bonucci per scelta tecnica.
C’è voluta la solita magia di K’varatskhelia per armare il piede di Raspadori che al 65’ ha realizzato la rete decisiva. La qualificazione con due vittorie e la sola sconfitta interna con il Real Madrid è ora a portata di mano, tanto più che con il Braga il ritorno sarà al Maradona…