Antonio Conte

La diciottesima giornata di Serie A ha regalato sfide emozionanti e dall’esito non scontato, che, al vertice, hanno avvicinato ulteriormente le tre sfidanti, mentre in coda sono arrivati verdetti inattesi ed importanti.

La sfida più attesa, Lazio-Atalanta, non ha tradito le attese e le due compagini hanno esportato, anche all’estero, un’immagine del calcio italiano  più in linea con l’evoluzione degli ultimi tempi. Nel primo tempo si è vista solo la Lazio, che ha aggredito forte a tutto campo, impedendo le linee di passaggio degli avversari e rendendoli sostanzialmente innocui, meritando il vantaggio ottenuto con la bella rete Dele-Bashiru attorno alla mezz’ora. Ripresa invece tutta nerazzurra con i capitolini costretti a difendere bassi e quasi impossibilitati a passare la metacampo. Tante le occasioni per gli orobici, a fronte della sola sprecata da Dia, e pareggio meritatamente ottenuto all’88’ da Brescianini. Promosse entrambe.

Il Napoli ha invece dovuto aspettare il 90’ per trovare la rete che ha scardinato il bunker del Venezia, e, tra occasioni fallite, e un rigore sbagliato da Lukaku, ci ha dovuto pensare Raspadori a regalare ai partenopei il  successo che permette l’aggancio al vertice dell’Atalanta. Per la squadra di Conte un altro successo, sofferto e sporco, che attesta la crescita costante dei suoi ragazzi a livello mentale, sul gioco si può invece fare ancora meglio.

Vince, tanto per cambiare nella ripresa, l’Inter a Cagliari grazie ai gol di Bastoni, Martinez e Calhanoglou su rigore. I ragazzi di Inzaghi, dopo un sofferto primo tempo, la vincono con rete arrivate sugli sviluppi da calcio piazzato, e, se da una parte,  ciò testimonia lo strapotere fisico dei nerazzurri e la cura dei particolari in allenamento, dall’altra manifesta una certa difficoltà ad andare in gol su azione che, alla lunga, potrebbe essere un problema. Potenzialmente, ora, i nerazzurri potrebbero essere considerati i nuovi battistrada, a patto di vincere la sfida contro la Fiorentina, interrotta per il malore di Bove.

Il successo di Monza, per la Juventus, è stato illusorio, e, anche contro la Fiorentina, si è registrato il risultato standard dei bianconeri targati Motta, ovvero il pareggio. Non è servito ai bianconeri passare due volte in vantaggio con Thruram, nel primo caso il pareggio lo ha realizzato l’ex Kean, mentre, all’88’, è stato Sottil a regalare ai viola la gioia del punto dopo due sconfitte, testimoniando di essere ancora sul pezzo. La Juventus, ancora imbattuta in campionato, prosegue sulla sua strada lastricata, fin qui solo di amare delusioni.

Finisce con un pareggio per 1-1, ricco di occasioni e svarioni, la sfida di San Siro tra Milan e Roma con Reijnders e Dybala in rete nel primo tempo. Le due squadre, che si potevano immaginare prudenti e guardinghe, si sono invece affrontate come due pugili a centro-ring, senza esclusione di colpi ed errori. Entrambe potevano vincere o perdere, con i i giallorossi usciti alla distanza e più volte vicini al successo nel finale. Fonsecaesonerato in serata e pronto a essere sostituito dal connazionale Sergio Conceicao – si è fatto espellere a causa delle proteste per un possibile rigore non fischiato a fine primo tempo, in nottata, forse un po’ a sorpresa, il mister portoghese è stato esonerato. Intanto questa volta è toccato a Chukwueze infortunarsi.

Emozionate è stato anche il pareggio di Udine dove i friulani non sono riusciti a mantenere il doppio vantaggio propiziato da Toure e Lucca, facendosi rimontare da Che Adams e Ricci. Bene i bianconeri per un’ora, poi Vanoli, sull’orlo del baratro, cambia le carte in tavole e strappa un pareggio che salva la panchina, ma non risolve nessuno dei problemi palesati fin qua.

Vince da copione il Parma contro il derelitto Monza, ma deve aspettare il 98’ per trovare il gol vittoria con Valeri, che consolida la panchina di Pecchia e accoglie con il primo schiaffone  Bocchetti su quella dei brianzoli. Sinceramente la scelta di Galliani di esonerare Nesta lascia alquanto perplessi, non era certo in panchina il problema del Monza, ma in campo.

A sorpresa vince il Genoa ad Empoli, con buona pace di Vieira, che si tira subito su, dopo la immeritata sconfitta interna contro il Napoli, mentre deve incassare una nuova, amara, delusione  D’Aversa che, dopo la sconfitta di Bergamo, incassa un altro ko, forse eccessivo per quanto visto in campo.

Il turno e l’anno solare si chiudono con le sfide  di oggi: alle 18.30 Como-Lecce e alle 20.45 Bologna-Hellas.

DiGiuseppe Floriano Bonanno

Nato a Torino nel 1964 e laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, da una vita lavora in un’azienda top nel mondo del banking. Appassionato di sport, letteratura e viaggi, ha contribuito a diverse riviste online focalizzate su calcio e cultura. Inoltre, ha arricchito il suo percorso pubblicando una serie di romanzi.