La ventinovesima giornata di serie A proponeva sfide di grande interesse ed importanza che non hanno tradito le attese, con qualche sorpresa e altre, decise, conferme.
L’attesa maggiore era per il match-scudetto tra Atalanta ed Inter e, ancora una volta, Inzaghi ha trovato le contromisure giuste per disinnescare l’arancia meccanica di Gasperini, vincendo per l’ottava volta consecutiva la sfida tra nerazzurre. La partita è stata molto equilibrata, giocata ad alta intensità con marcature reciproche a tutto campo. Primo tempo con un’occasione a testa e ospiti molto incisivi nel primo quarto d’ora mentre i padroni di casa sono saliti in cattedra alla distanza, ma senza mai rendersi particolarmente pericolosi. In avvio di ripresa, dopo 6 minuti di sosta per soccorrere un tifoso sugli spalti, alla ripresa del gioco, sugli sviluppi di un corner, per la decima volta in stagione l’Inter passa in vantaggio con un colpo di testa di Carlos Augusto, lasciato inspiegabilmente solo a centro area. La reazione degli orobici non è veemente né pericolosa, poi ci pensa Massa a chiudere la contesa con un doppio giallo ad Ederson per proteste, poi seguito qualche attimo dopo dal rosso anche a Gasperini. Nel finale Lautaro Martinez mette al sicuro il risultato e scava un solco di ben sei punti con gli orobici. Quando l’Inter è così coesa e determinata farle gol sembra quasi impossibile, e questa è parsa una di quelle occasioni. Se Inzaghi ride Gasperini piange, la grande occasione se n’è andata, portata via dal vento quasi primaverile, e difficilmente si ripresenterà con lui a Bergamo.
Il Napoli, che sperava di recuperare sull’Inter, la vede invece allontanarsi, ora infatti sono tre i punti di distanza dalla vetta. Contro il quasi imbattibile Venezia di questi tempi, capace di inanellare 4 pareggi di fila, affrontando il gotha del campionato, la squadra di Conte ha sbattuto la testa senza costrutto per 90’, con un primo tempo generoso e produttivo in cui Radu si è esibito in una serie di grandi parate, rischiando però anche di subire gol in ripartenza, è un po’ naufragato nella ripresa, tra confusione e nervosismo crescenti. Prosegue dunque la costante frenata degli azzurri che, nelle ultime sei partite, hanno vinto una sola volta.
Lo scontro diretto del Dall’Ara è stata una vera sinfonia per il Bologna che ha maramaldeggiato su una Lazio stanca e senza nerbo. I ragazzi di Italiano, aggressivi e propositivi per tutta la gara, non hanno praticamente sbagliato nulla, sbloccando al quarto d’ora con il ‘solito’ Odgaard, e dilagando nella ripresa con un poker di gol uno più bello dell’altro, di Orsolini, Ndoye, Castro e Fabbian. I rossoblù si issano così, dopo una lunga rincorsa, al quarto posto solitario, e si preparano ad affrontare la lunga volata finale, in cui dovranno affrontare quasi tutte le big. La squadra di Baroni ha invece bisogno della sosta per ricaricare le pile, parse davvero scariche dopo le sette gare in 20 giorni tra campionato ed Europa League.
Cade ancora, e fragorosamente, la Juventus, colpita ed affondata nella sentitissima sfida del Franchi, da un’ottima e viva Fiorentina. Palladino stravince la sfida contro uno scombussolato Thiago Motta, che pare sempre più insicuro ed in confusione. La squadra, reduce dallo 0-4 contro l’Atalanta, prende due gol in 3 minuti a cavallo del quarto d’ora (Gosens e Mandragora i marcatori) e, quasi senza reagire, si consegna poi alla prodezza di Gudmundsson che chiude i giochi al 53’. Viola tonici e propositivi, galvanizzati dal passaggio del turno in Conference League e che non demordono nella caccia ad un posto nell’Europa che conta, bianconeri allo sbando ed in caduta libera.
La Roma, dopo la delusione di Bilbao, vince ancora, per 1-0, contro il Cagliari, grazie ad una rete di Dovbyb al 61’, poi ci pensa Svilar a mettere la partita in cassaforte con alcune parate decisive. Per Ranieri e i giallorossi, incredibile dictu, il quarto posto dista ora appena 4 punti, per i ragazzi di Nicola continua invece il momento negativo, anche se il vantaggio sull’Empoli resta invariato.
Tanto per cambiare vince in rimonta il Milan contro il solito Como bello e sprecone. La squadra di Fabregas è forse quella che gioca il miglior calcio in Italia, ricordando a tratti il miglior Barcellona dell’era-Guardiola, peccato però che la sua autonomia duri più o meno un’ora e così, assai spesso, quel che di bello è stato costruito, si perde con tanti rimpianti. L’opposto della squadra di Conceicao che continua ad uscire fuori alla distanza, dopo essere stata mandata al tappeto all’inizio, Di Da Cunha, Pulisic e Reijnders le reti che tengono i rossoneri ancora in lizza per l’Europa.
Cade a sorpresa, in casa, l’Udinese, che lascia strada al solito Hellas, ben organizzato e attento, che ben respinge le velleitarie offensive dei bianconeri e colpisce nella ripresa con una magistrale punizione dal limite di Duda. Per i ragazzi di Runjaic, privi di Thauvin, è l’addio ai sogni europei, per quelli di Zanetti un altro fondamentale mattone sulla strada della salvezza.
Continua a vincere invece il Torino che ha la meglio su un volitivo e iellato Empoli, grazie ad un gol nel finale di Vlasic. La squadra di Vanoli sta letteralmente volando se si tiene presente che, dal 21 dicembre, ha patito due sole sconfitte, entrambe per mano del Bologna, dimostrando che la strada è quella giusta. Per D’Aversa e i suoi invece un’altra ingiusta sconfitta, che tiene i toscani avvinti al terz’ultimo posto, con la salvezza che dista 3 punti.
Il Genoa conquista la quasi definitiva salvezza superando a Marassi il Lecce grazie da una doppietta di Miretti. La squadra di Vieira si conferma una delle meglio organizzate e gestite tra quelle di seconda schiera, rappresentando un rebus di difficile soluzione per chiunque. Per Giampaolo invece un’altra amara sconfitta, non basta la decima rete in campionato di Krstovic per evitare la quarta sconfitta consecutiva, e ora le cose iniziano a farsi serie, anche se l’Empoli ha comunque perso non recuperando alcun punto.
Il Monza getta alle ortiche forse l’ultima possibilità di mantenere viva la fiammella della salvezza, facendosi rimontare nel finale la rete di Izzo che aveva illuso Nesta e i suoi ragazzi. Per Chivu, grazie a Bonny, un altro punto che serve per allontanare l’Empoli ma che non è quanto i ducali speravano per questa trasferta in Brianza.